tag:blogger.com,1999:blog-1815704364045373032024-03-13T18:59:56.565-07:00Perchè facciamo quello che facciamo?Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.comBlogger107125tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-58359798647801740922016-08-17T11:12:00.000-07:002016-08-17T11:12:37.361-07:00L'imbroglione<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">Io sono l'altro. Non ci conosciamo ancora, ma sapete bene che esisto. Perchè sapete, come </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">sa bene anche Lui, che sono nascosto in tutti voi, anche se cercate di negarlo.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "helvetica"; font-size: 24px;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">Mi chiamate in modi differenti, ma sono essenzialmente la metà oscura, il male oscuro, il pensiero negativo, quella punta di pessimismo che affiora ogni volta che desiderate qualcosa, e vi viene la paura di fallire... quello é il mio grande momento.</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">Quando perdete un'occasione, io affioro e vi suggerisco ogni negatività, nuocio all'autostima, vi distruggo la fiducia nel prossimo e remo contro qualsiasi giustizia vi aspettiate. Vi sentite dei falliti, delle merde, degli incapaci totali? Il meríto é mio, si. Quando qualcuno vi tratta male io vi faccio tacere, vi suggerisco stupide scuse, e se fate figure di merda potete essere certi che io vi abbia aiutati; io, io, io, sempre io.</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">
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Ognuno reagisce in modo differente: qualcuno mi accoglie a braccia aperte, mi lascia prevalere in ogni sua azione, mi usa come giustificazione di ogni sua non-azione. Altri mi combattono, reagendo ad ogni mio intervento o tentativo di farlo, ed é una bella lotta.</div>
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Altri invece giocano sporco: Lui, per esempio.</div>
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Già, proprio il vostro caro disegnatore, il vostro eroe che combatte la sua malattia degenerativa. Leggete i suoi interventi, ammirate il suo coraggio...</div>
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Non vi viene il minimo dubbio che non sia sincero, non dica tutto, menta, vi nasconda i fatti: é un imbroglione, e del tipo peggiore.</div>
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Oggi lo stimate per il suo coraggio nell'affrontare la malattia, nel mettersi a nudo e mettere per iscrítto la sua discesa all'inferno. Certo, non vi víene nemmeno in mente che possa avervi mentito: vi ha mai dettto delle volte in cui é caduto? Delle volte che si é incazzato davvero, quelle in cui ha urlato per qualcosa o con qualcuno?</div>
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Ogni volta che lui trova un ostacolo, vinco io: un bicchiere o una sedia spostata, quando non riesce ad alzarsi da una sedia o a slacciare la velcro di un sandalo, vinco io. Me ne accorgo dalla rabbia improvvisa, dalle rapide parolacce che sfuggono al suo autocontrollo. Tutti quei momenti che tiene per se, che non condivide con nessuno. "Non sono importanti,“ si ripete lui. </div>
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Ma io sono sempre con lui, gli sussurro che é tutto inutile, che tanto finirà tutto nel peggiore dei modi possibile. Che si sta illudendo, che non guarirà mai, e passerà il resto della sua vita seduto in una carrozzella a motore, senza voce e con le dita contratte. Senza piu disegnare, senza poter sfogliare un libro o un fumetto, senza poter piú esternare la sua creatività?</div>
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Ormai ha capito che anche se riescono a fermare la sua degenerazione, non recupererà mai del tutto. Che rimarrà invalido in qualcosa: lo capisce ogni volta che perde qualche capacita, quando gli fanno provare gli ausilii per comunicare, accennano a carrozzine speciali o materassi antidecupito. </div>
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Lui alterna gli umori: tempo fa non riuscì ad alzarsi dalla sedia da solo per un paio di giorni. Niente spinta sufficiente verso l'alto, se ne é rimasto solo e bloccato per un paio d'ore, troppo lontano dall'alarme, ad aspettare che qualcuno si accorgesse di lui: quando passarono per il giro serale, per mettere a letto gli anziani bloccati. E per due ore ho vinto io, perchè si sentiva infine sconfitto, senza piú forza o volontà per reagire.</div>
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Poi scoprí che le forze c'erano, doveva solamente sfruttarle meglio: alzarsi al primo tentativo, facendo molta attenzione a dove sistemava i piedi; e una volta sollevato - ma ancora instabile - spingere i polpacci contro il sedile, e ottenere la spinta finale per afferrare il girello deambulatore. In quel momento vinse lui, ma non duró a lungo: due settimane dopo fu la gamba sinistra a tirargli un brutto tiro (e nuova vittoria per me).</div>
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Vedete, fino ad allora, i momenti in cui si era accorto di non poter piu fare qualcosa, non li aveva memorizzati. Quand'era stato che aveva usato la stampella per l'ultima volta? O scritto a mano? E il coltello, quand'é stato che l'aveva usato senza problemi?</div>
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Risposte vaghe: tra settembre e ottobre, verso carnevale... Ogni volta aveva il tempo di adattarsi, trovare alternative, spostare di una tacca il suo livello di sopportazione.</div>
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Ma poi é arrivata Pasqua.</div>
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C'erano tutti i motivi per avere qualche giorno di buonumore: tre uova di Pasqua, una Colomba gigante, amici in visita, infermieri contenti di tutti quei colori in camera. Venerdì si sposta dal letto al tavolo per i pasti (tre volte al giorno, andata e ritorno), ma non riesce a uscire dalla stanza per la passeggiata di mezzo corridoio. Sabato fatica ad raggiungere il letto e domenica é peggio: l'umore é pessimo e gli manca ogni voglia di festeggiare. E non ha visite. </div>
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Il piede sinistro non si flette più, non riesce a far forza sul pavimento, rimane sulla punta, e l'andatura é ormai instabile. Non piú sicura.</div>
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Io ho la vittoria in pugno.</div>
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Lunedì ha uno scatto d'orgoglio e nel corso della colazione si fa aiutare ad aprire una delle uova, e inizia a mangiare cioccolato. Vittoria effimera, perchè il giorno dopo era evidente la diffícolta nel muoversi. E quel peggioramento é stato all'origine del successivo trasferimento all'ospedale di Gorizia: per essere pronti al peggio.</div>
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Tutto questo accadeva ormai 4 mesi fa, e da allora ogni giorno lui e io ci battiamo in una lotta all'ultimo sangue, dove io vinco e lui cambia le sue stupide regole assolute, imbroglia, bara, alza i suoi limiti di sopportazione. Fatica a spostarsi, a farsi capire e scrivere sul tablet, prolungando un'attesa per me inutile, e infine arrendersi e lasciarmi vincitore.</div>
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Andiamo, qualcuno di voi é davvero convinto che lui, una volta che si ritrovasse definitivamente bloccato in carrozzina, abbia ancora voglia di fare con voi quello che faceva prima? Venire in pizzeria senza poter parlare, facendosi nutrire da voi, bevendo la birra con la cannuccia e guardare voi riuscire a fare tutto quello che lui non puó piu? Festeggiare il compleanno senza avere il fiato per spegnere le candeline? Osservare voi discutere di cinema e fumetti?</div>
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Scordatevelo. Cominciate ad abituarvi all'idea, lui non verrà. Non gli interesserà niente di tutto questo, la voglia gli sarà passata. </div>
</span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com41tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-80003911052109103682016-07-03T04:14:00.000-07:002016-07-03T04:14:25.740-07:00Un anno di piú<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Helvetica;"><div>
Da qualche parte in questo preciso momento, probabilmente in qualche specie di Altromondo, c'è un altro me stesso che sta rientrando a casa per la cena: sta camminando senza fretta, immerso nei suoi pensieri. Ció che lo distingue davvero da me é solo un piccolo dettaglio.</div>
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Anche lui, come me, é entrato un anno fa in ospedale per un problema di deambulazione, ma é uscíto qualche tempo dopo, guarito. Zoppica ancora leggermente, ma non era nulla di troppo grave. Continua con la solita vita normale e anonima, uscendo gli stessi giorni, facendo le stesse azioni, vedendo le stesse persone. E siccome abbiamo condiviso la stessa vita fino ad certo momento, so per certo che anche lui ha passato un discreto anno di merda.</div>
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Mi é venuto in mente pochi giorni fa, realizzando che era passato un anno dal mio ricovero. Ho pensato a quel giorno, zoppicante ma senza bastone. Al gelato preso con due amici la sera prima, a San Rocco. E a quei giorni pieni di domande, con il cellulare come unico contatto con il mondo al di fuori: e a tutti gli sms con cui informavo tutti dei miei sviluppi, fino al giorno in cui ho intravisto sopra una cartella la scritta "sospetta SLA".</div>
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Ho pensato a quel me stesso, ai suoi sogni e i desideri, i suoi mille progetti. Ho realizzato che sono gli stessi pensieri miei, pure se siamo diventati due persone diverse: io ora vengo stimato per il mio coraggio, per la volontà e per quello che faccio e come artista, scopro di avere amici straordinari e insospettabili (e i soliti <span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">scassamaroni), articoli su di me sui quotiiani, una pagina wikipedia che non ho dovuto aggiornare io, e amici che si rivedono dopo anni per causa mia. Ma sto diventando un po' troppo cinico.</span></div>
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Lui invece ha una bassa autostima, accetta i compromessi e cerca di evitare di incazzarsi troppo. Ma puó starnutire, scaccolarsi, bere una birra in un colpo solo, tagliarsi le unghie, sfogliare un libro, grattarsi un gomito, alzarsi in piedi, e chiacchierare.</div>
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Non sa quanto lo invidio.</div>
</span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-43554679417299964712016-04-09T01:10:00.000-07:002016-04-09T01:10:47.581-07:00Il limite ignoto<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Al</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">la fine non pretendevo tanto. </span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Chiedevo solo un limite. </span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Niente di troppo complicato. Qualcosa del genere, che potesse manifestarsi in tempi e modi differenti; talvolta é un semplicissimo stato mentale: due tra gli infiniti atomi che conpongono questo nostro universo, che invertendo la loro polarità causano piccole modifiche alla nostra vita.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Vi pare che chiedessi l'impossibile? Avrei avuto piu possibilità se avessi chiesto un pezzo di luna? Certo, a tutti noi puó capitare di lasciare il posto in bus ad un anziano, e scoprire che é Buzz Aldrin, e lui per ringraziarti ti regala il sasso che aveva per caso in tasca, un ricordo di una passeggiata lontana.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Invece temo proprio che le mie richieste siano finite sulla faccia nascosta di quel grigio satellite, assieme a Base Alpha e agli sguardi di Syd Barrett.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">"La sua malattia," mi ripeterono i medici, otto mesi fa, "é possibile stabilizzarla, in maniera da permetterle di vivere la sua vita, di organizzarla per bene, e farla convivere con il disagio del male" (non dissero proprio le stesse parole, ma il senso era quello). Prendi due volte al giorno la tua pillola (bianca) di Riluzolo, e buona fortuna. Avrai sempre una Spada di Damocle sopra la testa, ma almeno per il momento é ben fissata.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Dopo qualche settimana dal mio ricovero in RSA a Cormons, per qualche giorno la stanza singola a fianco della mia ospitó una signora con una patologia simile; ne soffriva da anni, ci conviveva, e solo adesso era arrivata agli estremi. Era bloccata a letto, non aveva voce e da tempo una giovane e paziente badante si prendeva cura di lei. </span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></span>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ricordo ancora i suoi strilli quando la badante non c'era, acuti e continui, quelli di chi é abituato troppo bene a non saper aspettare.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></span>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Mi avevano lasciato capire che un giorno avrei potuto pure io trovarmi cosí. Ma "un giorno", non classificabile nel tempo; a questo servivano le mie sedute di fisioterapia, ad abituarmi a questa convivenza con quest'ospite non desiderato, a prepararmi per gli anni a venire. A sapere ancora scendere e salire quelle scale troppo ripide che avevo a casa. Fino a quando, un giorno e in una galassia lontana, non sarei piu riuscito a usarla.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></span>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Quello che non capirò mai é se il Riluzolo su di me abbia fatto effetto o no: aveva davvero rallentato il mio decadimento, o era inefficace perchè l'origine della malattia era un'altra?</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Limiti? Macché. Via, correndo veloce verso la degenerazione, dove pure la mia pazienza ha dovuto rimandare il suo punto di rottura. Eppure continuo a sentire storie di altri malati che sono riusciti a conviverci, a vivere la loro vita; una gamba che si blocca, un ripetuto formicolio di un braccio o una lingua che passa dalle parole ai versi intellegibili. Segnali di allerta, e a seguire una vita vissuta con attenzione, potendo ancora fare un milione di cose.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Eppure dopo meno di un anno eccomi ad uno stadio simile a quello della strllatrice, prima le gambe e l'equilibrio, poi le mani, il collo, la voce, le gambe eccetera.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
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E poi, si, naturalmente esistevano i casi veloci, piu rari...</div>
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<br /></div>
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Come devo considerare la mia situazione? La realtà é che ci penso da molto, cercando una risposta che potrebbe non piacermi: ho avuto sfiga ad avere la forma "strong", oppure ho avuto qulo?</div>
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La forma "tipica" della malattia del motoneurone (o SLA, chiamatela come vi pare) ti lascia un po' di tempo. Ma la sua forma veloce (ho imparato) <b>potrebbe</b> essere curabile. <b>Se</b> si scopre un'origine genetica, una falla nei cromosomi del tuo DNA, non tutto é perduto. </div>
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<br /></div>
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Per questo sono ancora qui. Sopporto i cambi letto, i cambi di turni di infermieri e operatori sanitari, il ripetere a tutti ció che posso o non posso fare, sforzando la mia non-voce a scandire le parole necessarie e spostando verso un limite ignoto la mia pazienza. Sopporto il trasferimento da Cormons (8 mesi, una vita intera) a Gorizia, "Perchè almeno se lei peggiora saremo piu preparati", i discorsi preventivi su ipotetiche intubazioni e nutrizioni forzate, e quindi sopporto anche tutte le difficoltà di ambientazione e comunicazione, cosí come le difficoltà crescenti a scrivere questi pezzi. Sopporto pure le peggiori di tutte: "Ah, cosi lei fa i fumetti? Ma é vero che usate gli stampini?"</div>
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Aspetto che a Milano completino l'analisi interminabile sul mio patrimonio genetico: mi ci aggrappo come un naufrago al suo salvagente. E mi distrae, dettaglio non trascurabile.</div>
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L'ultimo limite, finalmente capire se ho avuto qulo o sfiga.<br />
Lo sappiamo bene tutti, solo i nostri desideri non hanno limiti.</div>
</span></span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-60402401546742107732016-03-20T03:21:00.000-07:002016-03-20T03:55:11.738-07:00Storia di un'aspirina<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Mio nonno materno, mi raccontava molto tempo fa mia madre, aveva l'abitudine di prendere ogni giorno un'aspírina, convinto in questo modo di non ammalarsi mai. Morì per un infarto quando io ero ancora piccolino, lasciandomi come suo ricordo solo delle foto in bianco e nero di altri tempi e il suono della sua voce su alcune bobine di un registratore, marca Geloso.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></span>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Mamma e nonna rimasero convinte che fossero state proprio quelle aspirine a provocargli quell'infarto fatale. Io ero ancora piccolo, e rimasi pure io convinto di questo per parecchio tempo.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
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Da allora a casa mia venne bandita l'Aspro, in favore dell'Aspirina, suggerendomi che il nonno prendesse proprio l'Aspro. E ci volle qualche anno ancora prima che imparassi che erano entrambe Acido Acetilsalicilico, ma di due marche diverse.</div>
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Succede. Cresci, impari nuove nozioni, e puoi apprendere di aver creduto in cose errate per troppo tempo. Niente di eccessivamente grave in fondo, la vita continua, e ogni giorno impari cose nuove. Avevo solo scoperto che tutti avevano avuto torto: mamma e nonna nel credere che un‘aspirina di troppo provocasse l'infarto, e il nonno, convinto che l'aspirina preventiva fermasse l'influenza: infatti non é un medicinale che previene, poiché si attiva solo in presenza del malanno, raffreddore o influenza che sia.</div>
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Io avevo studiato, mi ero informato, il progresso e il mio interesse nella realtà scientifica mi permettevano di poter giudicare (col celebre e famigerato "senno di poi") le errate convinzioni dei miei parenti. Giusto?</div>
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Sbagliato, tremendamente errato, del tutto in torto.</div>
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Solo tempo dopo imparai una proprietà dell'aspirina che ignoravo del tutto fino a quel momento: che l'Acido Acetilsalicilico ha funzioni di fluidificatore del sangue, e viene indicato per i cardiopatici.</div>
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E improvvisamente capisco che il nonno, cardiopatico negli anni '60, aveva ragione, e probabilmente seguiva le indicazioni del suo medico. Aveva sempre avuto ragione, e moglie, figlia e nipote (io, ahimè) avevamo avuto a nostra volta torto nel giudicarlo.</div>
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<br /></div>
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Ecco, ogni volta che qualcuno mi suggerisce "un buon consiglio" per la mia malattia del motoneurone (la Troia bastarda e infame, e son pure troppo diplomatico...), mi vengono in mente il nonno, le sue aspirine e le convinzioni dei parenti, me medesimo compreso. A come sia facile giudicare dall'esterno, suggerire terapie, panacea, possibili origini ambientali o alimentari.</div>
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A come in certi momenti siamo talmente convinti di avere ragione, di essere nel giusto e che non possiamo sbagliarci, anche se non siamo dottori, ingegneri, cuochi o commissari della nazionale. </div>
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O disegnatori di fumetti.</div>
</span></span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-10700289117277962002016-03-06T06:07:00.000-08:002016-03-06T06:07:22.656-08:00Il chiodo<span class="Apple-style-span" style="font-family: "helvetica"; font-size: 24px;"></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ogni tanto mi viene voglia di fare un di quei cari post di una volta, quelli fumettosi, o metaforici o di informazione, quelli che leggevano in pochi.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></span>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Vorrei davvero discutere di fumetti, parlare dell'impressione che ricavo dall'assistere agli sviluppi di mercato, di protagonisti e comprimari.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
<div>
Ragionare sulle fiere di fumetti, se solo riuscissi a contarle tutte; raccontare di qualche edizione particolare del passato di cui sono stato testimone. O dei miei due Comicon di Napoli, quello emozionante e quello deludente.</div>
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Vorrei aprire i cassetti, le cartellette piene di disegni, i taccuini degli appunti. Diffondere i loro tesori, condividere quegli attimi di tempo bloccati tra quelle pagine, e rivelare gli Easter Eggs o i Making Off personali. </div>
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Vorrei continuare a parlare dei fumetti che prediligo, e dopo aver parlato di Jeff Hawke passare anche delle Xenozoic Tales di Mark Schultz (finalmente pubblicato in italiano), o raccontare 1963, il fumetto dimenticato (da tutti) di Alan Moore.</div>
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O lamentarmi. Della formula 1, per esempio. Quello spettacolo Meraviglioso che é stato fino ai primi anni di questo secolo, rovinato in pochi anni da regolamenti assurdi e furberie autorizzate. Della scomparsa di un marchio storico come la Lancia, e di vetture leggendarie come Fulvia, Stratos, Beta Montecarlo, 037 o Delta. O spiegare come e perchè le corse di automobili sostituirono e cancellarono il calcio, nelle passioni di un ragazzino introverso.</div>
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Dando il mio parere sulle varie serie di Star Trek, e spiegare quale sia stato il grosso errore commesso dai suoi autori (ovviamente a mio personale parere), che mi ha, di fatto, disaffezionato sulle ultime produzioni TV; o del perché, avendo adorato il primo film di Cars, non reggo il secondo. </div>
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Eppure talvolta basterebbe un'oretta tranquilla per battere sulla tastiera una prima stesura.</div>
</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><div>
E invece parlo di altro. Dei miei problemi, di anziani infermi e di pensieri ingombranti. Porto al centro del mio universo solo i fatti dell'ultimo anno. Non esagero a lamentarmi dei vecchi che gridano la notte, non racconto le loro parole cattive perché ho ancora lo scrupolo di non volere violare la loro privacy. Eppure quando senti la cattiveria che mettono nel gridare a figli o nipoti perché non obbediscono ai loro ordini, vorrei incazzarmi con loro. O i casi di demenza senile a cui assisto ogni giorno. O le voci disperata.</div>
</span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Li osservo tutti, coloro che tornano a casa, guariti e felici oppure costretti per il resto delle loro vite a bastone o carrozzina.</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ma questi sono i miei pensieri, adesso.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">C'e questo chiodo fisso che continua a richiedere attenzione. Un lungo e fottuto chiodo di cui avrei volentieri fatto a meno, che mi impedisce di perseguire i miei obbiettivi secondari.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></span>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
<div>
Me ne rendo conto mentre mi accorgo del filo di bava che sgocciola dai lati della bocca, sul pavimento o sulla maglietta: già macchiata di suo, perennemente, con tutto quel cibo che mi scappa di bocca. </div>
<div>
Della vergogna, o discrezione, di dover accettare un aiuto esterno anche nella mia pulizia personale, fino a quando davvero non ci faccio piu caso.</div>
<div>
Delle volte che penso alle "ultime volte": l'ultima volta che guidato l'auto, ho fatto un bancomat, le crépes, un'illustrazione per Robot, o l'ultima volta che ho aperto un barattolo di Nutella: e di quel barattolo quasi vuoto che tengo sul tavolo, che mi rifiuto di gettare via, nonostante non possa più infilarci un cucchiaio.</div>
<div>
E la paura che arrivino le prossime "ultime volte": quando non potró piú girare col deambulatore o mangiare da solo, o mandare sms.</div>
<div>
E di come mi sia rotto i coglioni di spiegare ai visitatori COSA ho, per cui da oggi cambierò discorso, con quella parodia di voce che mi rimane.</div>
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<br /></div>
<div>
Certo, continuo ad aspettarmi che tutto questo finisca, e possa incominciare a contare le nuove prime volte, quando ricomincerò a fare tutto, o quasi, e non faró più piú errori battendo sui tasti.</div>
