martedì 18 ottobre 2011

Cantami o diva, di Principesse e ciabattini

Parliamo di Richard Williams.
Forse non l'avete mai sentito nominare, la cosa è molto probabile, in fondo è un nome abbastanza comune. Non è un parente di Robin William, nè di Robbie o Alan, ma in fondo quel cognome lo portano in tanti. Il nostro Richard "Dick" Williams è un'animatore canadese, e nel 2013 compirà 80 anni. Sue tra le tante cose fatte, le sigle di alcuni famosi film, come il Casino Royale con David Niven, o alcuni titoli della Pantera Rosa, o questo:


Ma il motivo per cui potreste ricordarlo è il ruolo che ha avuto come regista delle animazioni in "Chi ha incastrato Roger Rabbitt", il film di Robert Zemeckis che ha unito magicamente attori in carne ossa e cartoni, in un'epoca in cui il digitale e la CGI non avevano ancora cominciato a dettare legge. Un grosso successo, e un bel po' di soldi che arrivano in cassa, che gli premetteranno di continuare a realizzare un vecchio sogno.

Già, perchè Richard Williams vuole finire The Thief and the Cobbler, il suo chiodo fisso, il film a cui sta lavorando già da tempo. Lo concepisce nel 1968, all'età di 35 anni e inizia... ma il progetto è ambizioso, i fondi finiscono, gli anni passano, le idee si accumulano. Nel 1988 Roger Rabbitt gli fornisce i soldi e la notorietà per avere il supporto di una major, ma a volte anche questo non basta. Il lavoro procede a rilento, il progetto è ambizioso, e un bel giorno arriva la notizia che la Disney sta girando Aladdin: accidenti, bisogna sbrigarsi a finirlo prima, o si va fuori mercato. Ma il tempo manca. Si monta tutto quello che c'è di pronto, si animano gli storyboard, per vedere cosa manca e a che punto siamo: niet, troppo da fare, non è possibile finirlo, i produttori non sono contenti. Che si fa? Non è difficile immaginarlo... Williams viene rimosso dal progetto, e sostituito da Fred Calvert, produttore a quel tempo già responsabile di diverse serie d'animazione americane. Si girano nuove scene, si cambia la trama in certi punti, si segue la moda...

Nel 1994 esce "The Princess and the Cobbler", prima versione rimontata, ma impostato come se fosse un film disneiano di quelli del periodo (la moda, appunto...): con canzoni e personaggi buffi. Due anni dopo la Miramax aquisisce il film, lo rimonta, aggiungendo nuove voci (Matthew Broderick), imponendo il racconto in prima persona dello stesso ciabattino dove prima rimaneva muto fino alla fine, e ribattezzando il tutto "Arabian Knight". E parla pure il ladro, in origine concepito come un Wil E. Coyote umano (era animato da Ken Harris, proprio l'animatore del Coyote). Ma a differenza di Blade Runner, in cui lo stesso espediente imposto dai produttori alla sua uscita dava un valore aggiunto al film, qui decisamente no; ora sembrava una delle tante copia di Aladdin. Anche Jafar di Aladdin ha molto in comune con il grand visir Zig-Zag di "The Cobbler". Ma chi è stato creato prima? Uhm, gatta ci cova...

Ma di questo non ci interessa, lasciamo i paragoni a chi è interessato a farli. Noi torniamo al film originale, perchè Williams ci teneva tanto a finirlo? Perchè i produttori preferirono farne un film musicale? Com'era la sua visione? E' davvero andato perduto e non lo vedremo mai?

Non ancora, almeno pare. Qualche scampolo di destino ci mette lo zampino, e Roy Disney, il nipote del grande Walt, ne viene a conoscenza, e decide di occuparsi di restauro e completamento, secondo la versione originale, così come aveva fatto con Fantasia 2000: ma il diavolo fa sia le pentole che i coperchi, e nel 2003 lo stesso Disney lascia la società dello zio Walt, defenestrato dalla gestione Michael Eisner. Forse lo ricordate, era il periodo in cui Eisner ebbe la folle idea di chiudere gli studios tradizionali ("I tre Moschettieri" doveva essere l'ultimo prodotto di quel tipo), darsi al digitale e liberarsi della Pixar... e probabilmente in breve tempo avrebbero pure fatto volare le mucche e raso al suolo il parco Yellowstone, tanto per dimostrare che sapevano fare anche altre cose molto idiote (e magari liberarsi pure dell'Orso Yoghi, pericoloso concorrente). Ma poi, siccome una giustizia da qualche parte riesce ad arrivare, la Disney prese una direzione differente, si fuse con la Pixar, Steve Jobs ebbe la maggioranza, Roy Disney rientrò ed Eisner lasciò... ma questa è un'altra storia.

Nel frattempo il film di Williams ormai era svanito. Perso, smemorato, conosciuto solo in visioni non originali, il montaggio con lo storyboard in una bassa qualità, qualche VHS con parte di altro materiale... lo stesso Williams ha ormai rinunciato.

E poi... poi arriva l'amore di un appassionato, laddove si erano bloccati in tanti. Che recupera tutto il recuperabile, tutte le versioni, gli storyboard, e lavorando in alta risoluzione realizza quella che verrà conosciuta come il Recobbled Cut, la cosa più vicina a quello che doveva essere il progetto originale di Williams. Quello che anche noi possiamo vedere adesso, grazie a Youtube. E scoprire la sua storia grazie ad altri appassionati, che hanno dedicato alla sua memoria parte del loro tempo libero.

Per cui, eccoci qua. Sotto trovate le sequenze per vedere tutto il film, pezzo dopo pezzo. Ma è un po' lunghetto, per cui tornate quando il tempo ce l'avete, e guardatelo, che ne vale la pena. Per vedere come un'animatore può concepire un progetto davvero originale, che non segue la moda.

E come un animatore riesce a creare il più grande film d'animazione MAI realizzato. E sì, almeno questo record bisogna riconoscerlo...



E solo adesso, ma solo se lo volete davvero, se ne siete davvero sicuri, se non avete altro di più urgente da fare (che ne so, tagliarvi le unghie, leggere un libro, guardare il TG1), SOLO in quel caso, allora guardatevi pure la versione Miramax. Con la voce