<div>
Ma é lí, il maledetto chiodo. Punge, richiede la mia attenzione in ogni momento. Pretende l'esclusiva delle mie preoccupazioni, ora e sempre. Che sia un chiodo o un colombo scagazzone, continua a interferire. E solo io a oppormi.</div>
<div>
<br /></div>
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Una cosa é sicura: in futuro non ci saranno piu chiodi intorno a me.</div>
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Solo viti. E un cacciavite sonico per avvitarle...</div>
</span></span></div>
Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-6844476613487559682016-02-28T04:58:00.000-08:002016-02-28T04:58:06.141-08:00A cinque centimetri dall'inferno<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "helvetica";">Prima ancora di stabilire delle piccole "regole di sopravvivenza", o anche solo di iniziare a pensare di averne bisogno, facevo molte cose in maniera naturale.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">
</span>
<br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">I primi giorni del mio ricovero qui in RSA (Ricovero Sanitario Ambulatoriale) mi comportavo normalmente: andavo in bagno, mi lavavo e facevo la barba da solo, mi cambiavo da solo, mi spostavo, bevevo e dialogavo con tutti. Se mi serviva qualcosa mi alzavo e lo prendevo, il tutto lentamente, ma con sicurezza.</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">
</span>
<br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">Tenevo la mano allenata, disegnando e scrivendo ovunque, idee o versi della Divina commedia, ma anche solo 'Il mattino ha l'oro in bocca' ripetitivamente, in file ordinate. In fondo dovevo tenermi attivo, e quello era ció che facevo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: helvetica;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: helvetica;">Poi, quando fu evidente che peggioravo, immaginai che avrebbe potuto arrivare un giorno in cui non sarei più riuscito a fare molte di quelle cose, o avrei avuto bisogno di aiuto per farle, come se fossi stato un vecchio. Avevo un'immagine legata alle conseguenze finali di un'inattesa malattia degenerativa: mi vedevo fare il cosplayer di Stephen Hawking, testa piegata e carrozzella a motore, mentre un sintetizzatore vocale esclamava EXTER-MI-NAATEE! Non sarei arrivato a quel livello, mi sarei impegnato a evitarlo. Ma avrei potuto arrivarci vicino.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: helvetica;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: helvetica;">Comunque era stato ben presto chiaro che la mia sarebbe stata una battaglia contro un'inesorabile, carognosa clessidra.</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">
<div>
Ora vi chiederò un piccolo sforzo di fantasia, ma non turbatevi, in fondo vi costerà meno tempo di quello che ho impiegato io a scrivere queste righe.</div>
<div>
L'avete presente una clessidra? Quell'antico oggetto per misurare il tempo, usando la sabbia.</div>
<div>
Adesso immaginate che la sabbia rappresenti il pieno controllo del nostro corpo.</div>
<div>
Normalmente scorre lenta, ma se si guasta qualcosa di imprevedibile (la gravità, per esempio) essa accelera. E scorre a velocità smodata.</div>
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Ecco, sono una clessidra impazzita. Che ogni giorno che passa scopre di avere perso qualcosa, ma si augura che non sia per sempre. Puoi rallentarla, provare a inserire un tappo, ma fino a quando un intervento esterno (una cura) non sistemi tutto, la sabbia continuerà a cadere, che tu lo voglia o no.</div>
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<br /></div>
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Non ripeterò qui cose già dette nei post precedenti, come quali capacità ho perduto o quando.</div>
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No, oggi parlerò di rimedi e inferno. I primi sono tutte quelle regole per sopperire a queste capacità perdute; il secondo é ciò in cui piombo se una di queste regole viene (inconsapevolmente) sabotata.</div>
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<br /></div>
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Mesi fa riuscivo ad alzarmi dal letto da sdraiato, a mettere i sandali, levarmi in piedi e iniziare a muovermi col deambulatore. Accoglievo gli amici in visita nelle sale apposite, e poi mi risedevo sul letto e slacciavo i sandali chinandomi. Ma diventava ogni giorno più difficile, fino a quando alzarmi da sdraiato mi é diventato impossibile. La sentite la sabbia che scorre? Shussss...</div>
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Ma ci riesco ancora se sul letto sono seduto davanti ai cuscini, e la parte superiore del letto sollevata. Rotazione del corpo, giù le gambe, spinta di braccio e gomito, e mi ritrovo seduto sul bordo. Shuusss... e per riuscire ad alzarmi devo prima sollevare tutto il letto. E come gli indosso i sandali da qui in alto? Problemi, sempre problemi, e io a cercare di risolverli.</div>
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Col letto vecchio tipo che avevo, il telecomando aveva un filo lungo, e si poteva tener vicino, e così alzavo e abbassavo, riuscivo a essere autosufficente. Ma poi si guastò.</div>
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Il nuovo letto ha un telecomando che va appeso, e mi é impossibile usarlo con le mie dite contratte (Shhuusss...). Che faccio ora?</div>
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Ci metto qualche giorno: sponda destra alzata, telecomando appeso e rivolto verso me. Prima di scendere sollevo il letto (usando le nocche della mano sinistra, shuuuuss...), indosso i sandali in automatico, senza mani. Per sedermi é un casino: in piedi, devo andare sul lato destro del letto e abbassare tutto usando i polpastrelli. Poi tornare dall'altra parte, sedermi, togliere i sandali, eccetera. Faticoso, ma si fa.</div>
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"Si, ma se sei sdraiato come fai ad alzarti?". Giusto: chiamo un infermiere. Ogni tanto devi accettare dei compromessi.</div>
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E poi le sedie. Shhussss... e diventa difficile alzarmi da un tipo di sedia, e ho dovuto iniziare ad evitarle a seconda del tipo e poi ad evitarle tutte, a meno che avessero braccioli lunghi (per darmi una buona spinta con le braccia) e fossero appoggiate al muro (quindi stabili).</div>
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la sedia dei pasti é cosí: inclinata sui 30 gradi verso il tavolo, certo non é il miglior modo per mangiare, ma una volta terminato basta una spinta e si appoggia al muro. Spostala pensando di farmi un favore, e mi avvicini all'inferno.</div>
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Sul tavolo, ben posizionati a distanza di avambraccio ci sono una confezione di fazzolettini, bottigliette d'acqua e bicchieri di plastica. Spostateli, mettete qualcosa davanti e mi renderete un'inferno raggiungerli. Gettate via i fazzolettini stropicciati che lascio in posizione, perchè ormai mi é impossibile metterli o toglierli dalle tasche, e quando starnutirò o mi colerà il naso e non li troveró, dovró usare il braccio, il lenzuolo o la maglietta (rigorosamente in quest'ordine).</div>
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Ormai da mesi le dita non collaborano. Le falangi contratte, pollice che non collabora con l'indice, e ti priva di quella facoltà che permette che l'uomo possa raccogliere una palla mentre il gatto no, solo tirarla: il pollice opponibile. Il tutto non mi permette nemmeno piú di riuscire a fare il saluto vulcaniano...</div>
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Per prendere in mano qualcosa devo usare in maniera creativa tutte le altre dita, mentre riuscirei facilmente a tirare una palla, privando di questo piacere un gatto. Per voltare le pagine di un libro (ebbene si, talvolta uso ancora questo oggetto arcaico) lecco la punta del mignolo, perchè é il dito che riesce a tendersi meglio; mesi fa solo la mano sinistra era menomata, ma poi Ssshuuuss...</div>
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Niente piu film sul portatile, visto che ormai tenere un mouse (e controllarlo) é impossibile, e fanqulo alla clessidra (shuuuusss...).</div>
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Resiste il tablet (Steve Jobs santo subito), grazie alla penna che tengo con indice-medio-anulare, anche se sbaglio una lettera su dieci. E no, il mignolo non si offende, in fondo ha l'esclusiva sulle pagine di carta, quindi lui, che puó, se la tira alla grande. </div>
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Dimenticavo, la voce é partita, ciao ciao. Via via piú confusa e lenta da mesi ormai, infine se n'è andata, lasciandomi con un birignao semi incomprensibile nelle giornate no, e una parvenza di comprensione nei giorni si. Shhuusss...</div>
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Se mi chiedete come sto, la mia risposta abituale rimane la stessa da tempo: sto benino. Vedo un bicchiere mezzo pieno, posso ancora muovermi e fare cose, seppur limitate, per cui (nonostante la situazione<i> de merde</i>) in fondo non é troppo male.</div>
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Ma se vi scappa un "Allora stai finalmente meglio?", otterrete solo di farmi girare le scatole e le palle (rigorosamente in quest'ordine). Fate voi, vi accolgo seduto sul letto, mi arrabbio se spostate il comodino o chiudete la porta del bagno, non scrivo e non disegno e non mi lavo da solo, vi sembrano reazioni di chi stia meglio?</div>
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "helvetica";">Non facendo nulla per bloccare davvero la sabbia da quella clessidra? Rimanere qui, continuando a prendere Riluzolo (o Rilutec), facendo fisioterapia, é come essere dentro quell'oggetto infernale (la clessidra) e cercare di rallentare quella massa di sabbia con le tue mani: non serve a molto, ma é tutto ció che puoi fare. Ed é sempre meglio che non fare nulla.</span><div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: helvetica;">E tutto questo si puó fare mantenendo un atteggiamento positivo, usando ironia e sorrisi.</span><div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: helvetica;">Ma l'inferno é sempre vicino, ben nascosto</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";"> in un bicchiere spostato distrattamente o in una sedia in posizione comoda. </span></span><div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";"><div>
Ma dovevo aspettarmelo: l'inferno non é forse lastricato di buone intenzioni?</div>
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: helvetica;"><div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: helvetica;"><br /></span></div>
Dimenticavo: se per puro caso qualcuno ritrova la mia voce... può riportarmela?</span><div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">
</span></div>
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Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-43763027552148605582016-01-23T04:53:00.002-08:002016-01-23T04:53:52.954-08:00In equilibrio sopra un cornicione, al milleunesimo piano<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";"></span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">Un antico detto, che potrebbe essere medioevale o cinese, ma che potrei anche avere inventato io stesso (e quindi non sarebbe nemmeno troppo antico), dice che se sei preparato al peggio, non rischierai mai di rimanere deluso, di trovarti spiazzato.</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">Probabilmente lo inventai (o lo adottai) dopo una serie di delusioni giovanili: un brutto voto a scuola, un regalo atteso mai arrivato, il Toro che perde un campionato e in classe con te son tutti juventini, James Hunt sconfigge Niki Lauda e cose del genere. Oppure dopo eventi più gravi, come la morte di papà quando avevo dodici anni, per cui ora sapete perché non so nuotare e neppure andare in bicicletta.</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "helvetica";">
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O quando, nello stesso anno perdi lavoro, affetti e famiglia, che é bello pesante per chiunque. Anche quando percepisci indifferenza per il tuo lavoro (da parte dell'editore del momento), o un altro editore ti manda a puttane un progetto al quale avevi donato l'anima. La lista potrebbe continuare, ma ve ne faccio grazia.</div>
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Per cui, in questi miei otto giorni milanesi di ricovero ed esami presso l'istituto Auxologico "San Luca", mi ero già immaginato tutti i peggiori scenari possibili per i miei motoneuroni malandati.</div>
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Sì, le avevo sentite le storie dei casi incredibili, di malati gravi con sintomi simili ma cause differenti (e curabili), ma ritenevo fossero casi limite che sfuggivano ogni statistica.</div>
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Quando il professor Silani, primario dell'istituto, mi ha detto che purtroppo i neurologi di Gorizia avevano ragione, non ci sono rimasto troppo male. "E ti pareva, e vai di Sfiga...". Preparato al peggio, ed eccolo servito, questo peggio. Niente grida o altro, come un astronauta dell'Apollo, avevi già immaginato ogni risposta possibile e tutte le tue reazioni.</div>
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Eccola qui, la temuta verità che emerge: ho danneggiati sia il motoneurone A (cervello-midollo spinale), sia quello B (midollo spinale-estremità); ergo questa si chiama SLA.</div>
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Fine, punto, che altro si aggiunge? </div>
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Tutto il resto, per esempio. Perché essendo io in quel momento in uno dei principali centri di studio della malattia (se non il principale) la seduta non si conclude con un saluto, una stretta di mano e avanti il prossimo.</div>
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Abbiamo parlato per un'ora, durante il quale mi é stato fatto il punto sullo stato della ricerca, e ascoltare quella storia é stato stimolante.</div>
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Ma oggi rimaniamo su di me: la malattia può essere lenta, rapida e ultrarapida, a me é capitata la seconda (alé). Dietro mia autorizzazione continueranno a sottoporre a esami ulteriori i miei "campioni", per me e per la ricerca scientifica. Verso marzo avranno completato il tutto.</div>
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Se non trovano alcuna mutazione genetica, sarò un paziente normale, e potrò rientrare in un protocollo di ricerca sperimentale (che è sempre meglio di nulla); ma se trovano una mutazione (ipotesi comunque remota) allora divento paziente "con causa", e potrà partire una cura specifica. E contribuirò alla ricerca (e diventerò davvero un X-Man!).</div>
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Se la malattia riesce a essere fermata, il recupero sarà lento, ma promettente. Tutto ciò che devo fare io é resistere, e continuare la fisioterapia, e ancora e ancora e ancora. Semplicissimo.</div>
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Ecco qui. Cinque giorni per scrivere questo pezzo, per rispondere nel modo più preciso possibile alle mille domande che mi arrivano da lunedì. Spero sia sufficiente, anche se sicuramente avrò scordato qualche dettaglio fondamentale.</div>
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Cosa penso adesso? Molte cose, perlopiù inutili. Temo di non essere un eroe: sono solo un tale che si ritrova a camminare sul cornicione di un palazzo alto alto, che non guarda in basso, e che cerca una finestra aperta, sopportando i colombi e il vento, ripetendo come un mantra ipnotico tutte le parolacce del mondo, e a non pensare all'altezza.</div>
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Quindi, nel caso che vedendomi di persona vi possa sembrare un po' irritabile o alterato, immaginatevi su quel cornicione, circondati voi da colombi scagazzoni, e tirate le somme.</div>
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Tranquilli, vi voglio sempre bene, anche se occasionalmente vi posso mandare a quel paese, ma come essere umano, ho reazioni umane.</div>
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A tutti gli altri, coloro che si lamentano della propria vita, del proprio lavoro, della propria donna che ingrassa e del proprio foruncolo sul sedere, be'... vorrei dirvi che farei volentieri cambio con voi. Senza pensarci troppo, sappiatelo ;-)</div>
</span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-81873349087103806372016-01-10T11:34:00.001-08:002016-01-10T11:38:43.482-08:00Motoneuroni ed Entropia<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se proprio vogliamo trovare un argomento di inizio per tutto, possiamo parlare della pioggia. </span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Quella persistente e fastidiosa pioggia che durò per buona parte dell'estate del 2014. Inopportuna, quando dovevo uscire per fare la spesa; quell'uscita che facevo da sempre, una o due volte la settimana, a fare rifornimento di pasta, verdura e frutta, oltre a eventuali pennarelli o cartoncini. Quando rientravo a casa, a piedi, con le borse e le mani piene, perché se devi fare la spesa, la fai tutta. E se piove non puoi tenere anche l'ombrello, e così finiva che prendevo l'auto.</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span></span>
<br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E quindi niente passeggiata tradizionale di un paio di chilometri, ogni settimana, regolare negli ultimi dieci anni. Salta un giorno, l'altro ancora, il percorso fino alla panetteria dall'altro lato della strada non vale a fare statistica.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span></span>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ti sposti in auto, niente chilometri a piedi... e quando ti accorgi che zoppichi, in autunno, hai già una prima ipotesi: poco moto. Aggiungi le scarpe di tela piatte, comprate a primavera, dopo anni di calzature leggermente rialzate dietro... che sia anche problema di postura?</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
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Scarpe nuove, e il passo migliora. Problema risolto?</div>
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No, continuo a zoppicare, uffa. Con quale gamba? Non si capisce.</div>
</span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
Arriva febbraio, la vita é proseguita... Ho usato le mani per molte cose oltre al lavoro, e mi accorgo di una leggera difficoltà a stringere le cose con la sinistra. Un giorno dovrei salire su una sedia per prendere una cosa su uno scaffale (quante volte l'ho fatto?); la gamba destra si solleva, il piede poggia stabile sul sedile. Tra un po' ti darai la spinta, e sarai in piedi sulla sedia. La spinta arriva... ma non accade nulla. Non si solleva nulla; cambio gamba, ma nulla. Questo é un bel problema. Non è normale.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><div>
Comunque, passo l'inverno a recuperare in passeggiate, e lo zoppicare continua.</div>
</span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
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In quel momento mi ricordo anche quando recentemente sono incespicato e caduto, o quando hai perso per qualche secondo l'equilibrio, e realizzo che forse é tutto collegato.</div>
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É il caso di andare dal medico di famiglia.<br />
Una settimana di attesa, e in dieci minuti di visita mi prescrive esami del sangue, e mi dice di continuare a far moto. Un mese di attesa ed ecco fatto: sono perfetti, e quindi? Radiografia della schiena. </div>
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Altre settimane di attesa. Il radiologo di turno é un vecchio amico, e quando vede il mio passo e la cadenza ormai sbilenca, moltiplica i raggi. Dopo un'ora ecco risultati e diagnosi: ossa a posto ovunque. Avanza l'ipotesi di possibili problemi reumatici. </div>
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Potrebbe essere? In fondo la casa é un po' umida da sempre. Il medico di famiglia deve scegliere tra mandarmi da un reumatologo o un neurologo. Opta per il primo.</div>
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Questa volta l'attesa per la visita é di due mesi. Ma se vado privatamente me la cavo in un mese.</div>
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Nel frattempo ho continuato a muovermi. Continuo a zoppicare, più forte, e cammino chinato in avanti, e lo capisco da solo che non va bene; in più, la mano sinistra comincia a non funzionare: poca forza, dita che tendono a chiudersi ad artiglio.</div>
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In queste condizioni la vita di tutti i giorni diventa difficile. É difficile cucinare, lavare i piatti, tenere fermo uno squadretto per tirare una linea o tenere fermo un foglio per sgommare. Se mi chino lateralmente da una sedia, manca la forza per risollevarmi. Posso guidare l'auto, ma girare il volante richiede il doppio della forza, e il collo non si gira bene per vedere dietro: meglio non usarla. Finisce che mangio solo pane e prodotti da microonde. Non ci faccio caso, ma inizio a dimagrire per questo motivo.</div>
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Arriva il giorno della visita, in ospedale "Ma lei ha forti dolori?"</div>
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No. "Allora non sono reumatismi". </div>
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Okay, panico. Allora cos'è?</div>
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La dottoressa é estremamente cortese, e in 5 minuti mi fissa un appuntamento col neurologo del piano di sopra, per la settimana dopo.</div>
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E qui mi ritrovo a pensare: "Ah, se il mio medico mi avesse prescritto subito il neurologo...". Probabilmente i tempi di attesa triplicavano, visto che negli stessi giorni ad un amico l'appuntamento l'hanno dato in ottobre.</div>
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A questo punto le date successive le ricavo dalle foto del cellulare.</div>
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Le passeggiate le proseguo, ma solo nelle vicinanze. Sono belle giornate di sole, si preannuncia una calda estate, e la promessa verrà mantenuta. Scatto foto ai giochi di luce del sole, a quartieri che non osservavo mai per davvero.</div>
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Il 12 giugno esco per l'ultima volta con gli amici per la spesa al centro commerciale sloveno. Pranzeremo in pizzeria a Solkan, ma già sto seduto troppo scomodo, e tornerò a casa prima del tempo. Un sabato mi concedo un ultimo gelato ai giardini di Corso Verdi, seduto su una panchina diventata ormai scomodissima, e il ritorno a casa é sempre traballante. Due giorni dopo interrompo la passeggiata dopo 100 metri.</div>
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Il 19 ho la visita col neurologo. Dopo 10 minuti ha chiaro di cosa possa essere, ma per esserne certo devono farmi degli esami, quindi verró ricoverato in ospedale, appena si libera un posto. Avverto in Bonelli che non spediró pagine nuove per un po', sbrigo altre scadenze, mando mail. Passerà una settimana nell'attesa.</div>
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Il 25 entro in ospedale, reparto neurologia. Divido la camera con Emiliano, affetto da sclerosi, bloccato su carrozzina, colpito da una crisi mentre era a casa. Ho con me solo il cellulare per tenermi in contatto col mondo. Nei giorni successivi iniziano gli esami.</div>
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Nel frattempo mi muovo per i 29 metri (misurati solo per passare il tempo) del corridoio del reparto, appoggiandomi ogni tanto alle maniglie fisse alle pareti. Mangio da solo, mi lavo da solo, leggo libri, faccio foto col cellulare ai cieli o ai particolari curiosi. Ho il taccuino, su cui disegno e scrivo riflessioni.</div>
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Gli esami si susseguono: elettromiografia, risonanza magnetica, pneumologia, e forse ho pure sbagliato qualche nome.</div>
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A questo punto (metà luglio) il dottore mi fornisce le risposte tanto attese.<br />
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É la malattia del motoneurone. Mi dicono essere rara, e scoprirò tempo dopo che siamo 13 pazienti nella provincia, e 100 in regione. A me sembrano pochi, ma imparerò che sono cifre alte. Malattia inesorabile, della famiglia della SLA, apparentemente senza rimedi, ma con un punto a favore: puó essere fermata. Dopo spetterà a me cercare di recuperare il piú possibile con l'esercizio fisico. Ma questo non m'impedirà, da adesso in poi, di rimanere sotto costante controllo medico. Ma mi dicono che molti malati hanno impiegato molti anni per peggiorare, per cui posso rimanere positivo. Almeno quello!</div>
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Ma come puó succedere, quali sono le cause? Qualcosa che ho fatto?</div>
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No, succede e basta. Cause sconosciute. A quanto parrebbe il nostro sistema va in tilt, e il cervello (o un suo socio bastardo) emana una sostanza che uccide i neuroni che si occupano di trasmettere i movimenti ai muscoli.</div>
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Ma esiste la pillolina portentosa: si chiama Riluzolo, ed é l'unica sostanza che "blocca" questa sostanza killer. </div>
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<i>Si, tranquilli, quel pensiero mi é venuto: "Perché io?"</i></div>
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<i>Perché devo rientrare in una statistica piú improbabile di una vincita al lotto? Che razza di ricompensa é, per essere rimasto per anni paziente, moderato, tranquillo? Dov'é la giustizia in tutto questo? Tanto valeva essere stronzo e bastardo!</i></div>
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<i>Non serve a nulla. Ma anche se mantieni un cauto ottimismo, devi essere pronto al peggio.</i> </div>
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A questo punto dovrei tornare a casa, ma il programma viene presto modificato in ricovero all'RSA di Cormons. Nel frattempo mi trasferiscono due piani sotto, in cardiologia, in attesa che si liberi un posto per me, e faccio in tempo a vedere un'entusiasta anziano moldavo che nessuno comprende, e assistere ad una crisi cardiaca serale di un signore che s'innervosiva troppo di giorno.</div>
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La fascetta che porto al polso mi ricorda che arrivo l'8 luglio a Cormons, al Ricovero Sanitario Ambulatoriale (da qui in poi abbreviato in RSA), presso l'ex ospedale locale: sono attivi alcuni laboratori al piano terra, RSA al primo piano, casa di riposo al terzo e quarto, un bel giardino e due grossi gatti che girano nel prato. Una volta era un ospedale completo, ma a meno di un quarto d'ora dall'ospedale di Gorizia, e il suo destino era segnato.</div>
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Arrivo in ambulanza, portato sdraiato in barella, mi sistemano in una camera singola, vista sul cortile interno. 40 posti letto, finisco nella stanza 126. Ma alla sera il sole batte sulla finestra, e illumina il letto. Dai, non é cosí male, anzi.</div>
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Dal mio punto di vista si mangia bene. Ben presto comincio le sedute giornaliere di fisioterapia, conosco il personale ed i pazienti, e coi miei 51 anni sono il più giovane. Mi pesano, e scopro di essere dimagrito di 7 chili rispetto alla mia media. L'effetto della pessima nutrizione del mio ultimo mese a casa.</div>
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Mi muovo aiutato da un bastone tenuto con la mano destra. Ma é troppo corto, e sto troppo piegato. Peró insisto a muovermi, per recuperare. Ogni giorno faccio più di un'ora di fisioterapia, salgo e scendo una rampa di scale; insomma, mi impegno.</div>
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Mi prestano una stampella canadese, e il passo migliora. Mi faccio portare dei fogli A4, e con un tratto Clip improvviso disegni astratti, che faccio per tutto agosto, e poi finiscono sulle pareti. Sulle altre stazionano alcune stampe di miei disegni, e poster artigianali di Kylie Minogue, Jasmine Ghauri e Koda Kumi, e sulla finestra c'é un Tardis, tutto fornito dall'amica Miri. Appeso in alto un peluche del licantropo di Halloween della Kinder, sul comodino la Monster High Draculaura. Questa é la mia casa a tutt'oggi.</div>
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Passa a vedermi il fisiatra primario del distretto, e mi giudica promettente. Muovo bene le gambe, lui mi consiglia dei tutori per le mani (arriveranno a settembre) e un supporto per il collo (novembre). Arriva l'esperta che mi dovrebbe dare consigli utili per la vita quotidiana. Quando mi mostra il programma di computer secondo cui potrei continuare a disegnare, realizzo che non ha idea di cosa 'sia' disegnare. E che quando anche la mano destra si chiuderà ad artiglio come già sta facendo la sinistra, saró fottuto.</div>
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Eppure insisto. Nell'attesa dei tutori veri, me ne invento uno artigianale con un tempera matite Faber Castel e un elastico, che per un mese riuscirà a raddrizzare un po' le dita indice e medio della mano sinistra. Continuo a muovermi, facendo giri su giri, e ricevendo visite di amici e occasionali parenti. Passo il tempo leggendo Gorki Park e una riduzione di Sharpe, dal Reader's Digest.</div>
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Mi portano da casa il tablet, e proseguo qui le letture. Talvolta scendo in giardino, salgo e scendo una rampa di scale e chiacchiero con gli amici in visita.</div>
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In agosto mi regalano una SIM Card per navigare, e riottengo l'accesso alla rete, scoprendo che su facebook nessuno aveva notato la mia assenza. Terró un profilo cauto, dando pochi aggiornamenti sulle mie condizioni.</div>
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Se recupero abbastanza potrei rientrare presto a casa. É partita la richiesta per l'invalidità, che mi libererà dal ticket medicinale, e in futuro mi potrebbe portare pensione di invalidità e accompagnamento, previa visita medica fiscale. Aspetterò fino a novembre: quando l'appuntamento viene fissato a Gorizia, scioccamente accetto l'opzione "se non potete venire, verremo noi da voi", ignorando che i "tempi" varieranno tra l'infinito e il mai.</div>
</span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per essere piú stabile, mi forniscono un deambulatore 2+2, 2 ruote e due piedini, e comincio a spostarmi con piú sicurezza. Fino a qui l'entusiasmo é bello carico.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
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A settembre mi accorgo di un problema: non riesco piú a usare la stampella. E muovermi col deambulatore mi costringe a spostarmi stringendo le impugnature con le mani, annullando i miei tentativi di raddrizzare le dita. Brutte nuove. Devo preoccuparmi?</div>
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Non riesco piú a farmi la barba da solo, o lavarmi i capelli. Non posso togliere il cappuccio del TrattoClip, e se ci riesco non posso piú tenerla in mano con pieno controllo. Addio disegni nuovi. </div>
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A ottobre é chiaro che sto peggiorando. Gli amici mi consigliano un consulto a Milano. Sono d'accordo, ma prima voglio un consulto con uno dei neurologi di Gorizia, visto che sono un loro paziente. Il primario della RSA invia la richiesta. </div>
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Sulla mia pelle scopriró alcuni piccoli problemi: mi telefonano da Gorizia, appuntamento fissato tra due settimane. Ma quando arriva il giorno... nulla, nessuno viene a prendermi. Scopriró che a Gorizia avevano "dimenticato" che non ero a casa mia, libero di muovermi, ma a Cormons. "Non é la prima volta che succede!" mi dice il primario. E accadrà ancora, con successivi esami pneumologici.</div>
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Tutto rinviato di 10 giorni. Questa volta tutto avviene per bene. Vedo il neurologo. Mi visita. il dialogo seguente é semplificato. "Sto peggiorando..." dico.</div>
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Questo é il normale decorso della malattia, dice lei. </div>
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"Devo cambiare cura?"</div>
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Assolutamente no.</div>
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"Posso chiedere il parere a qualche specialista?"</div>
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Certo che sì, é una mia libera scelta.</div>
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Tornare a Cormons senza uccidere nessuno é un'impresa. Penso solo che ho sprecato un mese prezioso per nulla. Ma quella sera stessa allerto gli amici di Milano di attivarsi, e l'appuntamento con lo specialista é fissato per i primi di dicembre.</div>
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Nel frattempo a novembre piano piano se ne va la voce, che diventa sempre piú impastata e incomprensibile. La mano destra continua a contrarsi, e prendere gli oggetti si complica. </div>
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Rispondere al cellulare? Devo essere sdraiato sul letto, e la voce viene fuori piú chiara. Ma durerà poco, e durante il mese successivo diventa difficile darmi la spinta e sollevarmi da certe sedie, costringendomi a sceglierle solo se hanno braccioli massicci.</div>
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Devo inventarmi nuovi modi per tenere cucchiaio e forchetta (a provarci col coltello ho rinunciato da tempo), spostare la sedia in una posizione accessibile, farmi aprire le bottiglie d'acqua dalle infermiere (camice verde) e gli Operatori Socio Sanitari (OSS, camice bianco a bordi arancio), e farmi tagliare la carne ai pasti.</div>
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A dicembre l'eccesso di salivazione diventa serio. Già é corresponsabile per la voce sparita, ma anche mangiare e bere diventa un'impresa. Sento la gola piena, il naso pieno. Mi tocca interrompere i pasti perchè il naso sgocciola e mi tocca soffiarmelo subito. E fare attenzione che non vada per traverso quello che bevi. E sbavare mentre mangi diventa una costante. E non é divertente. </div>
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Divento taciturno. La voce viene fuori incomprensibile se sono seduto per mangiare o mi sto spostando sul deambulatore, e vorrei lo capissero tutti quelli che si ostinano a parlarmi. Vorrei fosse lampante che se sono seduto comodamente sul letto parlo meglio, ma non riesco a spiegarmi come vorrei.<br />
Eppure continuo a girare, saluto tutti. Vedo lungo degenti che tornano a casa, guariti. Le signore anziane mi prendono in simpatia, mi salutano quando passo, mi offrono un dolce, mentre divento amico del personale, sono la "presenza costante".</div>
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Arriva il giorno della visita. Andata e ritorno in un giorno solo, un viaggio in auto, in un giornata uggiosa, appuntamento alle 16.30. Faticoso, ma a volte ne vale la pena. Attendo circondato da amici, seduto su una carrozzina perché le gambe dopo 5 ore di autostrada sono dure e rigide.</div>
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La visita durerà meno di mezz'ora, ma ottengo dei fatti: 1) non mi hanno fatto tutti gli esami necessari, 2) il decadimento é stato troppo rapido, 3) all'età di 51 anni non si puó dire al paziente "si metta il cuore in pace". 4) il primario leggeva Tex.</div>
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A gennaio, passate le festività, dovró tornare per quattro giorni, per tutti quegli esami per stabilire "cosa ho". Almeno ho la certezza che una risposta la troveranno, perché si occupano solo di neurologia, e sono all'avanguardia nella ricerca. </div>
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E siamo qui, per l'ennesima volta, ad aspettare dei risultati. Che puó succedere?</div>
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Tutto e niente. Forse hanno sbagliato diagnosi a Gorizia, forse no. Forse la medicina non cura perché l'origine è differente, o forse ho semplicemente una malattia "strong". Forse non è curabile, forse lo é in parte e forse si potrà fare qualcosa, forse dovró rinunciare alla Nutella.</div>
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"Ma come fai ad essere cosí? Come puoi riuscire a scherzare ancora?"</div>
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Perché no? L'alternativa é forse spaccare tutto? Urlare la mia rabbia al mondo? E chi vi dice che non l'abbia fatto? Che non abbia avuto reazioni peggiori? O che mi sia inventato tutto?</div>
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É una nostra scelta quella di scegliere cosa e come condividere le nostre esperienze, e quali siano condivisibili e quali invece no.</div>
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Mia é la scelta di raccontare questa storia, di non aggiungere fotografie, di fornire informazioni sulle mie condizioni attuali, e che io vi aggiorni su questi fatti su Facebook non vi é nemmeno la certezza. Dipenderà dall'umore, e dal grado di entropia dell'universo in quel momento.</div>
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Per tutto il resto, vale la frase finale di un vecchio romanzo di Philip José Farmer, che ammetto di saccheggiare spesso. Ma é maledettamente efficace.</div>
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L'unica cosa facile é arrendersi.</div>
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</span></span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-17111770581209401902015-12-12T06:19:00.001-08:002015-12-14T09:08:06.039-08:00Uno stagno di felici pesci rossi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2C9t58kZgq-SUWd3BLszG33Zxk5wfxXjmtE_bsT4FKaG8k977q3HZuaq6QSEtM_Tc5Hd4nD_ZvCZv0OBn8jaO3IRte8EpSfVhRiBaMnm3hp-jwJarDC5pDe1nhLokF0TbBNQKS54IFbX5/s1600/Divieto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2C9t58kZgq-SUWd3BLszG33Zxk5wfxXjmtE_bsT4FKaG8k977q3HZuaq6QSEtM_Tc5Hd4nD_ZvCZv0OBn8jaO3IRte8EpSfVhRiBaMnm3hp-jwJarDC5pDe1nhLokF0TbBNQKS54IFbX5/s400/Divieto.jpg" width="212" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "verdana" , sans-serif;">L'immagine é bene impressa nei ricordi: sto sfogliando un grosso e pesante numero della rivista americana Preview; probabilmente é quella dell'amico Miha, che di solito la prendeva alla fumetteria di Gorizia di Gianpaolo. E qui rispondo al <b>Chi</b>, <b>Cosa</b> e al <b>Dove</b>. E posso dedurre anche il <b>Quando</b>, visto che quel negozio ha chiuso nel 2011.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"></span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Quanto al <b>Perché </b></span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">non é difficile da intuire: la mia era la semplice curiosità di sapere cosa stesse uscendo di fumettistico al di là dell'oceano. Se eri (e lo sei tutt'ora) un'appassionato, la curiosità l'avevi di default. Perché oltre alla Marvel uscivano centinaia di altri fumetti, e quindi valeva sempre la pena di guardare, hai visto mai trovassi qualcosa di interessante.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "verdana" , sans-serif;">Oh, era tanta roba, centinaia di pagine e in ogni pagina una decina e oltre di nuove uscite. E ogni mese un numero nuovo. Nuovi fumetti uscivano continuamente, senza fine; di ogni tipo, formato e genere, per tutti i gusti, da Superman a MyMiniPony. Piú o </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "verdana" , sans-serif;">meno il pensiero era lo stesso: buona parte del materiale Marvel l'avresti visto quasi certamente in italiano nei mesi a venire; parte del materiale DC avrebbe diviso quel destino, ma del materiale degli altri editori poco altro.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "verdana" , sans-serif;">Per cui talvolta si ordinava in fumetteria una piccola parte di quel materiale che dubitavi di vedere tradotto. E colmavi quella lacuna.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Cosí tutti </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "verdana" , sans-serif;">eravamo felici, piú o meno.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: "verdana" , sans-serif;">Poi, col tempo, qualcosa cambió, come sempre accade.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "verdana" , sans-serif;">Okay, senza fumetteria, niente Miha che prende il preview, ma comunque ogni tanto ti capitava tra le mani un numero di Anteprima, e curiosavi. Sempre molte le uscite indipendenti americane, come sempre...</span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma ora cominciavi a trovare quelle novità anche in italiano. Dapprima Conan (ma te lo dovevi aspettare, e comunque edíto da Panini), ma poi anche il resto. E </span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "verdana" , sans-serif;">tra di loro capitavano anche quelle che fino a ieri avresti giudicato "improponibili". E non ci giurerei che tra loro non ci fosse anche MyMiniPony...</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"></span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Oh, non i singoli numeri da 20 pagine, ma i Paperback che raccoglievano i cicli di storie o le miniserie. Rigorosamente identici in tutto ai Paperback originali, ma in italiano. Eccome se li trovavi. </span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"></span>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'ultima visita nella fumetteria di Monfalcone (di Gianpaolo, cosa faremmo senza...) vidi la zona dedicata ai comics americani strapiena di titoli. Ed erano diversi da quelli visti due mesi prima, ora finiti sugli scaffali, visibili solo per le loro costoline colorate. E guardando i loro titoli realizzai che erano davvero... tanti. Ma non dovevi meravigliarti, tutte quelle uscite erano state annunciate regolarmente su Anteprima.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">
</span>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutto chiaro fino a qui?</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">
</span>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Bene. Adesso concentratevi per un istante e provate ad immaginare tutte queste uscite; adesso aggiungete tutte le uscite manga mensili (oltre il centinaio), e poi i volumi francesi, Bonelli e bonellidi, tutte le ristampe che escono abbinate ai quotidiani, più qualsiasi altra cosa io abbia dimenticato. Visualizzatele tutte <i>insieme</i>.</span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Bene. Ora vi chiedo di ricordate il luogo comune fumettistico (ma dannatamente vero) del momento: "Le vendite dei fumetti oggi sono molto in crisi".</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Adesso cercate di andare indietro con la memoria: pensate all'edicola nel 1990, periodo del 'boom' di vendite, tra Bonelli, Star Comics, Play Press, Granata Press e Comic Art (e tutti quelli che dimentico). Comunque la si guardi, l'offerta era minore.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Bene, fine della riflessione, ognuno tragga le sue risposte.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non so voi, ma io ogni tanto ho delle immagini mentali, dei fotogrammi che abbino a pensieri o situazioni di cui sono testimone.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In una di queste immagini vedo uno stagno abbastanza grande, in un posto paradisiaco: sole, uccellini, coniglietti che saltellano e così via. Una dolce brezza rinfresca il tutto. Nello stagno nuotano e prosperano tanti bei pesci rossi, felici nel loro stagno.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Attorno a questo paradiso ci sono dieci pescatori, con la loro brava canna e le esche sul cappello, che pescano tranquilli, seduti comodi; ognuno in una sua zona speciale e tutti, chi più e chi meno, fanno una pesca soddisfacente. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Naturalmente dopo ributtano i pesciolini in acqua, liberi di continuare la loro vita felice e di abboccare ad altre lenze.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ora immaginate questo paradiso vent'anni dopo, più o meno oggi. Sempre il sole e gli uccellini e la brezza, ma lo stagno si é ridotto, ma é pur sempre pieno di felici pesci rossi. </span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma questa volta i pescatori sono cinquanta. Sono vicini, riempiono quasi ogni riva di quel paradiso. Alcuni hanno le loro solite canne, ma qualcuno si é portato delle reti, altri hanno delle lenze speciali studiate da esperti del campo.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutti loro stanno pescando, ma non sono molto soddisfatti: la loro pesca é modesta, si osservano l'un l'altro, per vedere quanti pesci hanno preso i vicini, e un po' di invidia traspare. E qualcuno dopo la pesca non li ributta nemmeno in acqua.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Io lo so, perché sono lì, davanti a tutti loro; sono uno di quei rossi pesci felici. Li osservo i pescatori: li vedo spingersi tra loro, conto tutte le loro canne, e li sento dire che una volta si pescava meglio. Osservo le loro esche sofisticate, le mosche artificiali, le reti e le trappole a ultrasuoni. E provo indifferenza e disinteresse. O forse sono solo sazio... magari ho anche un po' di nostalgia per la vecchia lenza classica col vermicello, perché no? E mentre penso al mio ruolo di pesce in questo stagno, mi chiedo perché nessuno di quei pescatori pensi a ingrandire lo stagno, e aggiungere anche felici pesciolini verdi o blu.</span></div>
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Mentre penso a tutto questo vedo alcuni pesci, sempre gli stessi, gettarsi famelici contro quelle golose lenze; mentre altri si dirigono verso il centro dello stagno, lontani da pescatori e prelibatezze esotiche. Alieni a tutto questo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">I pesci rossi son fatti in questo modo, cosa volete farci? Mutevoli, contraddittori, inaffidabili sulle lunghe distanze.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma d'altronde se non fossimo così, forse non saremmo nemmeno felici.</span></div>
</span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-30228903265660262612015-11-28T07:12:00.000-08:002015-11-28T07:12:18.990-08:00Il duro lavoro del sognatore <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZN09gNyOjxvxOZjDKHOp1yjzw4bDlr_Oc6to5uL-FDVBp1ZQlflSoI7flSDKqUQNEU4DMOXpQuufphR8zGAETgFL1hEubNBsOGjwD6q4HUeX5OyVNmQCcElbBVncwFWoCXItkFF8-Z7BU/s1600/2011_0303Image0030.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZN09gNyOjxvxOZjDKHOp1yjzw4bDlr_Oc6to5uL-FDVBp1ZQlflSoI7flSDKqUQNEU4DMOXpQuufphR8zGAETgFL1hEubNBsOGjwD6q4HUeX5OyVNmQCcElbBVncwFWoCXItkFF8-Z7BU/s400/2011_0303Image0030.JPG" width="400" /></a></div>
<br />
"La città vera e propria iniziava da via Santa Chiara, dopo il ponte sopra la valletta del Corno. Da lì, guardando in lontananza verso viale XX settembre e oltre<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">, verso il fiume Isonzo fuori vista in fondo, era tutto differente. </span><br />
Predominava il tono marrone, in tutte le sue tonalità, forse anche per via dell'autunno, ma sicuramente per la terra bruna e i suoi sassi, interrotti da cespugli di rovi disseminati lungo i lati della strada, ora diventata sentiero, e fino a perdita d'occhio. Un po' come le strade di campagna lungo l'Isonzo, se ti incammini in direzione di Salcano.<br />
In lontananza potevi vedere degli alberi, in corrispondenza del parco Coronnini a destra, e il boschetto della valletta sull'altro lato, ma non quelli di oggi: questi parevano tornati ad uno stato selvaggio, come se fate ed elfi avessero ripreso possesso delle loro antiche proprietà.<br />
<br />
Di tutti gli alberi del viale, ne rimaneva uno solo, sulla destra del sentiero, ma enorme. Non era uno degli usuali ippocastani, ma piuttosto una quercia nodosa, bassa, larga di base e con grossi rami spioventi in ogni direzione, e irregolarmente simmetrica in alto. Si trovava a circa ad un centinaio di metri da te, poche foglie alle estremità dei rami più sottili. Oltre puoi solo intuire che ce ne siano anche altri, fino a chissà dove. Un po' come in un celebre paesaggio di Renoir, ma questa volta monocolore.<br />
L'erba bruna irregolare ricopriva la superficie che tu ricordavi come marciapiedi, per cui pensandoci ora sei combattuto se questo sia stato il risultato di un dopobomba o un'apocalisse zombie, e non piuttosto un ritorno all'era paleolitica. Diresti la prima, ma l'assenza totale dei lampioni o dei loro scheletri ti convince della seconda.<br />
<br />
Oltre il ponte, venendo da dove ti trovavi tu, nulla pareva cambiato, ma meglio non farci troppo affidamento, visto che tu eri anche in piedi e senza bastone. Ma non eri preoccupato di quello che vedi, quanto piuttosto indifferente a quel paesaggio mutato, e questo faceva parte della logica dei sogni."<br />
<br />
Adesso lo sai, hai capito che é stato un sogno che hai fatto qualche notte addietro; uno di quelli che fai spesso, con posti impossibili e gente improbabile, in cui cammini senza aiuti esterni (e ti pareva se era vero), fai e dici cose assurde, vai in giro e ti perdi da qualche parte (una costante...).
Era il Viale, strada che conosci molto bene, che osservavi da oltre il ponte. Lo avresti percorso, nel sogno lo hai fatto di sicuro, mentre vedevi gente e facevi cose.<br />
Chiaramente la scena si svolgeva nella mia città, quindi é molto probabile che se leggete tutto questo e non conoscete Gorizia, i miei riferimenti non vi aiutino. Pazienza. Tu stesso comunque non ricordi nulla, perché lo hai scordato, come sempre.<br />
Li hai tutti scordati i tuoi sogni, subito appena aprivi gli occhi. Solo talvolta ricordavi qualcosa, almeno per qualche minuto: una persona, un'azione, o un posto, come oggi. Ma appena volgevi lo sguardo su qualcosa di reale, tutto il resto svaniva.<br />
<br />
Se dopo ore e giorni ancora lo rammenti, qualcosa forse lo devi fare.<br />
Quindi ti fai un appunto, e poi ci pensi sopra. Un solitario soliloquio, un silenzioso dibattito tra te stesso e te. Oppure, se l'immagine é così nitida, cerchi di disegnarla. E se non puoi disegnarla (fanqulo) perché la mano non ce la fa proprio a seguire il tuo volere, allora provi a descriverla a parole, come se la stessi disegnando.<br />
Se la tua mente lo considera importante, non puoi ignorarlo.<br />
<br />
<i>Bene. E ora che lo hai fatto, che accade?</i><br />
Puoi riflettere, per esempio. Cerchi qualche altra valida spiegazione, per motivare il tempo che gli hai dedicato fino ad ora.<br />
Forse il segnale della mente non é il sogno in se stesso. Mi piace pensare che qualche parte del mio inconscio voglia che io sia cosciente di <b>poter</b> sognare. E non é poca cosa.<br />
Fino a che continuo a sognare vuol dire che esisto. Che continuo a occupare ancora un posto in questo puntino blu che chiamiamo mondo, e me lo tengo stretto.<br />
E questo é sempre importante.Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-16003074496415482322015-11-02T05:26:00.000-08:002015-11-02T05:26:17.374-08:00Casualità, al piano zero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidTYQrGED4bv8XfBqr4ni_YvdhZdfvTi3DQRhQCX6fieldb4_P5A9BtAPWlfVPad5hJ_47SwRNAN4rwUOtiNVyf_d3Ue8QK-Vn9GtKv97ARwpXqiwNHu4KiC6-PDGWRKTJIzC-qK3vOn5X/s1600/Ragni01-100.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidTYQrGED4bv8XfBqr4ni_YvdhZdfvTi3DQRhQCX6fieldb4_P5A9BtAPWlfVPad5hJ_47SwRNAN4rwUOtiNVyf_d3Ue8QK-Vn9GtKv97ARwpXqiwNHu4KiC6-PDGWRKTJIzC-qK3vOn5X/s320/Ragni01-100.jpg" width="237" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Qualcuno mi a fottuto. Lo so.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"></span></span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Mi ha rifilato un bidone, ma bello grosso.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">
</span></span>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Non so quando sia avvenuto, o come si sia sviluppata la transazione, o quale sia stata l'offerta che mi ha convinto. Quello che é sicuro é che é accaduto. Fidatevi.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">
<div>
Un giorno del mio passato, un abile venditore di fumo deve avermi ingannato. Non posso averne la certezza perché quello non ero io: era l'originale, il vero Jack. In fondo é tutta colpa sua. O mia, visto che siamo/eravamo a stessa persona. Ma poi abbiamo preso strade differenti.</div>
<div>
Oggi lui é da qualche parte, a spassarsela, e sinceramente non posso fargliene una colpa. Ad un certo momento é possibile che ti stufi: quando vedi accadere solo sfighe di vario genere, vieni dimenticato dalla fortuna, dagli affetti e dal resto. Quando ricevi troppi due di picche. E ad un certo punto ne hai davvero le palle piene. Oh, tranquilli, da fuori non potevate accorgervene. Sono sempre stato bravo ad apparire positivo, a non lasciare trasparire rancori o fastidi. "Testa bassa e non attaccar briga" é uno di quegli insegnamenti cretini che ti inculcano da piccolo. "Se sei onesto corretto, prima o poi verrai premiato." Salvo poi vedere di continuo che vincono sempre i furbi e i ruffiani. Eh, ad un certo punto raggiungi i tuoi limiti.</div>
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<br /></div>
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Per cui ecco che un giorno devo essermi stufato.</div>
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E in quel momento é arrivato questo venditore: ti offre di cambiare. Tutto. Di lasciare questa vita e di ricominciare altrove. Nuova identità, in un posto lontano, pieno di nuove opportunità.</div>
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La cosa ti tenta. Ma come puoi mollare davvero tutto? </div>
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Ma lui ha l'asso nella manica che ti convince. Non molli davvero tutto. Te ne vai lontano, ma al tuo posto rimane una tua copia perfetta, che ha una copia della tua memoria, che é convinta di essere te. Un clone, una copia di carne, un duplicato, fate voi.</div>
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E così tu vai lontano, ma nessuno soffre, perché nessuno si accorge che non sei tu. Nemmeno lui/io se ne accorge.</div>
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La tua copia continua da dove tu hai lasciato: continua il tuo lavoro, si prende carico dei tuoi doveri, sei tu ad ogni effetto. Il cambiamento é avvenuto, forse un anno fa', forse molto prima.</div>
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Il problema é che é un bidone. La tua copia é fallata, si consuma nel modo sbagliato, si guasta, ti abbandona in piena autostrada. Perde i capelli, la memoria e l'equilibrio. E da un giorno all'altro non puoi più fare nulla.</div>
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Sei una copia di scarsa qualità, e non puoi che assistere inerme alle varie parti che si consumano. Quella "copia perfetta" é solo un rottame, che devi tenere insieme con forza, per impedire che perda pezzi per strada.</div>
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L'altro te non ne saprà nulla. Di te non gli interessa, non ti segue, non ti chiede l'amicizia su facebook, sei la sua metà nera, quella di cui vergognarsi. Quella che ti ricorda cosa eri una volta.</div>
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<br /></div>
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<i>"Ma.., ci credi per davvero?"</i></div>
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Dipende.</div>
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É più facile credere alla nuda realtà, o seguire elaborate teorie, anche se al limite dell'assurdo? Le seconde almeno ti lasciano una flebile speranza che ci sia una logica, una spiegazione, anche fantastica, che dimostri causa ed effetto in ogni azione, anche in quelle spiacevoli. Sembra assurdo? Dite davvero? </div>
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Eppure molti credono alle scie chimiche, responsabili di tutte le malattie. Quanti sono convinti che le vaccinazioni ci avvelenino, o che tutte le case farmaceutiche complottano per ucciderci? Convinti che se mangerai vegano vivrai più a lungo, e che l'olio di palma sia peggio dei grassi idrogenati. Che dei terroristi non possano distruggere liberamente dei grattaceli, e dei pazzi sparare per strada, se non per qualche complotto ordito dai servizi segreti.</div>
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Quindi che problema c'è se io sostengo di essere una copia fallata? Cosa la distingue dalle vostre certezze?</div>
<div>
Perché guardate che l'alternativa é rendersi conto che siamo tutti pedine del caso, io, me stesso e voi.</div>
<div>
Che le nostre azioni e i successivi eventi non seguono alcuno schema. Che io mi posso ammalare, altri possono morire, entrambe le cose accadranno senza un motivo. Senza conseguenza di una cattiva azione o comportamento, solo per una semplice e bastarda combinazione del caso. Esattamente come la lotteria che non vincete mai. Casualità allo stadio puro.</div>
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<br /></div>
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E capire di essere pedine del caso, senza diritto di scelta o libero arbritrio non é davvero bello. É freddo, banale, senza un perché. E un perché ci deve essere sempre.</div>
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Per continuare ad avere una speranza, una certezza indistruttibile: tutto accade per un motivo, non siamo solo delle molecole di carbonio che si oppongono all'entropia.</div>
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Se un motivo non c'é o per quanto ci pensiamo non lo troviamo, possiamo sempre inventarcelo.</div>
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Forse potrà sembrarvi assurdo, inverosimile, idiota, o pura fantascienza.<br />
Ma personalmente l'ho trovato molto creativo.</div>
</span></span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-67049404461086292192015-10-22T11:17:00.001-07:002015-10-22T11:17:54.992-07:00Le voci invisibili<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span></span><br />
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-pzhMhUT3H_-SiXHz1yQJhjI6q9HWgjFkMmV9MwxYU4BrxDa6aKPSkZed4aUMrjH6GbQpQY1MY_0USAJnQ4_-12STl5ixC20sNZ78wIq5xbcPWTFnRpVuVUCH4q4-NIM1IWNUYTrTcnOm/s1600/2011_0516Image0048.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-pzhMhUT3H_-SiXHz1yQJhjI6q9HWgjFkMmV9MwxYU4BrxDa6aKPSkZed4aUMrjH6GbQpQY1MY_0USAJnQ4_-12STl5ixC20sNZ78wIq5xbcPWTFnRpVuVUCH4q4-NIM1IWNUYTrTcnOm/s320/2011_0516Image0048.JPG" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Pensano che non le senti, forse solo perché ormai sei dietro l'angolo, oppure sei passato davanti a loro da poco, nei tuoi lenti giri dell'ospedale e ora dai loro di spalle.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span></span>
<br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>"Povero putél..", "Quanto el me fa pena, pover fiól...", "Vardilo come se trassina, povvero...".</i> </span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span></span>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sedute sulle loro carrozzine, parcheggiate nell'atrio, davanti alla vetrata che da' sul cortile. Normalmente chiacchierano, raramente della stessa cosa. Talvolta sono distratte da quello che vedono dalla finestra, o discutono del tempo.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">
<div>
In ogni momento può arrivare una distrazione, qualcosa che focalizza i loro commenti. A<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"> volte é l'infermiere che fa il giro delle medicine, e talvolta invece questa distrazione sei tu.</span></div>
<div>
Non puoi farci nulla, le senti e basta. Se nessuno sta gridando in quel preciso momento, c'è solo il silenzio, e i bisbigli sottovoce li senti comunque, anche se non ascoltavi.</div>
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<i>"Te pensi de star mal, e poi te viodi chil sta pezo de ti...", "Cosí zovine, poverino...", "Pover'omo..."</i></div>
<div>
A dire il vero non bisbigliano. Parlano e basta, convinte che da 10 metri non le senti, e allo stesso modo se rivolgi loro la schiena. Apprezzi che ti diano del giovane, che ti chiamino ragazzo, con i tuoi 51 anni e i capelli sale e pepe. </div>
<div>
Apprezzi di meno che ti compatiscano. Ma d'altronde ti muovi con la stampella, più spesso col deambulatore, talvolta vai spedito e altre ti trascini, e i "buongiorno" che dici ogni mattina vengono fuori ormai impastati, in una voce estranea e quasi incomprensibile che non riconosci come tua.</div>
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<br /></div>
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Chiamatele come volete: <i>comari, vecie, babe de piasa</i>, non é importante una definizione. É un'ospedale, é naturale accada. Non c'é cattiveria, ma solo ingenua sincerità, oltre ad una buona dose di "ciacola", immancabile in questa parte dimenticata d'Italia. Se fossero solo un filo piú discrete lo gradiresti: stai cercando di essere ottimista, di vedere il bicchiere pieno, di uscire dal tunnel, dalla palude di melma, in cui ti sei sentito trascinato in questi ultimi mesi, tuo malgrado. E tutte quelle definizioni che senti bisbigliare ti ricordano perché sei qui, vogliono trattenerti, come tu fossi una cosa loro, esclusiva e privata.</div>
<div>
<i>"Non riesso a vardár...", </i></div>
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Ma insisti, e sopporti. In stanza leggi un libro, ascolti un podcast, e cerchi di tenere la mente impegnata. É impegnativo cercare di non cadere nello sconforto;<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"> nel bianco silenzio della stanza puoi esaminare la tua situazione, pensare a tutte le scelte che hai fatto negli ultimi 10 anni, tutte sbagliate tuo malgrado, perché non hai colpe se sei finito in questo vicolo cieco. Ovvio che finisci anche ripensare alle tante cos</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">e rimandate in passato, che ora non sai se potrai mai fare. Sei moderatamente incavolato, insomma, e mi dicono essere normale. Anzi, potrei esserlo di piú.</span></div>
<div>
Per cui, care signore, alla fine preferisco che continuate a <i>ciacolare</i>, discutere, cantare, e a compatire quel povero " ragazzo": un po' gli gireranno le palle, è vero, peró lo aiutate a distrarsi.</div>
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<i>"Che costanza ch'el ga!", "Vai, ch'el garirà presto!", "Fal ben a caminàr, se il se arende se finía! Brau!"</i></div>
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E poi in fondo, vi vuole bene. Perché spesso fate anche il tifo.</div>
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E un po' di sostegno del pubblico é sempre gradito, nella grande commedia della vita. Non ne vorremmo un po' tutti noi?</div>
</span></span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-67881085441272595162015-09-27T06:20:00.001-07:002015-10-22T11:23:12.699-07:00Gli innocenti<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 24px;">Pippo fa' un errore, ma non lo ammette. "É colpa di Pappo che non mi ha corretto in tempo".</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nino prende un brutto voto in matematica. "É colpa della maestra che non ha spiegato bene." risponde a mamma, che gli chiede le ragioni.</span></span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Gina e Nina litigano mentre sono ad una Fiera gastronomica, e Gina tira il bicchiere (di plastica) di birra contro Nina, che si sposta, e il bicchiere finisce contro un altro signore. Di chi é la colpa? "Di Nina che si é spostata!" grida Gina.</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mick scrive una storia brutta, scontata, prevedibile, i lettori si lamentano, le vendite calano, per Mick la colpa é dei lettori che hanno gusti difficili. E della Playstation, ovviamente.</span></span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un fumetto viene stampato in un numero di coppie ridicolo, e se vende poco é colpa delle edicole. Se non si trova in giro non prendetevela col distributore che non distribuisce, la colpa é del fumetto che interessa poco. </span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Pino dirige un film comico che non fa' ridere. La colpa é dei blockbuster americani che ci sottraggono il pubblico. <span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">Mara gira in bicicletta alla sera, senza luci, vestita di nero, in una strada buia in una notte senza luna, e per un pelo non viene travolta da un'auto. "É colpa del guidatore dell'auto che doveva stare più attento." la stessa cosa la pensa Mino, anche lui in bicicletta, che ha voltato a sinistra senza segnalare col braccio, ed ha ottenuto una frenata di un'auto che lo seguiva, che stava per travolgerlo.</span></span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Rina ha preso un brutto voto, e pensa che si ingiusto riceverlo solo perché non ha studiato. La colpa é dei genitori, che la stressano e le impediscono di concentrarsi.</span></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Bobo si arrabbia col disegnatore che gli ha ritoccato i disegni poco prima di andare in stampa, non con se stesso che ha disegnato tutte le ombre sbagliate.</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nessuno é più colpevole. La colpa é sempre di qualcun altro. Eppure un giorno lo vorrei davvero trovarne uno, di colpevole. Qualcuno che abbia il coraggio di dire "É colpa mia, scusate". Solo a me lo hanno insegnato?<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"> Ma la scuola, i genitori, i nonni, non i hanno mai insegnato ad essere sinceri, sempre?</span></span></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Bé, ma in fondo perché avrebbero dovuto farlo?</span></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi guardo intorno, e capisco subito...</span></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I cattivi maestri che hanno imperversato su stampa e televisione negli ultimi 20 anni non vi hanno insegnato nulla? All'universo e alle folle non piacciono i perdenti, per cui guai a esserlo. E pare che qui abbiano imparato bene.</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Cosa possiamo io, noi e voi, se contro abbiamo la televisione, la stampa, le fiction, piene di giustificazioni che noi tutti dobbiamo accettare, per quanto improponibili?</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il politico non fa' quello che promette, ma la colpa é dei ministri che glielo impediscono. L'industriale non ha corrotto il politico, lo ha solo aiutato<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"> economicamente nel momento in cui, cambiando schieramento politico, avrebbe potuto trovarsi in difficoltà. Se regalo un appartamento a quella donna non é perché sia la mia amante, ma la sto solo aiutando in questo momento difficile. Io non dico bugie, é lei che ce l'ha con me. Non é che non vado in parlamento, mi ammazzo di lavoro nel mio studio.</span></span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E a livello locale? <span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">Se paghi per un'abbonamento ADSL che ti viene garantito ultra veloce e non lo è, la colpa è dei vecchi cavi del tuo quartiere, non del gestore che prometteva mari e monti senza aver prima controllato dove abitavi. </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">Se quella fabbrica va male é colpa degli operai, non del prodotto scarso che si realizzava. </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">Se un'azienda di modellini che andava bene viene venduta ai cinesi, non é colpa dei nuovi dirigenti, ma della recessione del mercato. </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">Se la ristrutturazione della piazza centrale della città é venuta male, ci ha messo troppo tempo a essere finita, e ora cade a pezzi, la colpa é dell'amministrazione precedente, non di questa che non ha fatto nulla mentre i lavori proseguivano ed ha inaugurato il tutto in gran pompa durante la sua <span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">amministrazione.</span></span></span></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se il fiume esce dal suo corso naturale é colpa della pioggia (che cade da milioni di anni) e non di chi ha imbottigliato quel fiume costruendogli attorno tutto il possibile negli ultimi 50 anni.</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco. Ormai, ormai ho capito che non serve lamentarmi col mio prossimo. Non ha fatto che seguire l'esempio dei cattivi maestri intorno a lui, che hanno finalmente donato al mondo una generazione di perfetti, tutti sempre e solo innocenti.</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il primo che trova un colpevole faccia un fischio, mi raccomando.</span></span></div>
</div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">
</span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-62495507934659058132015-09-18T04:23:00.001-07:002015-09-18T04:23:14.215-07:00Discutibili oggetti e cattivi soggetti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Nu1KMcjwxHr2T-ZeWZXfWOK0-QjomAvxwBHpw6GNkaejFnipzeUfYPhHp8eYn-8Z1bOjcUhkIwaWwEOY9AYAR2mv30zw2yTcTyOoUBVS2JgkULbk4fpaIDYKTOnR81p-qTxoCzd7FftA/s1600/2012_0524Image0139.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Nu1KMcjwxHr2T-ZeWZXfWOK0-QjomAvxwBHpw6GNkaejFnipzeUfYPhHp8eYn-8Z1bOjcUhkIwaWwEOY9AYAR2mv30zw2yTcTyOoUBVS2JgkULbk4fpaIDYKTOnR81p-qTxoCzd7FftA/s320/2012_0524Image0139.JPG" width="240" /></span></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Helvetica;">Ma alla fine, poi, ha davvero importanza? Fare un'affermazione, e poi spendere cento e piú parole per confutarla, far valere le proprie opinioni, spiegare il perché e il percome?</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Helvetica;"></span></span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">A qualcuno importa sul serio? C'é davvero qualcuno intenzionato a leggere tutto, a entrare nel ragionamento di un altro e capire quel punto di vista alieno e, se è il caso, dare ragione? Esiste? O le risposte piuttosto non suoneranno più come "No, ti sbagli, perché...", "Io invece penso che...", oppure "Sí' ma però...", e frasi simili.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">La gente, o meglio sarebbe dire noi tutti, non passiamo da sempre una parte del nostro tempo libero a esternare pensieri e opinioni, a ribattere, nella sicura convinzione di avere ragione, che la nostra idea sia quella giusta, perfetta, semplice? </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Inizi </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">da piccolo, poi cresci e nel frattempo ti confronti con altri pensieri, e continui così, da lì in poi per sempre, parlando di calcio, politica, cucina, salute, lavoro o teoria del complotto o di fumetti. Prima a voce, e poi sei passato alle discussioni telematiche, sui forum, mailig list, e oggi twitter e Facebook. O guardando e ascoltano altri discutere. Siamo sommersi da un'oceano di opinioni. Avviene continuamente, alla TV o alla radio, migliaia di pensieri e opinioni contrapposte, che a nostra volta controbattiamo, confrontandole con il nostro punto di vista, che il soggetto sia Sanremo, Star Trek, il Grande Fratello, l'ultimo film di Tarantino o la nazionale di calcio. Non é forse vero? </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Si evolvono gli strumenti, ma facciamo sempre le stesse cose: discutiamo, che sia in maniera garbata oppure violenta, dedichiamo ore, giorni e settimane della nostra vita vissuta a questa interessante ma scomoda pratica. Senza imparare nulla? E serve davvero? </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Tanto piú che ogni tanto trovi sempre chi, per confutare il proprio ragionamento, riesce a sostenere ancora che i propri fatti siano "oggettivi" e non contestabili. Puoi accettare ogni discussione, ma se butti giú la carta del "i miei sono fatti oggettivi", no, sorry amico mio, ma non ci siamo proprio; in quale mondo vivi, dimmi. Ti stai guardando intorno? Lo osservi davvero questo nostro mondo?</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span></span>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Esiste ancora qualcosa che si possa definire oggettivo? Gli storici revisionano eventi del passato, rivoltano motivazioni, i critici cinematografici rivalutano film smemorati del passato, le religioni vengono discusse, e cosí la medicina e la scienza; fatti, opere e opinioni che ormai consideravamo intoccabili scolpiti nella memoria del tempo? Noooo, nuove regole dei nostri tempi.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">La nostra realtà é davvero diventata così, tutto d'un tratto... semplicemente soggettiva?</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">
<div>
Quindi, quando ti viene voglia di discutere, dimmi... ti domandi mai se ne vale <b>davvero</b> la pena? Se quell'argomento richieda davvero anche la tua opinione? Se il mondo cambierà in qualche modo per il tuo intervento? O é solo un'azione per dimostrare che esisti anche tu?</div>
<div>
<br />
Un giorno puó capitare che improvvisamente tu non ne hai più tutta questa voglia. Intorno a te il mondo intero discute fatti ed opinioni, e forse esisterà qualcuno che ascolti davvero. Ma tu non hai voglia di controbattere su argomenti che non ti interessano o a cui tieni troppo. Vuoi convincere qualcuno? E poi? Lui riuscirà a convincere te, se usa solo il suo personalissimo metro di giudizio? Se usa logica e razionalità forse sí, se usa solo la passione decisamente no.</div>
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875);">Usa tutto quel tempo per fare altro. </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875);">Non hai che l'imbarazzo della scelta. Ci saranno le eccezioni, quelle si, ma i mulini a vento... quelli lasciali perdere.</span><div>
<br /></div>
</span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Helvetica;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><div>
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">E se poi penso che questo pezzo é venuto fuori solo perché mi era venuta la folle idea di spiegare perché non riesce proprio a piacermi Star Trek Voyager... Temo, per vostra somma fortuna, che rimarrà un silenzioso soliloquio tra io, me stesso e me. </span></i></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Almeno tra tutti e tre c'é la concreta possibilità che potremmo essere d'accordo</i>.</span></div>
</span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-52313564760345158802015-09-08T00:38:00.001-07:002015-09-27T06:24:11.521-07:00Nella città dolente<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtu9EIEkq5XCUBMqCDgYxpqFHP5vyNv8cwLMhqwRd75czz_ybtO5RlTFYd11-rvFJSxM42TaZJpxdibpQrtOqX7983c3vLtJnmrmp8n_OvceNEg1_Ce5Zs6lMQxzNDGKE-8iN6rsRPdd6f/s1600/2008_1207Image0024.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtu9EIEkq5XCUBMqCDgYxpqFHP5vyNv8cwLMhqwRd75czz_ybtO5RlTFYd11-rvFJSxM42TaZJpxdibpQrtOqX7983c3vLtJnmrmp8n_OvceNEg1_Ce5Zs6lMQxzNDGKE-8iN6rsRPdd6f/s320/2008_1207Image0024.JPG" width="240" /></span></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 24px;">Maria é una signora bloccata nel suo letto. E non ha il pieno controllo di quello che dice e porta il pannolone. In ogni momento in cui non dorme chiama dei nomi, probabilmente parenti stretti, come se fossero nella stanza di fianco. Il tono passa dall'implorazione al fastidio, come se qualcuno di loro le facesse il dispetto di non sentirla.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mario ha quasi cent'anni. Non fa terapia, camminava traballante fino a poco fa, ma poi é caduto e da allora gli hanno proibito di uscire dalla stanza se non accompagnato. Se ti fermi a chiacchierare si limita a poche parole gentili, e a raccontare qualcosa della sua gioventù, e della guerra. Fino a poco tempo fa aveva un compagno di stanza con cui parlava e giocava a briscola, ma poi l'altro é tornato a casa, e ora divide la stanza con un signore silenzioso. E intravedere dalla porta questi due estranei che non interagiscono in alcun modo é un po' straziante.</span><br />
<div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-size: 18px; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;">Maria é una signora bene che gira con un stampella. Ha molte visite, e in camera ha una tv ed una radio col volume troppo alto. Forse é lei che ha una sveglia che ha suonato una notte, svegliando il vicino della stanza accanto ma non lei. Ma i suoi visitatori non riportavano mai in biblioteca le sedie spostate, e la su camera sembrava davvero piú un mobilificio di Manzano.</span></span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 24px;">Mario é un signore convalescente per un brutta frattura ed un voce da baritono. Ha un cellulare con suonerie personalizzate, e quando lo usa non parla, ma grida. Parla dei fatti suoi, ignaro che nel raggio di venti metri lo senta chiunque: e dalla suoneria sai se parla con l'avvocato, se raccomanda alla moglie, o se discute i problemi di quel progetto di lavoro col socio. E il volume del telefono é così alto che pure con una parete di mezzo puoi sentire il suono della voce dell'interlocutore.</span></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 24px;">Maria ha un'eta in cui non t'importa più contare gli anni, ed é arrabbiata col mondo intero. Borbotta continuamente, filosofeggia unendo luoghi comuni classici e nichilismo, e tratta male gli infermieri. Bestemmia talvolta, distribuisce epiteti dialettali come "chel mona, chel coion, semo merde, spusemo, che vita de schifo" e non risponde ai quotidiani buongiorno di Mario, che li ripete ogni mattina, quando la incrocia la prima volta. Talvolta teme che i ladri entrino di notte in camera sua, forzando le porte dell'ospedale, e alle 21 non vuole andare a dormire, ed é convinta che quella signora sulla carrozzina che la fissa con lo sguardo vuoto sia lo sguardo del diavolo, e potrebbe volerla uccidere di notte. E talvolta la senti lontana lamentarsi del mondo, mentre aspetta che arrivi il sonno.</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 24px;">Maria é sicura di avere visto uno scarafaggio in camera. No, non si é confusa, sa benissimo distinguere un insetto da una cartaccia, cosí come ha visto benissimo quel grosso topo peloso attraversare l'atrio un istante fa, proprio sotto il naso di tutti, ma come avete fatto voi a non vederlo??</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 24px;">Mario vuole uscire. Ci prova tutto il giorno. Chiede a tutti dove sia la porta, e quando riesce a raggiungerla con la carrozzina inizia a batterci sopra, chiamando e gridando disperato. Il giorno dopo la ricerca ricomincia. Ma se incrocia qualcuno in corridoio, si sposta e lo lascia passare, e puoi vedere che nel farlo ti sorride.</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 24px;">Mario é un simpatico anziano con una gran voglia di chiacchierare con tutti. É ricoverato per un controllo, ma in realtà é parcheggiato per un paio di settimane per dar tempo ai parenti che lo assistono tutti i giorni di respirare.</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 24px;">Maria é ugualmente anziana ed ha una carrozzina. Fa lunghi giri per i corridoi e dice sempre una buona parola agli altri degenti quando li incrocia durante il giorno. C'è un portaombrelli vicino all'ingresso, e qualcuno gli ha scritto di fianco con un pennarello il suo vero uso, perché altrimenti lo prendono per un grosso cesto delle immondizie di qualche bizzarro e futuristico design. La signora lo fa notare al signore grande e grosso in carrozza, col sacchetto delle urine appeso dietro allo schienale, che vi ha appena gettato il bicchiere di plastica vuoto, perché troppo pigro di raggiungere un altro cestino, che come risposta solleva le spalle a quell'interferenza irrilevante.</span></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 24px;">Mario non parla molto, legge e dorme. Ma quando passa la moglie a trovarlo si lamenta che aveva la febbre e nessuno l'ha aiutato, e si considera vittima della malsanità. Non pensa minimamente che ha a disposizione un allarme per chiamare gli infermieri, ed é pure gratis.</span></span></div>
</div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-size: 18px; line-height: 24px;">
</span></span>
</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 18px; line-height: 24px;">Maria fissa il vuoto. Quando le muove, le sue mani piegano e ripiegano una maglietta troppo spiegazzata, quasi come stesse cercando la madre di tutte le pieghe. É indifferente a ciò che accade intorno a lei, agli infermieri che la mattina la sistemano col paranco sulla sua carrozzina e l'accompagnano nel salottino di fronte alla vetrata. Forse é quella che sta meglio, perché non pensa nemmeno ai suoi problemi, ed ha già raggiunto in maniera naturale quell'oblio che tanti poeti maledetti del passato cercavano con la chimica.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 18px; line-height: 24px;">
</span></span>
</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 18px; line-height: 24px;">Mario é ricoverato per una rara malattia neurologica. Si sente un pesce fuor d'acqua con i suoi cinquanta anni, in mezzo a tanti anziani veri, mentre si appoggia alla sua stampella cercando l'equilibrio perduto da tempo, ma quando intorno a lui lo indicano come "il ragazzo", in fondo é contento. Sul comodino ha una Monster High sbarazzina che tutti scambiano per una Barbie, un barattolo di Nutella sul tavolo e fotocopie di suoi disegni appesi alle pareti, perché dopo la decima persona che gli ha detto "Ah, fai fumetti? Anche mio figlio si diverte" ha pensato che faceva prima a mostrare che lui lo faceva per lavoro, anziché limitarsi a ripeterlo. Gli infermieri che lo hanno preso in simpatia e gli chiedono disegni, e lui é un po' in imbarazzo a spiegare che con quella mano destra quasi bloccata che si ritrova é già tanto se riesce a reggere una matita, figurarsi disegnare una curva. Ha la speranza di recuperare ma la ferrea logica che non v'é nessuna certezza, se non nel suo forzato ottimismo, e mentre continua la sua fisioterapia, ci si aggrappa come un naufrago del Titanic.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-size: 18px; line-height: 24px;">
</span></span>
</span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-size: 18px; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Col timore, mai sopito, che un'ondata di riflusso lo riporti al largo. </span></span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-size: 18px; line-height: 24px;">
</span></span>
</span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-size: 18px; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Che Crom e Bélit lo abbiano di riguardo, mi raccomando.</span></span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial, sans-serif; font-size: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-size: 18px; line-height: 24px;">
</span></span>Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-38119301504186430282015-08-30T04:45:00.000-07:002015-08-30T04:45:36.931-07:00I dimenticati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4dp1t2drHNWE4a1yCzu-_dUMoqpUTqkDCGm1esT3JwOtWDG4P7wAOUs6KMhDkYRmmSw7L3BSk2tecWKoWVpcOTnKx5XsUt3Cqj6HE4Y9TNBk92MzE3QTjicD7aAvDFfmi_YqIdxP3mm3d/s1600/2012_0518Image0043.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4dp1t2drHNWE4a1yCzu-_dUMoqpUTqkDCGm1esT3JwOtWDG4P7wAOUs6KMhDkYRmmSw7L3BSk2tecWKoWVpcOTnKx5XsUt3Cqj6HE4Y9TNBk92MzE3QTjicD7aAvDFfmi_YqIdxP3mm3d/s320/2012_0518Image0043.JPG" width="240" /></a></div>
Cartoomics. Oppure Lucca. O era il Comicon? Forse che era invece l'unica edizione di FirenzeComics? Il luogo non ha una vera importanza, in fondo la stessa scena, con piccoli dettagli che mutano, è accaduta in ogni posto in cui sia stato. La dimostrazione che nulla si inventa, nemmeno nel libero arbitrio, è che certe cose accadono sempre, che tu lo voglia no. Sai che sono già accadute, e sai altrettanto bene che si verificheranno ancora.<br />
L'evento, appunto. Sei a questa fiera di fumetti. Entri nel salone pieno di banconi, fumetti, gadgets e appassionati. Sei in compagnia di un amico, uno sceneggiatore o un disegnatore come te, il soggetto è diverso ogni volta. Parlate di qualcosa che vi tiene concentrati, della vita, l'universo o Jijè, quando incrociate Tizio, che saluta con enfasi l'amico.<br />
"Ciao come stai?". E inizia una rapida conversazione a due, a cui tu assisti. "Hai saputo di Pippo Pippi? E di Coso sai nulla? Mi diceva cos'Altro che bisogna chiedere a Caio quella cosa cosabile, bla bla bla". Ciò che dice non ha importanza. Il discorso è ogni volta differente.<br />
Ma il finale è uguale. L'amico e Tizio si salutano, Tizio si allontana, tu e l'amico continuate il vostro percorso in messo alla folla, riprendendo il filo del discorso interrotto prima.<br />
"Chi era? Pare che ti conoscesse bene." chiedi tu.<br />
"Bho, sai non ne ho la più pallida idea!" Risponde l'altro.<br />
<br />
A volte invece sei tu. Ti salutano, tu ricordi vagamente la faccia, se sei fortunato. Se non lo sei non ricordi proprio. Saluti, perché sì, chiedi come va, ma hai mille dubbi sull'identità di chi hai di fronte.<br />
<br />
Le occasioni in cui l'hai conosciuto possono essere tante. Hai chiacchierato con lui in un'ascensore. Gli hai fatto un disegno. L'avevi di fronte ad un pranzo multiplo.<br />
Il più delle volte hai la soluzione a portata di mano, che ti salva, salva la capra e i cavoli, e ti permette di evitare la figura di m**da che sei certi di stare per fare: il pass che portano appuntato sulla giacca.<br />
"E dov'è mai un posto simile?" chiede il solito lettore interrogativo.<br />
Ci pensi un attimo... Ups, é vero, alle fiere fumetto non si usa portarle appese, ma trovi rapidamente la risposta: Alle convention di StarTrek, per esempio... poi rammenti che anche loro da qualche anno si sono convertiti al collare, e al pass appeso. Lo sai. A casa hai una lunga fila di collarini e pass, che ti fissano e ti ricordano tutte le fiere che hai fatto, e tu ricordi benissimo che le volte che ti sei portato il collarino per evenienza te ne hanno dato comunque un'altro, e quando non l'hai portato hai dovuto comprarlo, perché non avevano previsto la spilla sul retro (e dovevi portarlo indosso sempre, vaffanbrodo).<br />
E ricordi anche che ci furono anni in cui quel pass aveva il nome scritto in piccolo, e per quanto fu fingessi di chinarti per fare altro, non riuscivi sempre a leggere. Poi ingrandirono i nomi, e ti illudevi di essere in salvo... ma era già arrivato il momento del collarino. E da allora il pass è <b>sempre</b> girato dall'altra parte.<br />
Anche se alle fiere di fumetti il pass ormai non lo porta quasi più nessuno. Si tiene in tasca, o rimane appeso alla giacca, e viene coperto da sciarpa, giacca o accessorio da cosplay. Lo tengono bello esposto, assicurandosi che si legga <b>sempre</b>, solo coloro che vogliono <b>fortemente</b> essere riconosciuti.<br />
<br />
E quindi nulla ti salva dal non riconoscere il tuo interlocutore.<br />
Ma lui si ricorda di te. Perché il più delle volte ti conosceva di fama, sapeva chi eri prima ancora di conoscerti, ti ha cercato, e il momento di quando ti ha incontrato non l'ha mai dimenticato. Ma tu sì. E ti vergogni di ammetterlo. Quante fiere hai fatto? Quante firme alla stampa Bonelli, quanti disegni fatti in<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"> 10 minuti o anche meno, </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875);">per promozione, diletto o divertimento? Non ricordi nemmeno piú i disegni, come puoi ricordarti i destinatari?</span><br />
Ma c'è di peggio. Avanti, questo è un post di scuse colossali, quindi dilla tutta, Jack.<br />
<br />
Hai la coscienza sporca, e ne sei cosciente. Quanta gente ti ha contattato, via voce o mail, o facebook, chiedendoti di dare un'occhiata al loro lavoro. Anche solo per tre parole, ma anche due, e pure una sola, che lo avrebbe reso soddisfatto?<br />
L'hai fatto? Il più delle volte no. Preso dai tuoi pensieri, o dalle scadenze o dalle minacce di Vega, hai rimandato a dopo, a domani, a più avanti. E nel frattempo quell'<i>avverbio di tempo</i> è diventato <i>complemento indiretto</i>: da <b>domani </b>a <b>mai</b>. E tra le volte che l'hai ricordato, un paio di volte hai pure finto di scordartene, perché non avevi il coraggio di rispondere che ti sembravano brutti e senza speranza.<br />
Hai mai dedicato un pensiero al tuo interlocutore scordato, a cosa avrà pensato al riguardo? Avrá capito (speri), ma più probabilmente ti avrà riempito di maledizioni (temi), rivolgendosi al successivo disegnatore della sua lista.<br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">Eppure non ti chiedono tanto. Quanto sono preziosi per te 5 minuti del tuo tempo? Lo sai che il tempo è soggettivo? Quei 5 minuti che per te sono un attimo, per loro rappresentano un'evento. Perché tu interagisci con loro, guardi ciò di cui sono capaci. E vorrebbero che gli dici quelle due parole di cui hanno bisogno.</span>E io? Mi ripeto che lo farò, che ognuno si merita che gli si presti attenzione, che chi sta al di qua di quella linea possa dedicargli un paio di minuti. E poi me ne dimentico. Ma non lo faccio senza rimorso, sappiatelo. Quando me lo ricordo é sempre un colpo. Ma la vita ti riempie di immagini, impulsi, voci e suoni, odori e pensieri. E la tua mente, se é concentrata su un pensiero, non si accorge che intorno a te il mondo continua a girare. Sono colpevole, ammetto questa mio limite.<br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">Quindi, se dopo tutto questo, vi sentite dalla parte dei dimenticati, non abbiatene troppo a male. Sono cose che purtroppo succedono. Mettiamola cosí, tutti ci dimentichiamo di qualcuno, e qualcun altro </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);">allo stesso modo dimentica noi.</span><br />
"Ecco, in quel caso anche tu sapresti come ci si sente" pensate, se vi riconoscete nella categoria e siete molto permalosi.<br />
Tranquilli, a dire il vero lo so già da molto. Ci facciamo compagnia da tempo: non siete mica gli unici dimenticati da qualcuno.Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-76528025288720265862015-08-24T04:38:00.000-07:002015-08-27T23:22:17.404-07:00Obbiettivi secondari<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6LW08jkIddgC-rlaMK98VhOOlVyltZlThUrgVrNYrY9lmV4GGxq5TolmMx5gitAHcfVfatUnyGkrigZT9jDaXU5xj9ZsmDlcCiYdNayke9ISF5S0p7v3SJRV8P5culHuF1ibCW94JKiL/s1600/2012_1120Image0022_pass.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6LW08jkIddgC-rlaMK98VhOOlVyltZlThUrgVrNYrY9lmV4GGxq5TolmMx5gitAHcfVfatUnyGkrigZT9jDaXU5xj9ZsmDlcCiYdNayke9ISF5S0p7v3SJRV8P5culHuF1ibCW94JKiL/s320/2012_1120Image0022_pass.jpg" width="227" /></span></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 24px;">All'inizio non te ne sei nemmeno reso conto. Ma eri giustificato. Avevi altro in testa, altri pensieri, assillanti. Che ti rimbalzavano in testa, non ti facevano dormire, ti portavano cattivi pensieri. </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 24px;">Potevano essere diversi, ma avevano tutti una costante: nuocevano alla tua autostima, finivano per essere denigratori. Tu contro te stesso. Tu, che avendo fallito quell'obbiettivo </span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; line-height: 24px;">importante, evidentemente valevi meno di zero, e la merda ti circondava, e non ti meritavi nulla di valido in questo mondo. Alla fine eri solo un asteroide perduto oltre l'orbita di Plutone, dimenticato dal sole e dalla sonda Voyager.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Oh, lo sapete bene. Non lo avete provato pure voi, in un qualsiasi giorno nero della vostra esistenza? Mai gridato la vostra rabbia al mondo, trattato ogni vostro prossimo come stupido e insensibile, perché non capiva il vostro dolore? Mai sentiti davvero piccoli piccoli? </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Magari non tutto questo, non tutto assieme magari, ma in maniera differente. </span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">Succede ogni volta che qualcosa non va come desiderate. </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ogni volta che si fallisce un obbiettivo primario. </span></span><br />
<div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Lo so, c'è una regola che ci insegna ad essere sempre positivi, ottimisti, a credere nei valori di Pollyanna. Che se lo sei, ti accadranno solo cose belle. </span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969);"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Si, è bello e utile crederci... Ma se non hai il controllo di tutti gli elementi, qualcosa potrà sempre andare storto. E la cosa potrebbe (ma anche no) NON dipendere da te o da una tua azione.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">
Ormai sono anni che, grazie anche ad una particolare cecità della<i> Dea bendata</i> nei miei confronti, ormai seguo una regola di vita che mi sono inventato tempo fa. Regola che stabilisce che nel corso della nostra esistenza, ci sono due tipi di obbiettivi che dobbiamo affrontare: primari e secondari.</span></span><br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><b>Primari</b> sono tutti coloro che non dipendono solo da te: gli affetti, un lavoro, una malattia improvvisa, perdere una persona cara, ogni cosa in cui devi <i>interagire</i> anche con altre persone, o col fato...</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">
</span></span>
<br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">Gli <b>obbiettivi secondari</b></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"> sono solo per te. Sono le piccole vittorie che puoi conseguire tu, da solo. Dove solo a te ed alla tua volontà dipende la riuscita o no. </span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">C'é poi una ulteriore differenza sui due obbiettivi. </span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">
</span></span>
<br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">I primi sono importanti. Maledettamente importanti.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">
</span></span>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">I secondi no; servono solo al tuo morale. Ed a nient'altro.</span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;">
<div>
<br /></div>
<div>
Ma quando fallisci coi primi, i secondi ti aiutano ad andare avanti. Servono a dimostrarti che non sei un incapace, un freak disadattato, o il bersaglio preferito della sfiga. Ti fanno respirare. Ti danno sicurezza. Dimmi, ti pare poco?</div>
<div>
Ma possono esser stupidi. Anzi, il più delle volte lo sono proprio. Obbiettivi inutili ai più, forse ridicoli, ma vitali. Solo per te.</div>
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<br /></div>
<div>
Gli obbiettivi secondari sono ragionevoli, nel senso che puoi raggiungerli senza troppa difficoltà, ma comunque con grande impegno. Sei tu stesso che decidi quali sono, e i modi nei quali ottenerli: completare la serie integrale di Jeff Hawke; riuscire a preparare delle buone crepés; andare un giorno a Tarvisio, perché sì; fare un lungo giro della tua città, a piedi, facendo strade inusuali, o assistere ad un concerto dei Baustelle, usando tutti i tuoi sensi. O completare la collezione di Miaoegizi.</div>
<div>
Quando li raggiungi é come una vittoria: una piccola, insignificante vittoria, che non servirà a nulla. Se non a farti sentire ancora capace di ottenere qualcosa.</div>
<div>
<br /></div>
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E prima che possiate dire "hai scoperto l'acqua calda", so benissimo che é solo una evoluzione del vecchio "OK, let's shopping!" femminile. "sei giù? Comprati qualcosa di carino!". Il mio é: ti va tutto storto? Fai qualcosa che ti faccia stare bene, purché per far ciò tu non reca danno ad alcuna creatura vivente (prendere a sassate gatti e uccellini <i>et similia</i> NON è contemplato).</div>
<div>
Domanda: e se non ho interesse in nulla? Se non mi vien voglia di fare nulla?</div>
<div>
Pazienza. Forse funzionano solo per me, cosa posso dirti? Oppure fai uno sforzo. Trovalo. Ciò che interessa Nino può essere qualcosa di differente per Gino.</div>
<div>
Come ho scritto sopra, gli obbiettivi secondari sono personali e non necessariamente condivisibili da alcuno. A Pino sembrerà inutile che tu ti impegni a costruirti con l'aiuto di colla e forbicine proprio QUEL papermodel, o che tu costruisca uno scaffale da parete per i gashopon. Ma dovrà essere qualcosa che tocchi, senti, respiri. Niente film o videogiochi, niente ricordi o input esclusivamente visuali o sonori, ma materiali: che puoi toccare, assaggiare, sentirne l'odore.</div>
<div>
Ma é importante. Lo capirai quando quell'obbiettivo lo avrai raggiunto, e sentirai la differenza: 1 a 0, palla al centro.</div>
<div>
In questo momento, per esempio, di fronte all'ennesima tegola che cade in testa (e fa male, ahia!), ho solo l'imbarazzo della scelta per trovare nuovi obbiettivi secondari da completare.<br />
<br /></div>
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><div>
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">In questo modo la prossima volta che dovrai affrontare un eventuale nuovo obbiettivo primario... almeno sarai di buon umore. E tutto il resto a seguire. Perché prima o poi te li troverai di nuovo di fronte, quei benedetti <b>primari</b>.</span></div>
Dovrai affrontarli, così come lo faranno anche Pino e Gino. Perché questi obbiettivi prima o poi li devi raggiungere.</span></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(130, 98, 83, 0.0898438); -webkit-composition-frame-color: rgba(191, 107, 82, 0.496094); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; line-height: 24px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">
<div>
Perché questi sono quelli <b>davvero</b> importanti.</div>
</span></span></div>
Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-58957534878801113182015-06-22T09:24:00.001-07:002015-06-22T10:52:45.690-07:00Il volere degli altri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij6OcRghw4bDfO4W__4jjebFQco7LPCVekzyi1ZbwFcgx0dx3wtvdN6yLBhM-orduBK-n7b2qSa9neT7AWmd27_mAWMiZxDoswQeYvbH7avd1FY3F_ABeinP8X91X-_edHrkG4pKkd-0mo/s1600/earthsea.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij6OcRghw4bDfO4W__4jjebFQco7LPCVekzyi1ZbwFcgx0dx3wtvdN6yLBhM-orduBK-n7b2qSa9neT7AWmd27_mAWMiZxDoswQeYvbH7avd1FY3F_ABeinP8X91X-_edHrkG4pKkd-0mo/s320/earthsea.jpg" width="227" /></a></div>
Le solite parole, nei soliti modi e nella stessa forma. Capita abitualmente a tempi alterni, e ho la certezza che sempre continuerò a sentire le stesse parole, ripetute nel tempo.<br />
Parlo delle lamentele del pubblico su qualcosa che hanno visto, sul fatto che "no, così non si poteva fare, han rovinato tutto, ma come hanno osato stravolgere l'originale?", eccetera. Questa volta l'occasione è la stagione di <b>Trono di Spade </b>appena finita, ma ho la certezza che accadrà lo stesso quando al cinema uscirà il nuovo <b>Star Wars</b>.<br />
Lo hanno detto del <b>Signore degli Anelli </b>di Peter Jackson, dello <b>Spiderman</b> cinematografico ed è di poco più di un mese fa la discussione su <b>Avengers, Age of Ultron</b>, che continua a dividere gli appassionati.<br />
Ora, io in passato ho reagito nello stesso modo, ma mi son trovato di fronte dei muri.<br />
Why? Perchè mi lamentavo di cose poco conosciute.<br />
Quanti avevano letto i racconti originali di Philip K. Dick da cui avevano tratto <b>Total Recall</b>, <b>The Impostor</b>, <b>Screamers</b>, <b>Paychek</b>, <b>Minority Report</b>, <b>Next</b>, o il recente <b>I Guardiani del destino</b>?<br />
Film grandiosi, pieni di critiche talvolta lusinghiere, ed io a pensare "Che ne avete fatto di Philip??".<br />
Quanti amici adorano questi film, quanti me li hanno inconsapevolmente consigliati? Okay, alcuni non sono male, ma non hanno nulla dell'opera originaria.<br />
Ora, io posso capire certi adattamenti, portare su schermo la parola scritta non è facile. Blade Runner NON è l'adattamento fedele del romanzo <i><b>Il Cacciatore di Androidi</b></i> di Dick, ma ne rispetta l'opera originale.<br />
Quello che capisco di meno sono gli stravolgimenti totali. Quelli dove ti domandi dove sia finitala storia originale.<br />
<br />
A questo punto credo che convenga condividere una storia di cui lessi tempo fa, che rivela certi ragionamenti.<br />
All'inizio del nuovo secolo, dopo grosso successo cinematografico del Signore degli Anelli, qualcuno decise che era arrivato il momento di adattare un altro classico della letteratura fantastica. Sarebbe toccato al ciclo di Earthsea di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Ursula_K._Le_Guin">Ursula K. Le Guin</a>. Per qualcuno di voi sarà un nome sconosciuto, perchè non è molta la cultura fantastica classica nel nostro felice paese. Però diciamo che è considerato tra i massimi <a href="http://www.locusmag.com/Roundtable/2012/12/all-time-novel-results-2012/">capolavori Fantasy di ogni tempo</a>.<br />
E sì, il film d'animazione <b>I Racconti di Terramare</b> di Goro Miyazachi è liberamente tratto dallo stesso ciclo<br />
.<br />
Comincia la procedura abituale: si comprano i diritti, e la produzione può partire. Al momento non era davvero ancora chiaro quale formato avrebbe avuto, e solo dopo qualche tempo, e diversi cambi di persone coinvolte, venne deciso che sarebbe stata una <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Earthsea_%28TV_series%29">miniserie</a> inTV in due puntate. Una volta terminata venne trasmessa dal celebre SciFi Channel, nel dicembre del 2004.<br />
<br />
Ma durante la produzione la signora LeGuin cominciò a rimanere perplessa. Cambia qui, cambia là, la sua storia stava cambiano abbastanza. Il suo contratto le dava il ruolo di consulente, il che equivaleva a dire che poteva dire quello che voleva, ma questo non le dava il potere di cambiare qualcosa. Poteva parlare al vento, e poco altro.<br />
Le scelte del casting non seguivano le descrizioni che lei aveva dato nei libri. I personaggi mutavano, la storia si sviluppava in maniera differente... In un bell'articolo <a href="http://locusmag.com/2005/Issues/01LeGuin.html">pubblicato</a> dalla rivista Locus (che vi invito a leggere per intero), la signora LeGuin spiega bene il suo punto di vista.<br />
<span style="color: #38761d;"><i>"Sapevo bene che un film è molto diverso da un libro, ma speravo che non facessero cambi non necessari alla trama o ai personaggi - una cosa molto pericolosa da fare, poiché i libri erano stati letti da milioni di persone nel corso dei 30 anni passati dalla loro prima pubblicazione":</i></span><br />
<br />
La risposta del Network fu di una semplicità estrema. Una di quelle risposte che non puoi ignorare, o anche solo dimenticare<i>. <span style="color: #38761d;">"Loro risposero che avrebbero potuto modificare la storia e i personaggi quanto volevano, perché avrebbero raggiunto più milioni di persone di quante ne avessi raggiunte io con i libri."</span></i><br />
<br />
Nel seguito di quell'articolo la signora LeGuin fornì una divertente risposta alle parole della produzione, dove quest'ultima rivendicava la fedeltà del prodotto finito con l'opera originale.<br />
Quello che interessa a noi adesso, è proprio quella risposta del network Ricordatela bene, perché E' la <i><b>risposta</b></i> fondamentale.<br />
<br />
Ecco perché non possiamo dire nulla di certi adattamenti letterari. Li abbiamo letti in pochi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Se tocca a<b> Hannibal </b>o a <b>50 sfumature di grigio</b>, o qualunque altro Best Seller recente, c'è quasi un sacro rispetto per una fedeltà filologica, ma in altri casi...niet.<br />
Per cui non lamentatevi di film <b>Io Robot</b> o <b>Ultimatum alla terra</b> (con Keanu Reeves). Gli originali li abbiam visti in pochi, e se un buon adattamento come <b>John Carter </b>diventa un flop, e anche nei fumetti Nick Fury diventa nero, è chiaro che la strada da seguire sarà quella di rifare per ottenere di più. E qualsiasi cosa noi si dica o faccia, il volere predominante non sarà il nostro.<br />
Ecco perché personalmente ormai non ci faccio più caso.<br />
<span style="color: #38761d;"><i>Nusuth</i>. </span>Come dice il protagonista di un <a href="https://ahamsa.wordpress.com/2011/12/18/science-fiction-wisdom-nusuth-the-left-hand-of-darkness-ursula-le-guin/">altro libro</a> della LeGuin. <br />
<br />
Alla prossima, folks, magari con un'attesa più breve che non quella per vedere pezzo...Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-24089378973925959122015-04-27T10:06:00.004-07:002015-04-27T16:28:53.645-07:00Il quinto tesoro.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXSPiCx3LLww1Ngpg-VlvgL_5YR7PwKBFSfPY0Qu1wQWXBb_iCiwN0-FPneHML7nAhTh3qVhDvIoKcwD9g-OxoI1IOTBQSpo_XcSPMbzDGg61DMxGOl-4PQSV4WcdEwDa7jzUUATh39W93/s1600/17-04-2015+23.58.34_0034---.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXSPiCx3LLww1Ngpg-VlvgL_5YR7PwKBFSfPY0Qu1wQWXBb_iCiwN0-FPneHML7nAhTh3qVhDvIoKcwD9g-OxoI1IOTBQSpo_XcSPMbzDGg61DMxGOl-4PQSV4WcdEwDa7jzUUATh39W93/s1600/17-04-2015+23.58.34_0034---.jpg" height="320" width="261" /></a></div>
Puntuali come le eclissi e le tasse, arrivano quei momenti della vita in cui vedi il risultato del tuo lavoro. E sei non se un cuoco, un meccanico o un rapper, ma solo in ordinario disegnatore di fumetti popolari, quel risultato lo ottieni quando in edicola esce un tuo lavoro. Dove ti auguri che i lettori NON lo lascino esposto fino al mese successivo, ma lo acquistino rampanti ed entusiasti (o perlomeno te lo auguri...). Mese dopo mese, anno dopo anno, è il destino dei fumetti popolari, vivere il loro periodo "caldo" in quel mese, fino a lasciare quel posto in edicola ad un altro numero, nel mese seguente, che sarà il risultato del lavoro di un altro disegnatore, e poi quello dopo, eccetera, verso l'infinito e oltre.<br />
E ne sono passati 287 di mesi così, dall'uscita del numero 1 di <i>Nathan Never</i>, fumetto di fantascienza pubblicato da <i>Sergio Bonelli Editore</i>. L'albo in questione si intitola "La rapina", e mi ha visto lavorare per la seconda volta in coppia con l'eccellente Guido Masala, con cui avevamo già realizzato l'ultima storia del ciclo della <i>Guerra Marziana</i>.<br />
<br />
Potrebbero esserci molti argomenti interessanti per parlarne adesso. Uno potrebbe essere che si tratta del 5° sceneggiatore differente con cui ho lavorato. Il primo fu <b>Federico Memola</b>, con cui lavorammo insieme per moltissimo tempo, su <i>Zona X,</i> <i>Jonarhan Steele</i> (Sergio Bonelli Editore prima, e Star Comics in seguito) e infine <i>Harry Moon</i> (Planeta). Poi arrivò il momento di lavorare, e pure piacevolmente, con <b>Roberto Cardinale</b> su un numero della minserie di <i>Kepher</i> (Star Comics). Quindi il rientro in Bonelli e arrivò il 3° sceneggiatore, <b>Stefano Vietti</b>, con cui abbiamo lavorato su <i>Nathan</i> e in seguito anche sull'albo<i> "Invasione Marziana" </i>(un certo numero di matite mie per gli inchiostri di Oskar Scalco), e un numero di <i>Dipartimento 51</i> (un po' di matite per Francesco Mortarino). Il 4° fu <b>Luca Enoch</b>, con cui feci gli inchiostri (su matite di Andrea Bormida) di un numero di <i>Dragonero</i>.<br />
E poi arriva il 5°, ed è un vecchio amico, <b>Stefano Piani</b>, per quest'ultimo <i>Nathan</i>. Quello stesso Stefano che al mio primo ingresso in Bonelli, nel lontano 1996, mi salutò presentandosi come il redattore aiutante di <b>Antonio Serra</b>. Ero stato appena inserito nello staff di Zona X, avevo parlato con Federico che mi aveva dato le prime pagine di una sceneggiatura. Ma a pranzo andai con Antonio e Stefano, e il primo mi insegnò a portarmi sempre dietro un taccuino per segnarmi ogni idea, spunto o oggetto curioso vedessi; il secondo mi dimostrò che lui già lo stava facendo. E mi mostrò quello suo personale, fitto di appunti vergati in una microscopica scrittura. E imparai quella prima lezione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWIZnOnAQFfy-6oyIie7Y9WIEMgrfudST6UjYpwyI3mKVwdeHF2Cef1s12wkKB_82QOwiGJIAFvTY1RiYzlhj7ZVAUlmu4nUCwKMYl0keqe_BMYJojN0_Nb26sNYQPxFYqT0TIp1qzIYHx/s1600/docu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWIZnOnAQFfy-6oyIie7Y9WIEMgrfudST6UjYpwyI3mKVwdeHF2Cef1s12wkKB_82QOwiGJIAFvTY1RiYzlhj7ZVAUlmu4nUCwKMYl0keqe_BMYJojN0_Nb26sNYQPxFYqT0TIp1qzIYHx/s1600/docu.jpg" height="233" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
E poi? Potrei parlare del gatto che ha posato per alcune scene, ma rivelerei uno dei segreti di cui i disegnatori sono più gelosi (no, non del gatto, ma tutti i loro modelli umani, volontari e no). O mostrare parte di quella documentazione necessaria, laddove serviva. Ma è divisa in posti differenti, sarebbe troppo lungo, per cui ci rinuncio.<br />
Ma una cosa la posso mostrare, anche se forse è un po' inutile, ma se i disegnatori non si complicano le cose più semplici, non sono mai soddisfatti. Per esempio quella semplice foto di apertura, quella con la mia faccia e l'albo di Nathan. Sotto trovate il <i>making of</i> di quella foto. Un semplice autoscatto davanti alla finestra, che vuoi che sia? Ma per trovare quella che ti convince non bastano mai due scatti... Chiaro?<br />
Ecco. Lo stesso accade anche per i disegni. Questo è uno dei nostri segreti: riuscire a essere <i>davvero</i> soddisfatti di qualcosa.<br />
<i>"Carina ma non centrata. Qui non si legge a testata. Qui c'è il riflesso. Qui non sorrido. Qui sembro un serial killer. Mossa. Occhi troppo spalancati, faccia troppo coperta..."</i><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGpLUALI6OmFohuE0aVS_D1V5EY6aISUVPL41cwlFvK-Qv6Dsl_876sIe1KH8YkEqAe9NSA1Bp667LWdXZ4lzy6GTIgJQSHqovnO8NSJxWvTwrt_WvwewilheElimSNVeLwkIYgkqsYrZc/s1600/17-04-2015+23.54.47_0009+%23.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGpLUALI6OmFohuE0aVS_D1V5EY6aISUVPL41cwlFvK-Qv6Dsl_876sIe1KH8YkEqAe9NSA1Bp667LWdXZ4lzy6GTIgJQSHqovnO8NSJxWvTwrt_WvwewilheElimSNVeLwkIYgkqsYrZc/s1600/17-04-2015+23.54.47_0009+%23.jpg" height="640" width="321" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Come sarebbe la vita se non ce la complicassimo da soli?</td></tr>
</tbody></table>
Intanto, dal 1995 a oggi ho cambiato diversi taccuini, ormai pieni di appunti e disegni, bozze di scene, ritratti o studi di personaggi. Sino arrivato al quinto, e ancora lo sto riempiendo, dimostrando che i vecchi consigli ancora li seguo. E un giorno, quando anche lui avrà tutte le pagine piene, lo riporrò assieme agli altri, preziosi tesori testimoni del tuo io del passato, e di tutto ciò che era e che hai salvato come memoria futura su quella carta.<br />
Un giorno potrei decidere di aprirne qualcuno.<br />
Intanto, nei prossimi mesi, aspettatevi altri <i>Making of</i>. Prometto solennemente che sranno <b><i>molto</i></b> più interessanti di questo qui sopra. Consideratelo quindi com un piccolo aperitivo per scaldarvi. <br />
<br />
Prima comunque ricordatevi di prendere Nathan Never 287, conto su di voi.<br />
Un abbraccio!Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-4658958367524415722015-02-21T15:31:00.004-08:002015-02-24T02:14:37.467-08:00Tutto ciò che ci sovrasta<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsGilXGZNCl_Ez1v-DTRHDBUyqqU5VwwhnEwleMNG4Idu0RakCqIIGudlPIVEYhuLXzAJ2gr97y6FzkI-mXrIKBNzxBfT9hK661z9b3fFxUXgqm8vYuvGhMdZhYEEuM0rq1PKeERjjQRCD/s1600/16-01-2015+2.56.40_0135.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsGilXGZNCl_Ez1v-DTRHDBUyqqU5VwwhnEwleMNG4Idu0RakCqIIGudlPIVEYhuLXzAJ2gr97y6FzkI-mXrIKBNzxBfT9hK661z9b3fFxUXgqm8vYuvGhMdZhYEEuM0rq1PKeERjjQRCD/s1600/16-01-2015+2.56.40_0135.JPG" height="320" width="240" /></a></div>
Febbraio volge al termine, e Jack non ha ancora aggiornato il blog. Che accade?<br />
Nulla di speciale, a dire il vero. La vita procede, si lavora affrontando le solite sfide, scopriamo il nostro presente vivendolo, e le idee per i pezzi da inserire nel blog arrivano, e io continuo a segnarle, le abbozzo nei ritagli di tempo, e poi le archivio in attesa di revisione: su un foglio txt, su Office, dovunque abbia l'abitudine di tenere appunti.<br />
Di cosa parlano? Argomenti vari, non seguono davvero una logica, uno schema o un progetto complottista, per cui inauguro il 2015 con un post su tutto ciò che accadrà (o no) su queste pagine nel prossimo futuro. In rigoroso e terapeutico ordine sparso, che non sia mai detto che un giorno imparo davvero a tenere un ritmo regolare, quello del resto del mondo, dell'universo, e di tutto quanto.<br />
<br />
Recuperando una vecchia fanzine, ho ritrovato la prima recensione su un mio lavoro, risalente al 1997. Quanto tempo. E questo mi ha fatto venire voglia di fare un paio di considerazioni sulle recensioni e sui meccanismo del giudizio. Quando ti chiedi perché qualcuno dovrebbe scegliere di parlare male di qualcosa anziché parlare bene di qualcos'altro. Se ci sia più divertimento intellettuale a trovare nuovi modi creativi di stroncare e parlare male di qualcosa, rispetto che a scrivere una recensione entusiasta di qualcosa che ti piace. Pezzo scritto in gennaio, ma manca il tono giusto. Perché ogni tanto vorrei anch'io provare a essere cattivo, a intarsiare parole di fuoco e indossare scarpe non mie. Ma fino ad allora, fino a quando avrò capito che tipo di risposta dare, se ne rimane tranquilla a decantare nella cartella bozze, nell'attesa che arrivi l'ispirazione giusta. Forse domani, forse tra un mese, forse mai.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg879XBCnhfnR9KVqRPjyB39sw_t_44R8XsPDru-qWd_YyfS_ccnhmaXwnsUp6QTPHbRkkeKW4lJNzYjKSDAgM51ripuqCF9RWUIOi1b9M6KvQ6Er-X0etPvRruznum1IeCWR4cp2T9TDdl/s1600/2014_2112Image+010.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg879XBCnhfnR9KVqRPjyB39sw_t_44R8XsPDru-qWd_YyfS_ccnhmaXwnsUp6QTPHbRkkeKW4lJNzYjKSDAgM51ripuqCF9RWUIOi1b9M6KvQ6Er-X0etPvRruznum1IeCWR4cp2T9TDdl/s1600/2014_2112Image+010.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
Un paio di mesi fa è uscito su Topolino l'ennesimo Gadget legato ad una storia. E dalle reazioni di conoscenti e altri nel gruppi di Facebook, un po' perplesso mi sono reso conto che quello che per me era un comportamento scontato (prenotarlo in edicola), era sconosciuto ai più. L'edicola di fiducia sta scomparendo? La gente prende i fumetti al supermercato, in fumetteria, dove capita? Cambiando ogni volta? Va nel panico se perde un numero, e ignora che basterebbe chiedere all'edicolante di fiducia di richiederlo. E capisci che molti non sanno che significhi il termine "edicolante di fiducia". E da lì la mente ti volava alle chiacchiere con Gianpaolo, alla fumetteria di Monfalcone. Di come si arrabbiasse se un appassionato gli chiedeva assolutamente di trovargli un arretrato, e poi si dimenicava di venire a prenderlo, o lo trovava da un'altra parte e non riteneva importante venire a dirgli di non cercarlo più. E pensi a quel tuo amico che aveva deciso di non prendere più gli originali americani della serie recente di Conan il Barbaro, ma non lo aveva detto alla fumetteria, che continuava ad accumularli. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7vqReXeIUzAhMz0fzk2je4Ucm6i3h7tz3UKWyqoonjrBfRR6yUs7amFrcjcaXllP0aK_s1MIQ-OTR45a4VTuP5p31gZL_5wR9-NM2vMhlNtvqx3K8CS8SoKoWrkbm0Pbrp2Jfn5S_EULs/s1600/06-01-2015+10.52.13_0045.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7vqReXeIUzAhMz0fzk2je4Ucm6i3h7tz3UKWyqoonjrBfRR6yUs7amFrcjcaXllP0aK_s1MIQ-OTR45a4VTuP5p31gZL_5wR9-NM2vMhlNtvqx3K8CS8SoKoWrkbm0Pbrp2Jfn5S_EULs/s1600/06-01-2015+10.52.13_0045.JPG" height="320" width="240" /></a></div>
Il 6 gennaio, la mattina del mio compleanno, c'era un bel sole che cercava di scaldare quella giornata gelata, e ho deciso di fare una lunga passeggiata solo per il gusto di farla. Scattando foto a oggetti, alberi, case e cielo, marciapiedi rotti e mischio, giochi di luce a ombre, procurandomi anche parte di quella documentazione che poi talvolta inserisco nei fumetti. O semplicemente guardando, vedendo, osservando case e gente e scuole e vecchie fabbriche ormai chiuse e locali chiusi per giorno festivo. Non c'è un motivo valido per fare una cosa simile, ma siccome sono ormai alcuni anni che non festeggio il compleanno, viene la voglia di fare qualcosa di differente almeno <i>quel</i> giorno. Fare qualcosa ce non fai spesso, uscire non per andare da qualche parte, ma solo per il gusto di farlo. Senza alcun motivo, solo per muovere le ossa e sentirti parte del mondo che ti circonda, e della vita che scorre tutto intorno.<br />
<br />
Vorrei ragionare sulle cose che ci piacciono. Sul come e quando una cosa ti piace (perché in base alla tua cultura, carattere, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Weltanschauung">Weltanshauung</a>), ci sia sempre qualcuno che voglia dimostrati che hai torto, perché la verità può essere una sola, e la sua è sicuramente più giusta della tua. Cioè, se a me piace la Nutella, qualcuno mi dica che sbaglio e che la marmellata è più buona. Ciccio, non sto dicendo che la crema alla nocciola sia il cibo più buono dell'universo, ma solo che <b>a me</b> piace. A te piace la marmellata (che poi piace anche a me)? E dov'è il problema? E quindi di riflesso ti domandi quando e dove un giudizio da <i>soggettivo</i> diventi <i>oggettivo</i>.<br />
Che si tratti di film, telefilm, fumetti, arte moderna o musica, quante volte è capitato anche a voi, dire che vi piace qualcosa, e sentirvi rispondere che non capite niente, perché Bi, Ba, Bo, Bu, la rava e la fava, le cose sono così e basta.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn1TzPglYioya-sgsqUdDNvhtioChkBdtVvVllPiZplrZYQdVQKUo-Fy7ysb8D1NjgfJoyZ7M63ByUD9q8afAwpr6WfVn8mGU4CVRLcSyncakqxM1KS3fLYDt6bhVTwmR-s5hVcGQpCvNP/s1600/30-01-2015+12.29.32_0011.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn1TzPglYioya-sgsqUdDNvhtioChkBdtVvVllPiZplrZYQdVQKUo-Fy7ysb8D1NjgfJoyZ7M63ByUD9q8afAwpr6WfVn8mGU4CVRLcSyncakqxM1KS3fLYDt6bhVTwmR-s5hVcGQpCvNP/s1600/30-01-2015+12.29.32_0011.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
Dovrei postare un po' delle tante foto che faccio. Dove vedo luci particolari, effetti di pioggia e sole, di vetri bagnati e crepe nei marciapiedi, e dei giochi di luce ed ombra che mi attraggono quanto l'argento attrae una gazza. Cose anche inutili, o che sono state qualcosa in un passato lontano.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWBtk_9-AWD1FS-5PhMQriI-Xkb0PbiDpqTVTVcD2o2rsN_hlXTrq5edWz3xgS8OYq2-fLxW3MsjNvf0VYubmK4YMz0wbduloaedtW2coQlGPDRQ2pNt9n-4WEU0mpNRE6QRmOqvsw_UaA/s1600/2014_2512Image+020.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWBtk_9-AWD1FS-5PhMQriI-Xkb0PbiDpqTVTVcD2o2rsN_hlXTrq5edWz3xgS8OYq2-fLxW3MsjNvf0VYubmK4YMz0wbduloaedtW2coQlGPDRQ2pNt9n-4WEU0mpNRE6QRmOqvsw_UaA/s1600/2014_2512Image+020.jpg" height="320" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vista a Tarvisio</td></tr>
</tbody></table>
Che <i>a te </i>non servono assolutamente a nulla, se non a riempire l'archivio del PC e ad abbinare quel ricordo visivo ad una data digitale. Degli oggetti strani,di quelli arrugginiti, delle case coloniche e delle strade di Tarvisio (gita di un pomeriggio con l'amico Luca di un mese fa). Un anno fa fotografai nei dettagli gli antichi oggetti di una volta di una vecchia fattoria in cui avveniva una presentazione letteraria. E mesi prima avevo fotografato un albero sotto il sole, sapendo che da quello ci avrei ricavato un quadro per regalarlo ad un'amica. Che probabilmente lo starà ancora aspettando, ma siccome non le ho detto nulla, forse anche no.<br />
<br />
A ottobre dello scorso anno sono stato all'annuale ritrovo con gli ex commillitoni del servizio militare, classe 6°/1984, ad Arzene (dalle parti di Valvasone, sulla strada per Casarsa, in quel del pordenonese). Solita vagonata di foto alla ex caserma, che ogni anni perde qualcosa e diventa qualcos'altro. Ho promesso da tempo che un giorno metterò qui tutte le foto e i filmati, per mostrare anche a chi non c'era, e prima o poi ci riuscirò. Fino ad allora però magari userò quegli edifici per qualche scenografia fumettosa, perché come per il maiale, un disegnatore non getta via nulla perché ogni cosa potrebbe servire.<br />
Poi il più delle volte non servono mai, vabbè...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNtjdRRgI6BgsLkcjqq16p2C0n2RoTojLOoRSxWfLtq2MB1irPkKlUq4IyyZ0Og60g3ZlJzn6paU-Mkkn6HL8GyQEBXIFQZPDieeCflCIVy4qmBcmEzx-_A0URU_OSoooXnJll0yUEmggE/s1600/18-10-2014+11.17.48_0022.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNtjdRRgI6BgsLkcjqq16p2C0n2RoTojLOoRSxWfLtq2MB1irPkKlUq4IyyZ0Og60g3ZlJzn6paU-Mkkn6HL8GyQEBXIFQZPDieeCflCIVy4qmBcmEzx-_A0URU_OSoooXnJll0yUEmggE/s1600/18-10-2014+11.17.48_0022.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
Della desolazione di andare nella più grossa libreria del più vicino centro commerciale locale, e individuare come inediti di fantascienza solo i romanzi di Doctor Who. Insieme a sole ristampe di Dick, di Asimov e di qualcun'altro. In un mare di fantasy mainstream e amanti vampiri e licantropi detective. E di riuscire solo a pensare di essere stato fortunato a crescere in un'epoca in cui potevi trovare davvero fantascienza inedita in libreria.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX1s6DN5V5xN2UCavV-KPaLi7aDc4mcDvxbz6nsROuEWOvAkqSlCc56qRUo7oFcS0bFCpEf9kDeEs7M_1pzMa77jySu4_TmnIMWFX5jdKaWSu5O06vUDx7Lr-CxfLQR5USk9iduPZJO2lt/s1600/D1985rizzoli_GiocoaBerlino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a> <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX1s6DN5V5xN2UCavV-KPaLi7aDc4mcDvxbz6nsROuEWOvAkqSlCc56qRUo7oFcS0bFCpEf9kDeEs7M_1pzMa77jySu4_TmnIMWFX5jdKaWSu5O06vUDx7Lr-CxfLQR5USk9iduPZJO2lt/s1600/D1985rizzoli_GiocoaBerlino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX1s6DN5V5xN2UCavV-KPaLi7aDc4mcDvxbz6nsROuEWOvAkqSlCc56qRUo7oFcS0bFCpEf9kDeEs7M_1pzMa77jySu4_TmnIMWFX5jdKaWSu5O06vUDx7Lr-CxfLQR5USk9iduPZJO2lt/s1600/D1985rizzoli_GiocoaBerlino.jpg" height="200" width="126" /></a></div>
E vorrei continuare con i pezzi letterari. O quelli illustrati. Dimostrare come siano peggiorate le grafiche dei libri di Len Deighton nelle edizioni italiane, di cercare di capire come si potuto succedere che dalle brillanti copertina del 1985 di Gioco a Berlino, si sia arrivati a quella anonima del 2000 di XPD. O di scrivere finalmente la <br />
biliografia italiana completa di Ian Fleming, quella di Len Deighton e quelle di Adam Hall e Andrew York. E quella non meno completa (ma ai più sconosciuta) di tutti i seguiti di James Bond. <br />
Dedicare finalmente, per esempio, un intero post a mostrare le cover di Carlo Jacono per i Cerchiorosso Mondadori del 1978, se non altro perché ho scannerizzato tutte quelle in mio possesso, e sarebbe bello mostrarle finalmente. Tutti i pallini letterari che mi trascino da anni, sentendomi sempre e solo come se fossi l'unico a cui pare <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguLZaP-RC4r8dGG02-14eVCTT_y6wO-asPPHycrAC7Kv9aB2eOZxq9apVzUVqj9LyrTjX42cpj5ADdhKgTdKyVTudmHiLGvXQOew3S5M9lVRZTJcYQLT3pVoheyD4AoF4vQ6GPjeObI4jg/s1600/D2000superBUR_XPD.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguLZaP-RC4r8dGG02-14eVCTT_y6wO-asPPHycrAC7Kv9aB2eOZxq9apVzUVqj9LyrTjX42cpj5ADdhKgTdKyVTudmHiLGvXQOew3S5M9lVRZTJcYQLT3pVoheyD4AoF4vQ6GPjeObI4jg/s1600/D2000superBUR_XPD.jpg" height="200" width="127" /></a></div>
interessare la cosa. Lo so che non è così, ma se quando vai su Google cercando informazioni su Len Deighton, la prima pagina che appare che NON sia di qualche libro in vendita, è <a href="http://jackpue.blogspot.it/2011/07/in-cerca-di-mr-deighton.html">quella</a> che gli hai dedicato tu ormai 4 anni fa, il dubbio ti viene.<br />
E poi scrivere dei romanzi di Largo Winch, quelli le cui copertine hai memorizzato in passato (okay, erano donne nude), quando nemmeno Jean Van Hamme immaginava che un giorno ne avrebbe ricavato un fumetto. Oh, quanti argomenti.<br />
Riuscirà mai il nostro eroe a fare tutte le cose che vorrebbe? O dovrà scontrarsi con questa cronica lentezza che lo spinge a fare domani quello che potrebbe fare più facilmente oggi, e magari nella metà del tempo?<br />
<br />
E le vicende alterne, quelle fumettistiche, quelle del mondo nerd degli appassionati dei telefilm, quei piccoli segreti di cui sei stato testimone negli anni, quelle che puoi raccontare tacciando nome e luoghi e tempi: del Big Black Man di Bellaria, o dell'uomo di Modena che cercava di sfuggire al suo agente per fare foto gratis con tutti, del grande, grandissimo uomo che non voleva assolutamente essere toccato, di quello che ignorava che nel suo contratto fosse prevista un'auto di lusso per accompagnarlo, scoprendolo solo quando il suo autista locale, tutto contento di guidare quella bella macchina, gli chiese il motivo. O quello che chiese dove potesse trovare le "ragazze facili"? Delle promesse dei vari editori, o dei pasticci dei vari organizzatori di Samarcanda?<br />
In passato scrissi dei lunghi e brillanti resoconti di varie convention a cui ho partecipato, che mandai ad amici via mail. Vorrei sempre recuperarle, espanderle, rivederle e postarle qui, inaugurando l'etichetta del tag "amarcord".<br />
<br />
E i <b><i>Making of</i></b>. Spiegare come sono arrivato ad una copertina, ad un'illustrazione per la rivista di Robot, o riuscire a fare qualche altra gif animata del processo esecutivo, dalla prima bozza al definitivo, visto che tanto successo ha riscosso <a href="http://jackpue.blogspot.it/2014/04/cio-che-al-mondo-non-e-dato-sapere.html">l'esperimento</a> passato, e queste cose davvero piacciono al pubblico.<br />
<br />
E le <b><i>hit Parade</i></b>. Rivelare quali sono i pezzi pubblicati in queste pagine ad aver riscosso più gradimento. O quali parole digitate su Google hanno portato i visitatori qui, perchè talvolta c'è davvero il dubbio che chi abbia scritto gli algoritmi di Google sia un fine umorista.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrcN7CcZKtnh0y3eLu4nYDupDoUJacm_e24GXAYv2URSH8N5xl8v9A3x5ixzjfnp9PAw2qznv59Wmg4XzrMu7ZwAwOHT4ToJ9WR-bKk9k_zw9dSl_Qb7c6ThNRFxkIqxnWNOLwcGPD5COE/s1600/15-01-2015+3.48.33_0090.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrcN7CcZKtnh0y3eLu4nYDupDoUJacm_e24GXAYv2URSH8N5xl8v9A3x5ixzjfnp9PAw2qznv59Wmg4XzrMu7ZwAwOHT4ToJ9WR-bKk9k_zw9dSl_Qb7c6ThNRFxkIqxnWNOLwcGPD5COE/s1600/15-01-2015+3.48.33_0090.JPG" height="300" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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Magari invece scriverò del Carnevale recente, delle due sfilate a cui ho assistito, dove ho visto cosa differenzia una sfilata per le vie di una città da una manifestazione bene organizzata. E non è poco.</div>
E altro. O tutto altro. O qualcos'altro ancora.<br />
<br />
Per concludere posso darvi un buon consiglio: non perdetevi il film di Shaun the Sheep. Anche se, come per tutti i film considerati <i>per ragazzini</i>, per la maggior parte viene trasmesso in orari pomeridiani. Fidatevi sulla parola, trovate il tempo.<br />
Altrimenti perché credete che abbia messo in apertura il selfie con Shaun?<br />
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<span style="font-size: x-small;">Pezzo scritto nella sera di sabato 21 febbraio, tra le ore 21 e le 0.32 di domenica 22. Sì... a volte gli aggiornmenti ti prendono la mano.</span></div>
Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-88748780705552720732014-12-25T12:38:00.000-08:002014-12-25T12:38:05.515-08:00Amarcord in salsa Chili 2<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6d73ZV9SA4pkwK16krjoypkS0Xi7rcVIQI1pMAHF7HlewsObMfAGjghjFjGhUOSQ5TZdzfCip3pDmO83QjuqywoIgmY5v-cydZal3d1Q3N2_0GWwpbgbPq3n2o46jCkwdwrDwtSRRbBfL/s1600/2014_0425Image+031-.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6d73ZV9SA4pkwK16krjoypkS0Xi7rcVIQI1pMAHF7HlewsObMfAGjghjFjGhUOSQ5TZdzfCip3pDmO83QjuqywoIgmY5v-cydZal3d1Q3N2_0GWwpbgbPq3n2o46jCkwdwrDwtSRRbBfL/s1600/2014_0425Image+031-.jpg" height="320" width="179" /></a></div>
<i>Prima che me lo diciate nei commenti, sappiate che lo so: dovrei aggiornare più spesso.<br />Ma nella vita ti ritrovi sempre in ritardo per qualcosa. Vedere un film, leggere un fumetto, finire quel lavoro, iniziarne un altro, mantenere promesse fatte ad amici, contare le stelle nel cielo convinto che siano meno di 46.000.</i><br />
<i>Poi un giorno trovi una cosa che ti manda col pensiero indietro di qualche anno, e decidi che devi farci un pezzo per il blog, che il tema è perfetto come proposito per l'anno nuovo... ma nel frattempo dovevi finire la seconda parte di un altro pezzo, quello che volevi postare a novembre e che invece adesso, a Natale passato, è ancora da fare. Il tempo vola, porca paletta, per cui mettiamoci d'impegno e concludiamo le cose da concludere.</i><br />
<br />
Nell'articolo precedente avevo parlato di un certo numero di fiere di fumetti, mescolando un po' di Amarcord con qualche riflessione. E mi ero reso conto che la riflessione stava diventando una cosa differente dal resto del pezzo, per cui avevo deciso di dividerla, e oggi vi renderò partecipi del motivo.<br />
Non so l'idea che vi siete fatti voi, ma rispetto anche solo a 5 anni fa, le fiere (mercatino, mercato, festival, in qualsiasi modo vogliate chiamarle) dedicate ai fumetti sono aumentate, sparse un po' per tutta la penisola. <br />
Tutte uguali? No, per niente.<br />
Tempo fa un amico che gestiva una fumetteria le divise simpaticamente tra <i>fiera coslayer</i> e <i>fiera cartamuffa</i>.<br />
<br />
Perchè una fiera è differente da ogni altra, sopratutto a seconda del visitatore a cui è dedicata.<br />Sei un
appassionato di comics con la fedele mancolista? Sei solo un passante curioso? Sei un
autore affermato? Sei un'esordiente? Un editore? Collezioni disegnini fatti dai disegnatori? Cerchi i
dischi di Rhianna? Ti piace vedere i
cosplay? Porti il figlio a vedere i cosplay? Hai una figlia che fa il cosplay? Sei disegnatore e omaggi di disegni il pubblico?<br />
In qualcuna potrai fare alcune di queste cose, in altre no. E così in <i>altre</i> ancora potrai fare il contrario.<br />
<br />
<br />
La<i> fiera Cosplayer</i> è quella dove trovi di tutto: la fascia di Naruto, qualche edizione speciale di Grant Morrison, il premio al disegnatore affermato, mentre sullo sfondo risuona dagli autoparlanti l'amplificazione di un concerto love di sigle di <i>anime</i> anni '70. E dove trovi i cosplayer. E i gadget, i pupazzetti, portachiavi, i DVD e i CD <i>Import</i> delle sigle giapponesi, gli esordienti e le loro autoproduzioni. Che tu sia un appassionato o un cosplay, trovi di tutto e di più, e in teoria potresti sempre tornare a casa soddisfatto.<br />
<br />
La <i>fiera Cartamuffa </i>è quella per l'appassionato di fumetti classici. Il collezionista con la mancolista, il veterano alla ricerca di quel singolo numero, che sia un fumetto di anteguerra o un'edizione speciale del Corriere dei Piccoli. Il termine può sembrare denigratorio (in realtà è un termine <i>affetivo</i>, come potrà spiegarvi ogni appassionato con mancolista), ma la fiera non lo è. Trovi le edizioni originali dei fumetti a striscia, edizioni dell'Avventuroso, annate dell'Intrepido e Lanciostory, materiale in tiratura limitata e originali autografati e non. Pochi manga, molti Bonelli storici, gadgets in quantità micro-minima, qualche negoziante con le edizioni originali dei Cosmo Oro della Nord, insomma è il classico negozio di dolci in cui l'appassionato si perde, e il naufragar gli è dolce in quel mare.<br />
<br />
A volte trovi lo stesso materiale in entrambe, o incontri gli stessi appassionati e gli stessi negozianti, ma il materiale che portano non è lo stesso. E qui ti accorgi delle <i>differenze particolari</i>...<br />
<br />
1) Sei in questa bella fiera dell'antiquariato, giri in lungo e in largo mentre intorno a te scorrono mancoliste e dialoghi su eroi scomparsi, davanti ai tuoi occhi una buona parte di quei fumetti è protetta da buste di plastica per preservarle dai danni del tempo. Ti fermi spesso, guardi quelle cassette piene di cartonati anni '70, di brossurati anni '90, e di tascabili anni '70. Leggi tra gli altri i titoli di <i>Pecos Bill</i>, <i>Kinowa</i> e <i>Occhio Cupo. </i>Non hai davvero idea di cosa cercare, certo hai qualcosa che ti manca, ma ti sei posto dei limiti di spesa e non intendi superarli se non per casi <i>davvero</i> speciali.<br />
Osservi quel volume di Pratt, che tu hai dal 1989, e conti gli zero nel prezzo, sfogli quel volume che potresti prendere, ma avendo la serie incompleta non hai fretta, e sei convinto che se quel volume di Moebius può valere i 30 euro richiesti, sai che quell'altro disegnato da un suo clone non li vale di certo. I classici di Topolino senza numero, quelli precedenti al 1977/78 (quando presero la numerazione che continua ancora oggi) e per quei tascabili incellofanati leggi cifre che (se sei fortunato) vanno da 40 euro in su, o il primo Almanacco di Martin Mystère a 80 euro. E i numeri sciolti del Corriere dei Ragazzi a 5 euro al colpo. E così via, ma sai che quelli sono i prezzi dell'antiquariato. C'è qualche scatolone di offerte, tutto a 15 euro, tutto a 10, ma con una decina di volumi in ognuno.<br />
<br />
2) Sei in questa bella fiera, intorno a te impazzano i cosplayer e le famiglie e i bimbi, e le musiche dei cartoni impazzano dagli autoparlanti. Intorno a te scorrono appassionati alla ricerca di action figures, mancoliste di manga,
dialoghi su eroi che ancora non hai imparato a conoscere, e davanti ai tuoi occhi una buona parte di quei fumetti è impilata in buste di plastica per tenere unita una serie completa uscita anche solo due anni prima, iper-protetta già di suo da una copertina di cartone degno di una scatola di sale grosso da cucina, e pure con lo stesso colore grigio. Ti fermi ogni tanto, guardi quelle cassette piene di 200 serie di manga, di brossurati bonellidi anni '90 e serie di cui eri contento di esserti dimenticato l'esistenza. Tra i titoli leggi <i>Dragonball</i> e <i>One Piece, Lazarus Ledd </i>e<i> Nick Raider </i>sono esposti al fianco di <i>Dagon</i> e<i> Dick Drago</i>. Continui come sempre a non avere davvero idea di cosa cercare. Certo, hai <i>sempre </i>qualcosa che ti manca ed i tuoi soliti limiti di spesa, ma sempre pronto a violarli per i casi <i>davvero</i> speciali. Osservi quel volume Rizzoli anni '70 e pensi che abbiano sbagliato il prezzo, perché manca uno zero. Trovi quel volume di Moebius che può valere i 30 euro richiesti, e in uno scatolone sotto il tavolo, sotto la dicitura "Tutto ad un euro" trovi quell'altro volume disegnato da un suo clone. I classici di Topolino senza numero e senza cellophane a 5 euro, e ti ripeti che devono essere distrutti se li trovi a 4 euro (no, gli sfogli e sono perfetti), e sono pure precedenti al 1977/78. Tò, c'è pure il primo Almanacco di Martin Mystère a 15 euro. E i numeri sciolti
del Corriere dei Ragazzi a 1 euro, "ma e ne prendi di più ti faccio lo sconto". <br />
E gli scatoloni delle offerte sono ben 15, e il cartellino passa da "Tutto a 10 euro" a "Tutto a 5 euro".<br />
Il bello è che a volte i negozianti sono gli stessi della fiera dell'altra volta...<br />
<br />
3) Sei tornato in una fiera di cartamuffa. Curiosamente quel cartonato disegnato da un clone di Moebius è tornato sopra il tavolo al prezzo pieno, e Hugo Pratt si è ripreso quello zero mancante, così come i classici incellofanati (e con qualche strappo in copertina). E non sei finito in un'universo parallelo, è sempre il tuo caro vecchio mondo.<br />
<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
Che accade? Qual'è la differenza? Perché posso trovare gli originali Marvel anni '90 a 4 euro il pezzo, mentre in un'altra fiera li trovo "Tutti ad 1 euro"? E perché in alcuni scatoloni in iper-offerta trovi i brossurati Nuova Frontiera o Isola Trovata, gli speciali
Comic Art, striscie di fumetti sconosciuti ai più (chi conosce Harry
Sprint alzi la mano), scatoloni pieni zeppi di ogni testata Bonelli, di
Topolino di ogni lustro, di Diabolik, Alan Ford e Kriminal, libri e
riviste che arrivano da epoche in cui gli editori locali avevano un
grafico professionista che curava le loro edizioni, e non si limitavano a
ristampare impianti americani e francesi, identici all'originale. Possibile che ci siano tutte queste differenze tra una fiera e l'altra?<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFpavElgQ5hs-3UYPK9HI3eHg3O8GUruFERL_bOSkj4GH70lDX24BPz5vELXWJ3NLMQFo6-hvgWOP5E360_t3jlKCl4-BikXM0KBKlXqj09Gs5NaS-qci_YJkXPhS0wbkFpufekUmbvyoN/s1600/2013_1015Image+069.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFpavElgQ5hs-3UYPK9HI3eHg3O8GUruFERL_bOSkj4GH70lDX24BPz5vELXWJ3NLMQFo6-hvgWOP5E360_t3jlKCl4-BikXM0KBKlXqj09Gs5NaS-qci_YJkXPhS0wbkFpufekUmbvyoN/s1600/2013_1015Image+069.jpg" height="320" width="178" /></a></div>
Oh, lo so che c'è una cosa chiamata crisi, che a volte non conviene tenere ad un prezzo alto cose che non vendi. I motivi possono essere molti, non ultimo quello del pubblico che incontrerai a quella fiera. Ma l'appassionato
che vive dentro di me spesso è rientrato soddisfatto da alcune fiere, dove ha trovato materiale per lui
molto interessante: Atmosfera Zero di Jim Steranko negli scaffali a 3
euro, la raccolta dei primi numeri di Attenti a quei due (disegni di
Ortiz per il mercato bitannico) nello scatolone del singolo euro, cosí
come gli Excalibur di Clarmont e Davis e i Generation X di Lobdell e
Bachalo, marvel USA originali, le ex rare copertine laminate,
lastricate, olografate della Image, la rivista di Rin-tin-tin (disegnato
da Marcello, apperò) con Buck Danny a puntate in appendice ed il
sergente Kirk di Pratt e Oesterheld, i cartonati illustrati quadrati
della Granata (il principe nel suo giardino et similia), numeri sciolti
del Corriere dei Ragazzi che avevi perso a suo tempo, lo Zorro Disney di
Alex Toth, e Jaime Hernandez e Jack Kirby, e altre raffinatezze da
gourmet dell'inchiostro stampato di un certo tipo.<br />
<br />
Tutta roba che in altre fiere, prima e dopo, ho trovato in
altri scatoloni prezzo maggiorato.<br />
E da buon<i> trekker </i>so benissimo che trovi un volumetto da edicola "La pista delle stelle - Mondadori" ad una fiera <i>trek</i> venduto a 10 o 15 euro assieme all'appassionato che te li dà volentieri e si considera <b>molto </b>fortinato, mentre in una fiera fumetti li trovi a 5 euro o meno.<br />
<br />
Bho. Sì-sì, il mercato si evolve, i prezzi
cambiano, lo stesso valore muta da un negoziante all'altro, se ne hai 1
copia o 50, qualcuno ti dirà che vale 20, un altro ti dirà che vale 7,
qualcuno non ha idea del valore di quell'altro fumetto, per
quell'appassionato QUEL fumetto vale moltissimo e quell'altro no.<br />
<br />
Siamo noi pubblico a motivare questi cambi di prezzo? A voi non viene mai il dubbio che stia accadendo anche nel nostro piccolo mondo di carta stampata ciò
che le banche e gli imprenditori hanno fatto per anni col mercato
immobiliare? Che alla fine i prezzi gonfiati precedentemente prima o poi esplodono?<br />
<br />
Tranquilli, la risposta non ce l'ho, e non credo che abbia nemmeno importanza scoprirlo. Se a qualcuno interessa il <i>perché </i>e il <i>percome</i>
di tutto questo, si accomodi e arrivi alle conclusioni che desidera, ne ha facoltà, che siano per lui misteri piccanti o teorie del complotto. Ma potrebbero essere anche i deliri di fine anno di un disegnatore che ha mangiato troppo al pranzo di Natale... (non trascurate questa ipotesi).<br />Bolla immobiliare o no, teoria <i>del complotto</i> o teoria dello <i>specchietto per allodole</i>, qualunque possa esere la risposta, so che personalmente continuerò a vigilare negli scatoloni appartati, sopra e sotto i tavoli, tra i cosplayer e la cartamuffa, seguendo l'istinto e la
forza, in cerca di qualche cosa che non ho idea di cosa sarà.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsf-QXfGOE4XJklT_6QmXCTn2oUEqpLGOPXlgFXVMoamNZt7MoC59SmGq0yt4tVjZT22KcColtWVsBVQsO4qthoTp9m-NZ6i5SGwhB00VVCfrifYWpyuv012Z7UzmEhRTVhi-_MaKj6TxG/s1600/18-05-2014+15.46.29_0031.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsf-QXfGOE4XJklT_6QmXCTn2oUEqpLGOPXlgFXVMoamNZt7MoC59SmGq0yt4tVjZT22KcColtWVsBVQsO4qthoTp9m-NZ6i5SGwhB00VVCfrifYWpyuv012Z7UzmEhRTVhi-_MaKj6TxG/s1600/18-05-2014+15.46.29_0031.JPG" height="217" width="320" /></a></div>
<br />
Ma
caro Jack, forse dici così solo perché ormai alcune tue collezioni le hai complete da tempo,
per le altre hai ancora speranza di terminarle un giorno senza dare via
un rene, e un autografo di Magnus ce l'hai da prima di essere stato
giovane.<br />
<br />
See ya, Folks!Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-45691596880707830342014-11-07T03:33:00.002-08:002014-11-07T03:33:44.902-08:00Amarcord in salsa Chili<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpSUI0d9eTLmNGBbD_QuxNXNhCes0NNgdoYH8c2_SHk6w-sqfnOztywD6ybcQyVqL52RfHiOTYVBV6Z3hxuldo_35cWgwqQEQ8BG9evehZfL0FGPrFYw8yBPrMdNJh3fJ7I7LDQI_3VxUH/s1600/2008_1103Image0172.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpSUI0d9eTLmNGBbD_QuxNXNhCes0NNgdoYH8c2_SHk6w-sqfnOztywD6ybcQyVqL52RfHiOTYVBV6Z3hxuldo_35cWgwqQEQ8BG9evehZfL0FGPrFYw8yBPrMdNJh3fJ7I7LDQI_3VxUH/s1600/2008_1103Image0172.jpg" height="320" width="178" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LuccaComics 2008</td></tr>
</tbody></table>
Nel corso di ogni anno faccio toccata e fuga in diverse fiere dedicate ai fumetti. Sono già tre anni, forse quattro, che non vado a <i>LuccaComics</i>, e quest'anno ho pure saltato <i>Cartoomics</i>, ormai saldamente stabilita a Milano-Rho. Ma tra quelle visitate in passato figurano anche una <i>MantovaComics</i>, due <i>Comicon</i> a Napoli, una <i>Comiconvention</i> al Quark Hotel di Milano in tempi preistorici, oltre all'unica edizione di <i>FirenzeComics</i> mai organizzata, alla stazione Leopolda, sotto gli strali di Giove Pluvio, della stagione fredda, e dell'indifferenza del pubblico (anche se non direttamente in quest'ordine).<br />
A queste, sottovoce e senza strilli, si aggiungono quelle a livello locale, situate qui nel ridente nord-est: Pordenone, Trieste, Fiume Veneto, Godega, San Donà del Piave, Treviso e Padova, e svariate altre sparse qua e là nella Terra di Mezzo. E un paio di queste saranno protagoniste di questo pezzo che torna ad aggiornare il blog dopo la pausa di ottobre. Ma è bello lungo, per cui fingiamo che vale doppio. <br />
<br />
<i>PadovaComics</i> accavalla da qualche anno le sue date con quelle di Lucca, nel primo weekend di novembre, col risultato di riempire il capannone dedicato al "Comics & Collezionismo" piú al Collezionismo che ai Comics, essendo frequentato da coloro che a Lucca non ci vanno (e pare che a Lucca vadano davvero tutti). Ma essendo ubicato all'interno di <i>Tuttinfiera</i>, nel quartiere fieristico di Padova, non puó decidere le date, e cosí divide il weekend con hobby e tempo libero, collezionismo, elettronica, fitness e auto d'epoca. L'anno che spostarono le date ai primi di dicembre, fu abbastanza desolante vedere poca gente in giro, e l'esperimento dicembrino non ebbe seguito. Da allora prosegue regolarmente una volta all'anno, il primo weekend di novembre, anche se solo come mercato modesto.<br />
Eppure aveva iniziato con grandi aspirazioni...<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp7IV7Chep65kGBiozpuDoejAbtvDA5zsrBDxTMTnvKP1y1KfspZzLDa5kUvsM5z5A3dR6zDzDnXJR7JGkqIoJj3D8lxtp7z777MqdIdFzu72JAXnKBGKWaUwK6Xah4ET6Z1jGBeYOBGw4/s1600/bonelliana.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp7IV7Chep65kGBiozpuDoejAbtvDA5zsrBDxTMTnvKP1y1KfspZzLDa5kUvsM5z5A3dR6zDzDnXJR7JGkqIoJj3D8lxtp7z777MqdIdFzu72JAXnKBGKWaUwK6Xah4ET6Z1jGBeYOBGw4/s1600/bonelliana.jpg" height="320" width="247" /></a></div>
Era il 1997, l'anno di una piccola grande rivoluzione. La tradizionale e storica Trevisocomics di ottobre si trasferiva a <i>Padova</i>, per motivi vari. Fu organizzata La Bonelliana, una grande mostra dedicata alla Bonelli, con diverse esposizioni e molti autori presenti. Fu la mia prima fiera visitata come autore, e tra gli altri autori presenti conobbi in particolare Teresa Marzìa, che partecipava insieme al marito Federico Memola, mio supervisore e sceneggiatore su Zona X, dove avevo iniziato a lavorare da meno di un anno.<br />
Glamour editore dette alle stampe un prezioso catalogo generale con tutta la produzione Audace-Bonelli (indispensabile per ogni appassionato Bonelli), a luglio era uscita la mia prima storia disegnata su Zona-X, e quindi in quel catalogo, seppure per tre mesi, c'ero anche io (sniif, commozione). Una fiera ricca, anche se personalmente ricordo poco, se non che c'era folla. Insomma, una fiera importante.<br />
Forse troppo. O troppo costosa? <br />
Nei due anni successivi infatti arrivarono le vacche magre. Si abbassò lo standard (o mancarono gli sponsor) e si trasformò in un semplice mercato all'interno di un garage sotterraneo, dalla parte opposta della città. Tanta folla ma un po' ostico e claustrofobico, e livello culturale (leggi mostre) zero. O se c'erano io non me ne sono accorto, e in quel caso qualcuno avrebbe dovuto essere cazziato per la mancata promozione. Sorry, niente foto di questi eventi, la mia abitudine di fare foto ovunque è di qualche anno dopo.<br />
Come ho scritto sopra, oggi resiste ancora, ai primi di novembre, ma quando passi più tempo a vedere e fotografare le auto, forse non ci vai più solo per i fumetti.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheDpQrV9sFZW8dJ61llIvIEyST8uSsRLkxeAdKGcjOCUu0AGTcUPdRtmavAWM3w5Rwe3tLjWTJhaGqbA-wj2nRQ4FYE0zXvckmrnCr5ARNdqarkj5Gsz6y0qnssQNKuc0hsF9BNPqeUasa/s1600/01-11-2014+15.33.20_0037.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheDpQrV9sFZW8dJ61llIvIEyST8uSsRLkxeAdKGcjOCUu0AGTcUPdRtmavAWM3w5Rwe3tLjWTJhaGqbA-wj2nRQ4FYE0zXvckmrnCr5ARNdqarkj5Gsz6y0qnssQNKuc0hsF9BNPqeUasa/s1600/01-11-2014+15.33.20_0037.jpg" height="225" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Chevrolet Corvette del 1958. Arte pura...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<i>Treviso</i> però era e rimaneva la vecchia <i>classica</i>. Era stata la mia prima fiera a fumetti, visitata per caso un giorno che ero da quelle parti a trovare un amico. "Se ti va domani mattina facciamo un salto a vedere Trvisocomics" mi aveva detto la sera precedente il buon amico Daniele. Al tempo ero ancora un semplice appassionato e curioso, e visitare quell'edizione fu molto invitante: mercato e mostre, una goduria, anche se il mercato lo evitai. Quell'anno era dedicata, tra le altre cose, a Cristoforo Colombo (e questo mi suggerisce che fosse il 1992), e in uno dei locali (Palazzo Ducale?) era esposita l'intera l'opera omonima creata da Altan, che lessi per la prima volta lì, sotto le sue bacheche. O quell'anno o uno dei successivi visitai anche una mostra dedicata a Batman, dove erano state esposte alcune pagine originali del Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland, e ricordo che rimasi senza parole a vedere gli strati di cartoncino e bianchetto delle infinite correzioni, io che ero convinto che un disegno dovesse essere preciso e perfetto come quelli che presentavi all'insegnante dopo un compito.E invece scoprivo che l'errore era tollerato. E che il disegnatore poteva sbagliare, che non era infallibile, ma solo un essere umano come noi.<br />
Quella prima volta Daniele si offri di insegnarmi la strada per raggiungere Palazzo Ducale e Cà dei Carraresi da solo, due dei piú prestigiosi palazzi dedicati alle mostre, ma io fui pigro, pensai che non mi sarebbe servito a molto e mi limitai a seguirlo mentre mi faceva strada, ma anni dopo rimpiansi la cosa (vedi dopo).<br />
Negli anni successivi tornai spesso a Trevisocomics, che ad ogni ottobre si presentava al pubblico.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgskl1ZiDoprc3xMsJTEtQPlZBi_A7ytEVFPrf_45CXdNRbGxDyo9aLaSMo2OyvqAj20tFGH3KaFkofaUm28fGq_rF8MoXYDVKFj5lE7KQMBgq9-5gjLHJpQnk_vFuFoyeRyVRhmqQQZdHd/s1600/27-09-2014+17.36.14_0030.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgskl1ZiDoprc3xMsJTEtQPlZBi_A7ytEVFPrf_45CXdNRbGxDyo9aLaSMo2OyvqAj20tFGH3KaFkofaUm28fGq_rF8MoXYDVKFj5lE7KQMBgq9-5gjLHJpQnk_vFuFoyeRyVRhmqQQZdHd/s1600/27-09-2014+17.36.14_0030.JPG" height="320" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">TrevisoComics, lo scorso settembre.</td></tr>
</tbody></table>
Ubicato nella sede della locale Camera di commercio, a breve distanza dalla stazione FS, con il McDonald's lungo il tragitto, nel caso avessi avuto fame. Piano terra dedicato ai commercianti, primo piano alle proiezioni. Era il periodo della Granata Press di Luigi Bernardi e degli arrivi dei primi VHS giapponesi. Si cominciava a parlare di Akira di Otomo, ci si augurava di riuscire a vedere il film nei nostri cinema. L'unica volta che entrai nella sala proiezioni ebbi il tempo di vedere una testa che scoppiava. Era il cartone animato di <i>Baoh</i>, e quella testa rimarrà l'unica cosa ne vidi mai di quell'anime.<br />
La sua ultima edizione classica (mercato e mostre, prima di emigrare a Padova) fu l'anno delle 3M, dedicata a Magnus, Moebius, e Franco Maticchio (probabilmente era il 1996). Quell'anno mi ero dato appuntamento con gli amici Gianpaolo e Mauro, venuti in auto da Ronchi. Loro si erano diretti alla sala incontri, per vedere e toccare Moebius e Magnus, io (arrivato in treno) avevo scelto di passare prima alla Camera di Commercio, e fare un giro.<br />
Mentre giravo in piena fiera, mi trovai davanti Magnus... Non fu difficile riconoscerlo. Girava per i banchi come un appassionato qualsiasi, e veniva riconosciuto, e firmava autografi su fumetti che gli porgevano. Erano gli anni in cui stava lavorando al Texone, la Granata Press aveva pubblicato molto materiale suo, era l'uomo del momento, e il <i>Mito</i> assoluto. Io avevo in mano solo il catalogo della mostra, comprato all'arrivo, presi coraggio e mi feci avanti, chiedendogli un autografo. Gli porsi la mia stilografica a inchiostro blu Pelikan, e lui disse "stilografica su carta patinata? Non si asciugherà piú!". Aveva ragione, ma non c'erano altre penne disponibili. E mentre si allontanava dopo avermi ringraziato (per averlo riconosciuto? Bho), io rimanevo fermo, eretto e imbambolato e con un catalogo spalancato tra le mani, ad aspettare che l'inchiostro asciugasse. Lui si rivolse al banco dell'organizzazione, chiedendo che gli indicassero la strada per arrivare alla Cà dei Carraresi, dove avrebbe avuto l'incontro col pubblico mezz'ora dopo, perché la strada non la sapeva. Ad accompagnarlo fu un ragazzo dell'organizzazione che si portò dietro tutta la mia invidia, mentre io che non avevo voluto imparare la strada, lanciavo contro me medesimo macumbe e vudù. A queste si aggiusro occhiate d'odio degli amici, quando li raggiunsi per l'incontro, e dissi loro che avevo già l'autografo... <br />Dalla volta dopo mi portai dietro una penna normale.<br />
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Dopo il trasloco forzato a Padova dell'anno successivo (di cui ho parlato sopra), per qualche tempo non ci fu nessuna fiera Comics a Treviso. Passarono alcuni anni, e infine tornò a essere organizzata, negli stessi locali e dagli stessi organizzatori di una volta, ripartendo da capo. Ma ormai già le fiere comics avevano cominciato a crescere come funghi nel triveneto. Col tempo tornarono le mostre, poi alcuni editori, ed adesso ha ripreso con decisione, rivolta esclusivamente ai collezionisti. La visitai di nuovo circa 4/6 anni fa, le mostre (rigorosamente con fotocopie) erano state inserite in alcuni negozi del centro, e per vederle dovevi entrare... un po' imbarazzante a dire il vero, per cui dopo quella di Archibaldo e Petronilla rinunciavi alle altre. Quest'anno ci sono ritornato, dopo che me ne avevano parlato bene più persone, ed è stata di certo interessante, con tanta folla e mi ha permesso di rivedere anche alcuni vecchi amici.<br />
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<i>Pordenone</i> si svolge da sempre un giorno solo, il sabato. Organizzato ogni volta dagli instancabili Gabrio e consorte, con l'aiuto di qualche volenteroso volontario. A due passi dalla stazione, facilmente raggiungibile dall'autostrada, ospita nei locali della Fiera i banchi dei venditori, dei negozi, degli esordienti, dei venditori di gadgets, dei giocatori di miniature e di cards, di accessori per cosplayer, di stage di modellismo, e di una sezione per le autoproduzioni. Ha un concorso per cosplayer, che riempiono la sala con i loro colori e i suoni da una certa ora in poi, è abbastanza grande, ha una bella atmosfera e ogni volta rimani soddisfatto.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpSSJiNf6tm09WIh_NuLuT7Bpf6ZY89SqgX34IMYzRKuvl6P8q1W_I_XHwkOz_Uo6B2oOOqlZabWZ6JxBFYTgaSxmxxgpz1iR4xnITB_4aRSrltqXT757XxyklIxBXbYIgddHB_3oeRRgc/s1600/2012_0512Image0071.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpSSJiNf6tm09WIh_NuLuT7Bpf6ZY89SqgX34IMYzRKuvl6P8q1W_I_XHwkOz_Uo6B2oOOqlZabWZ6JxBFYTgaSxmxxgpz1iR4xnITB_4aRSrltqXT757XxyklIxBXbYIgddHB_3oeRRgc/s1600/2012_0512Image0071.jpg" height="207" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Naoniscon 2012, Pordenone Fiera</td></tr>
</tbody></table>
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<i>Fiume Veneto</i> (Fiumettopoli), <i>Godega Sant'Urbano</i> (GodegaFumetto) e <i>San Donà del Piave</i> (SanDonàFumetto) non si differenziano troppo tra loro, anche se probabilmente leggendo questo si arrabbieranno, sostenendo che ognuna è unica. Sì, vero, ogni fiera di fumetti è unica nel suo genere, ha i suoi punti di forza e le sue specialità, che ti portano a preferirle e a continuare a tornarci. Ma rispetto alle fiere più importanti, quelle a livello locale difficilmente hanno gli editori, e sono riservate ai venditori e ai negozianti locali. Magari nel dettaglio me ne occuperò in futuro, qui basti dire che frequentarle è sempre piacevole, sappiatelo.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYw5UO1gtDTbXIuuhy0FamsQ8vkRp13gI07g98GrJ55y-Gyj5zA43lcwQeSWDSZBimL9O98BioMz0ExBHKXpckmEcUL7CoL9-nSGxOi4Mm_UCM_E5VUKq0pGBInRTiGrwuPqSa-ExowHHh/s1600/2011_1009Image0050+San+dona.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYw5UO1gtDTbXIuuhy0FamsQ8vkRp13gI07g98GrJ55y-Gyj5zA43lcwQeSWDSZBimL9O98BioMz0ExBHKXpckmEcUL7CoL9-nSGxOi4Mm_UCM_E5VUKq0pGBInRTiGrwuPqSa-ExowHHh/s1600/2011_1009Image0050+San+dona.jpg" height="198" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">San Donà Fumetto, 2011</td></tr>
</tbody></table>
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A Godega c'é sempre una mostra di qualche tipo, e ospiti importanti (nel 2013 Lucio Filippucci, questo Carlo Ambrosini) cosí come San Donà del Piave, dove agli incontri con gli ospiti le interviste con gli stessi vengono fatte da personale competente che conosce bene la storia dell'ospite (dote rara per gli intervistatori). Molta folla anche qui.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKcCtIBE5jY6tsjsPPm9hJRH0wpWn0_77s0OKU2bndmgMes2VzWNQTN-DlzFuk2M_pyv6pHGJEh-zjAN1-ZDMjvBz_cJgsEsYp9Xtr6j_IT65aRuvN9Kq1jsdRFUjzusviTgjNxeD6HyaE/s1600/2014_0425Image+011.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKcCtIBE5jY6tsjsPPm9hJRH0wpWn0_77s0OKU2bndmgMes2VzWNQTN-DlzFuk2M_pyv6pHGJEh-zjAN1-ZDMjvBz_cJgsEsYp9Xtr6j_IT65aRuvN9Kq1jsdRFUjzusviTgjNxeD6HyaE/s1600/2014_0425Image+011.jpg" height="170" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Godega Fumetto, 2014</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
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Ma sono collezionisti o curiosi? Comprano o solo guardano?<br />
E come cambia la fiera a seconda che sia per i primi o i secondi?<br />
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Eh, questo era l'<i>Amarcord</i>. La parte <i>chili,</i> con una possibile risposta a quest'ultima domanda, costituirà il prossimo aggiornamento, tra qualche giorno.<br />
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Lo ammetto, non riesco ad aggiornare spesso il blog, ma poi magari mi viene fuori un pezzo lunghissimo, dove la cosa che vorresti dire richiede un'introduzione, e quest'ultima sfugge al tuo controllo, si evolve da sola e prende vita propria... e ti accorgi che funziona anche da sola.<br />
Per cui oggi il pezzo si divide in due.<br />
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See ya, folks!Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-26710116999203688012014-09-16T15:57:00.002-07:002014-09-16T15:57:13.878-07:00Riflessioni a 17 pollici<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYDkTBlRhrgxB9NNAGSIGaXCDQAmS0mduSjcQb__a7LYH7jWKNbdP9Wc-ccmQYMSbWY5JRtRiE0JZw89HHgm0TNVk7l-24qrt5WHWTrrwu556uUTQGA-7ZNFI0tsjNz_Bs6pnM-n3Bjvca/s1600/29-08-2014+18.28.00_0141_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYDkTBlRhrgxB9NNAGSIGaXCDQAmS0mduSjcQb__a7LYH7jWKNbdP9Wc-ccmQYMSbWY5JRtRiE0JZw89HHgm0TNVk7l-24qrt5WHWTrrwu556uUTQGA-7ZNFI0tsjNz_Bs6pnM-n3Bjvca/s1600/29-08-2014+18.28.00_0141_.jpg" height="400" width="176" /></a></div>
Rifletti. Ma senza impegno, mentre aggiorni qualche programma davanti al PC ed al tuo monitor da 17 pollici. Tra le varie cose guardi anche il blog, leggi le statistiche, e pensi.<br />
<i>Dovrei aggiornare...</i> E decidere quale pezzo fare per primo. Perché si spingono l'uno contro l'altro, vorrebbero il privilegio di avere la precedenza, il desiderio di essere i favoriti, ma i pezzi per i blog sono sempre così: egoisti. Alla fine devi seguire l'istinto (usare la forza, Luke?), e solo così avrai la certezza che in meno di un'ora avrai completato la prima bozza, e potrai stare tranquillo perché il più sarà fatto, e a quel punto, tutto il resto è facile.<br />
Manca solo dover decidere quali foto mettere, quale chiusura dare e quale titolo scegliere, tra i venti che ti vengono in mente e i cinque che potrebbero andare. E anche cercare di capire se quello che hai scritto ha un senso (sì, tranquilli, controllo sempre).<br />
"Non mettere più i tuoi sfoghi, sono una palla, a chi vuoi che interessano se non a te?" mi dice Otto. Ma è un blog, è il mio, ed è giusto che io metta di volta in volta quello che mi accade intorno, quello che mi colpisce, e che mi piace segnalare, anche se so che non cambierà di una virgola i problemi del mondo.<br />
"Posta roba tua!", mi dice Etta, e se per un secondo sarei d'accordo, quello successivo penso che per quello scopo la pagina di <a href="http://giacomopueroni.deviantart.com/">DeviantArt</a>.<br />
"Perché non recuperi dalle vecchie mail le tue recensioni e riassunti delle Sticcon e di Luccacomics?" mi implora Utto, ricordandosi quanto si era divertito a suo tempo, e facendomi venire voglia di farlo davvero.<br />
"Ah, hai un blog?" sentenzia Hatto, cadendo dalle nuvole, suggerendomi che non è scontato che a tutti possa interessare la cosa.<br />
<br />
Alla fine è tutta questione di decidere <b>cosa </b>fai e <b>dove</b> lo fai. <a href="https://www.facebook.com/GiacomoPueroni">Facebook</a> è per rimanere in contatto con amici e parenti troppo lontani, in giro per l'Italia, <span style="color: #38761d;"><span style="font-size: small;">e anche se poi scopri che qualcuno si offende mortalmente per questa scelta, ups.... </span></span><br />
DeviantArt è il tuo ArtBook, posti i tuoi disegni, <span style="font-size: small;"><span style="color: #38761d;">e se poi scopri che qualcuno pure ti ruba un disegno per una commissione privata, puoi incavolarti come meglio preferisci, non hai che la scelta di quale mazza usare.</span></span> <br />
Stai lontano da Twitter, Google+, che già così il tempo per essere onnipresente ti manca. <br />
Alla fine ti rimane il Blog: che è per i pensieri, gli articoli, i dettagli e per raccontare le storie dietro i disegni quando queste esistono. E poi per il resto, naturalmente, i commenti, le riflessioni - come questa medesima - e <i>tutto quanto</i> non puoi mettere da altre parti.<br />
E tra quel <i>tutto quanto</i> si colloca la mia personalissima impressione che Attila e gli Unni stiano conquistando le anime della gente, riuscendo dove hanno fallito con il territorio. Certo, lo so che possono benissimo essere seghe mentali mie, ma essendo mie, le metto qui, dove altro, se no?<br />
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In pratica, questo post è solo... per assicurare che anche se il tempo libero è sempre poco, ci stiamo organizzando per aggiornare.<br />
Stay Tuned, Folks...Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-33361317539515755862014-08-14T13:44:00.000-07:002014-08-14T13:48:37.936-07:00Al centro esatto del mondo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLxnIPhFsRdCKCtENfmeGOW_JVaDob9ahSIHCJaevd2B2VQj9TfcecaxbcBtCEmUVyU03SZWaaxLf4YynHYyQvUmn0of1Udb7BdiZEE19PcwJ2m-9cDhurPwRjaUeSU6-0kvKlxoalmmpB/s1600/18-07-2014+21.14.41_0046.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLxnIPhFsRdCKCtENfmeGOW_JVaDob9ahSIHCJaevd2B2VQj9TfcecaxbcBtCEmUVyU03SZWaaxLf4YynHYyQvUmn0of1Udb7BdiZEE19PcwJ2m-9cDhurPwRjaUeSU6-0kvKlxoalmmpB/s1600/18-07-2014+21.14.41_0046.jpg" height="320" width="203" /></a></div>
A Gino piace un sacco un telefilm americano, che però non viene più trasmesso in Italia. Gino non riesce a capire come questo sia possibile, visto che quel telefilm è una figata pazzesca.<br />
Invece a Cino (o Mino, o Rino, il nome non conta veramente) piacerebbe molto leggere un libro (o un ciclo di libri), di cui ha visto solo la copertina e letto la trama, e non capisce come mai nessuno voglia pubblicarlo in italiano, perchè è sicuro che sia una strafigata, e che quindi venderebbe moltissimo.<br />
Anche a Rino (o Nino o Vino) piacerebbe molto leggere un libro (o un ciclo di libri), e non capisce come mai quell'editore specializzato a cui ha scritto, e di cui non ha mai letto nulla, non sia affatto intenzionato a pubblicarlo, nonostante questo libro sia sicuramente una meraviglia e venderebbe moltissimo.<br />
A Nino (o Vino o Dino) interessa vedere al cinema sotto casa sua un certo film, e non capisce come mai invece per vederlo debba andare al cinema multisala in provincia, perché ha sicuramente tutte le carte in regola per essere un campione d'incassi, anche se è recitato in scozzese antico, e con i sottotitoli francesi.<br />
A Mino (o Rino o Zino) piace molto un giovane cantante, e non capisce come mai non abbia ancora vinto Sanremo. Il suo amico Cino (o Dino o Pino) è d'accordo con lui, perché a lui piace tantissimo un'attrice e non capisce come sia possibile che non abbia ancora vinto l'Oscar. E Zono non capisce perché quell'attore famoso non viene in Italia a fare la promozione del suo ultimo film Marvel su un personaggio Marvel che in Italia non è MAI stato pubblicato, visto che è convinto che quel film sarà un successone. Mino, Cino e Zono si consolano a vicenda, ma non capiscono comunque.<br />
A Weno piace molto quel gruppo musicale Hard Rock internazionale, e non capisce perché mai non abbiano mai fatto un concerto nel suo paesello in trentino.<br />
Runo non capisce come mai non organizzino mai una convention di Star Trek a Pantelleria, l'isola dove vive lui, che è sicuro che ci verrebbero davvero migliaia di visitatori.<br />
Medo vorrebbe un festival cosplay nel suo quartiere, dove secondo lui sicuramente verrebbe più gente di quei 4 gatti che si sono presentati nel paese vicino.<br />
Rodo invece si è arrabbiato perché non fanno più quella fiera di fumetti nel paese vicino. Lui adorava vedere i coplayer, e farsi fare i disegni dagli artisti. No, i fumetti non li comprava, ma non sarà mica questo il problema, ti pare?<br />
Dredo non riesce a capire perché la sua fumetteria preferita debba chiudere. Eppure lui ci andava ogni settimana per sfogliare tutte le nuove uscite. Duida, la sua donna, non si da pace che debba chiudere l'ipermercato dove faceva sempre la spesa ogni due mesi e continua a domandarsi come sia possibile.<br />
Gnodo non si da' pace alla notizia che quel fumetto che leggeva debba chiudere. Eppure aveva tutti i CBR dei numeri usciti, tutti scaricati un mese dopo l'uscita in edicola.<br />
Wado non capisce perché per avere una foto con dedica di quell'attore debba pagare. Eppure da quell'altro si era fatto autografare tutti i giocattoli di quella serie che l'attore aveva interpretato, e una parte di quei cimeli speciali li aveva venduti anche ai suoi amici, facendoci anche un buon guadagno.<br />
Mudo non riesce a capire perché il telefilm del prete detective vada in prima serata anzichè questo privilegio spetti al suo telefilm sugli zombi contrabbandieri. La madre, il padre, la sorella, la zia, la nonna, i vicini di casa, i compagni di scuola, il tabaccaio all'angolo, le commesse del panettiere e il meccanico e l'amico Toni non lo sanno, ma sono felici e soddisfatti che gli zombi passino in terza serata.<br />
E infine, la storia più triste di tutte: Europa, una delle lune di Giove, non capisce perché ci sia il sole al centro del sistema solare, e questo privilegio non tocchi a lei.<br />
<br />
Questi, ed altri, sono brani di conversazione uditi a voce, discussioni trovate in giro per la rete, esternazioni su faccialibro (okay, quella su Europa è di mia completa invenzione), di ieri come di oggi. Passa il tempo ma le domande senza risposta che trovo più spesso sono sempre le stesse, variante più, variante meno.<br />
A volte hanno la risposta implicita, a volte sono mysteri insondabili. <br />
Io talvolta mi convinco che il mondo e tutto il resto seguano qualche legge universale, con regole simili a quelle gravitazionali, in cui c'è un centro, e tutto il resto eccetera gli gira intorno e così via. E che il centro dell'Universo non sia a casa nostra, ma da un'altra parte. Ma comunque sia abbastanza lontano.<br />
<br />
Ora, se quest'ultima sia la mia risposta alle domande qui sopra, oppure solo un pensiero secondario improvviso venuto in questo momento medesimo, non è poi davvero importante. Al limite è solo un'altra di queste domande.<br />
<br />
Buon Ferragosto a tutti.Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-181570436404537303.post-15031150831080599722014-07-18T01:56:00.001-07:002014-07-18T02:00:18.760-07:00L'accessorio trascurabile<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHyBBSbo1B0ZGWzVNBsK8oGCGgAZP34sIM4N0LOEco8iC9Fc2tdpCgQz8tLO3FYfLje7zYbgq368x7ym0MOKNYJbXsJj66oxeSGiRaHp_NyhYsHEY46rhBUIcZKKB_wpXf4Xh3ackyyh1R/s1600/2011_0627Image0073.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHyBBSbo1B0ZGWzVNBsK8oGCGgAZP34sIM4N0LOEco8iC9Fc2tdpCgQz8tLO3FYfLje7zYbgq368x7ym0MOKNYJbXsJj66oxeSGiRaHp_NyhYsHEY46rhBUIcZKKB_wpXf4Xh3ackyyh1R/s1600/2011_0627Image0073.JPG" height="320" width="264" /></a></div>
Lo so, il mese scorso non ho aggiornato, ma le cause sono state diverse: lavoro accumulato, tempo libero dedicato ad altro, mancanza di tempo necessari ad approfondire argomenti interessanti e niente che potesse essere scritto in pochi minuti. Oppure continuavi a dire "lo faccio domani, non c'è fretta".<br />
Poi capita sempre che quando meno te lo aspetti, mentre cammini su una pietraia per esempio, ti entri un sassolino nella scarpa. Oh, piccolino, nulla di tale da impedirti di continuare a camminare, ma sufficiente a crearti un limitato fastidio, che in una scala da uno a 10 varia, a seconda della vita, l'universo e tutto quanto, tra 2 e 20.<br />
E così un argomento a cui pensavi da tempo, diventa attuale, e ti spintona per avere il suo spazio, e tu ti lasci spintonare volentieri, perché sei d'accordo con lui.<br />
<br />
Il primo sassolino lo trovi nella lettura di un'intervista ad un'autore (che in questo caso è anche un amico), dove affronta un po' tutta la sua carriera, soffermandosi su tutte la tappe. Cita anche te, e la cosa ti fa piacere, ma poi arriva il passaggio pericoloso sulla pietraia.<br />
Parlando di una serie che hai contribuito a creare, l''intervistatore dice <i>"Eh, ma a me mica piacevano i disegni. Ma la storia sì."</i><br />
Quindi non ti piaceva tutta la parte grafica, i disegni, la caratterizzazione dei protagonisti, la moda, i veicoli, le scenografie, il look, le inquadrature, la struttura della pagina, i risi e i bisi. Cosa rimane?<br />
In pratica ti piace solo la parte scritta?<br />
Ma lo sapevi che stavi leggendo un fumetto?<br />
Ecco, non so voi, colleghi e amici, ma quando leggo cose simili mi viene sempre il sospetto di essere il figlio di un Dio minore. Che per 10 appassionati veri ce ne saranno sempre almeno il doppio che ragionano in modo differente, che sono convinti che i fumetti sono come libri con delle illustrazioni a corredo, anziché delle opere uniche di testo e disegno. Che si meravigliano se gli dici che in una serie mensile i disegnatori sono tanti, dove a loro sembrava sempre lo stesso. Che dicono "La storia è bellissima, ma i disegni mi fanno <i>'venire un incontrollabile impulso di correre in bagno'</i>...". <br />
Quante volte avete letto pensieri simili nelle recensioni o nei forum, o nelle conversazioni del pubblico alle fiere?<br />
"Ti arrabbi Jack?" domanda il solito lettore curioso. Non realmente, ma piuttosto "infastidito". Anni fa mi avvertirono che un giorno qualcuno mi avrebbe detto <i>"ma tanto disegnate tutti con lo stampino, no? I disegni sono tutti uguali."</i> o non avrebbe mai notato il tuo lavoro. Quando tutto questo accadde cominciai a intuire che sarebbe stata una strada tutta in salita. Che ci sarà sempre chi pensa che il disegnatore sia un accessorio non indispensabile. Da tempo ho imparato a chiamare questa entità <i>Mister Dodo</i>.<br />
<br />
Hai anche le evidenze recenti. Un forum dedicato ad una miniserie recente, di cui hai fatto un numero (Kepher) discussioni sulla trama, sulla storia, sul perché o il per come delle azioni dei protagonisti, giusto un appunto su quanto siano terribili i disegni. In questo momento non ti viene naturale pensare all'editor che ti ha fatto rifare un sacco di dettagli ed alla fine era totalmente soddisfatto. Mentiva sapendo di mentire?<br />
Poi lavori ad un personaggio, questa volta più celebre. Lavorate in due, siete entrambi soddisfatti, i tempi sono perfettamente rispettati. Vai nel forum apposito e leggi: discussioni sulla trama, sulla storia, sul perché o il per come delle azioni dei protagonisti, dibattiti sul What If, su "come avrei fatto io", come sarebbe stato meglio, su cosa serebbe successo, "ma allora questo vuole dire che...", e giusto un appunto su quanto i disegni fossero... sotto la media. Anche qui ti viene il sospetto che il tuo editor dandoti l'OK definitivo sui disegni, e prendendosi la mezz'ora successiva di libertà per festeggiare, avesse mentito a te e al tuo compare per pietà. I figli di un Dio minore, appunto.<br />
Poi non ci pensi più. "Succede", ti ripeti. I giudizi saranno sempre vari, e
<i>Mister Dodo</i> te lo trovi sempre in giro.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIPR4KApLd87Vp01ZyMRQjJNtFVO2_4HaRTQIkdkFYeOcbiCBk6PwQw3xJD5KJ7Qj0AQ2FHjnEKFk-AyOhLodLdBPIgBQRQxRIsPxGqlmFntWTJZUsnB7yZW8gPtwMQot_n9uJ2CNvqtZf/s1600/Star+Trek+-+Ongoing+035-021.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIPR4KApLd87Vp01ZyMRQjJNtFVO2_4HaRTQIkdkFYeOcbiCBk6PwQw3xJD5KJ7Qj0AQ2FHjnEKFk-AyOhLodLdBPIgBQRQxRIsPxGqlmFntWTJZUsnB7yZW8gPtwMQot_n9uJ2CNvqtZf/s1600/Star+Trek+-+Ongoing+035-021.jpg" height="320" width="208" /></a></div>
Poi senza volerlo ti trovi coinvolto in una discussione su facebook (un uomo saggio non rimane MAI coinvolto in una discussione su faccialibro).<br />
Postano la notizia di questo fumetto... bla bla bla, ma tu vedi solo un dettaglio: che è disegnato con Photoshop... foto convertite in disegno usando il filtro "poster", e modificate con qualche segno. Personaggi freddi, con ombre differenti perché diverse erano le foto di partenza, colori separati proprio come li trasforma quel filtro.<br />
"Uribile!!" pensi, e credi che la cosa sia condivisibile.<br />
E invece no, perché poi parte la discussione, e arriva di nuovo
<i>Mister Dodo</i>:<i> Questo è progresso. Non è altro che un'innovazione tecnologica, come il computer negli effetti speciali, o il digitale dopo l'analogico. Le nuove frontiere del fumetto sono queste in fondo. Oggi tutti disegnano sul computer, e poi, in fondo copiare le foto lo fanno in tanti, "anche Alex Ross è solo un copiatore di foto..."</i><br />
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<span style="color: #38761d;">Ho in improvviso incubo diurno: vedo Alex Ross che legge le discussioni su una sua produzione: chiacchiere sulla trama, sulla storia, sul perché o il per come delle azioni dei protagonisti, dibattiti sul What If, su "come avrei fatto io", come sarebbe stato meglio, e giusto un appunto su quanto i disegni fossero </span><i><span style="color: #38761d;">solo</span><span style="color: #38761d;"> delle copie di fotografie.</span></i><span style="color: #38761d;"> E che anche lui pensi che il suo editor quando gli aveva dato l'OK definitivo sui disegni gli avesse mentito per pietà.</span><br />
<span style="color: #38761d;">Caro Alex, come ti capisco...</span><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLChZ8oeM1re6nlK9klklAELUy8x06Y8DHeH-jLfZSd8lu_sn64iasFqAYYXfwJe_i189oG8PP7y65dpQ0-JzOv8srNOmxehbC-UrStjl5GJ4Rf-jW4mOKJj0mqfAOvHSJcvVugQgJGYaa/s1600/2012_1007Image0007_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLChZ8oeM1re6nlK9klklAELUy8x06Y8DHeH-jLfZSd8lu_sn64iasFqAYYXfwJe_i189oG8PP7y65dpQ0-JzOv8srNOmxehbC-UrStjl5GJ4Rf-jW4mOKJj0mqfAOvHSJcvVugQgJGYaa/s1600/2012_1007Image0007_.jpg" height="320" width="135" /></a></div>
A questo punto serve aggiungere qualcosa? Serve davvero che io impieghi venti righe per spiegare i perché ed i percome? A cercare di dire che le cose non sono esattamente così? Che quel filtro <i>"poster"</i> di Photoshop lo hai usato pure tu tempo fa, per vedere l'efeftto che faceva, e dopo una sonora risata hai detto "Non è cosa" e l'hai archiviato tra le cose inutili, assieme all'effetto <i>"watercolor"</i>.<br />
Che se una storia fumetti ti piace davvero è <i>anche</i> per quei disegni? Che se quella storia NON ti piace è
<i>anche</i> per i disegni? Che non basta copiare delle foto per essere bravi? Che il programma che usa Adam Hughes per colorare è lo stesso che usa il nerd per incollare le facce delle attrici sui corpi delle supereroine? Che Alex Ross (e prima di lui Norman Rockwell, Milton Caniff e Adam Hughes, solo per nominarne qualcuno) costringe amici e modelli a posare <i>esattamente</i> come vuole lui, perché sa qual'è la posa che gli serve? Che non ci sarebbe nulla di creativo e/o artistico nel prendere fotogrammi di film e trasformarli in fumetti con un software popolare?
Centra qualcosa con la capacità di <i>saper disegnare</i>? <br />
Oh, sia chiaro, hai già conosciuto vari tipi di <i>Mister Dodo: </i>convinti che i manga siano il male assoluto, che Blueberry abbia un pessimo disegnatore, che sostienevano che quel fumetto che Gino ha disegnato in due mesi, e cha a lui non piace, che lo ha fatto ammattire, che non riesce a rivedere, è in realtà il suo <i>massimo livello di sintesi</i>? <i>Mister Dodo </i>adora quel romanzo grafico e non s'è nemmeno accorto che è copiato da Miller, o quella vignetta ricalcata da Font. Se vede una scala dirà che ti sei ispirato ad una storia di Tintin dove c'era una scala identica, e se gli dici che è la scala di casa tua, si complimenta perché hai in casa la scala di Tintin.<br />
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Non ci provi nemmeno a spiegare cosa significhi disegnare fumetti. Di quando cancelli la matita già finita di vignetta 5 di pagina 44 perché ti sei distratto ed è troppo simile alla 3 di pagina 45. Di quando continui a rifare una faccia perché non ti convince, o lanci maledizioni perché in tale vignetta devi fare tizio che si siede, e sai che quella posizione sarà buffa o goffa da disegnare, e ti domandi perché quella scena non è stata scritta con tizio che si siede fuori campo mentre tizia gli fa una domanda. O che talvolta ti metti in pose minacciose o buffe davanti alla finestra, perché ti serve una referenza fotografica, ma solo delle dita che reggono la pistola, e sai che nessuno se ne accorgerà mai, a parte i passanti terrorizzati.<br />
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Non servirebbe a nulla, a
<i>Mister Dodo</i> non interessa davvero. Proseguiamo su strade differenti, com'è giusto che sia, ognuno convinto di conoscere dove sia ciò che identifica come il male del mondo.<br />
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Il passaggio sulla pietraia è alle spalle, i sassolini li hai tolti, che rimane?<br />
Le opinioni sono lecite, lo so. I <i>crimini</i> a fumetti un po' di meno, ma in fondo questi paroloni sono tali solo per te. Che non sei saggio perché ti lasci coinvolgere nelle discussioni su faccialibro, ma se poi in casa hai davvero la scala di Tintin, che t'importa del resto?
<i>Mister Dodo </i>lo incrocerai di nuovo, tranquillo.<br />
Ma la prossima volta lascia che a convincerlo ci provi qualcun altro. <br />
Il tuo karma ti assicura da tempo che NON sei un accessorio trascurabile.Giacomo Pueronihttp://www.blogger.com/profile/12514393593452601751noreply@blogger.com2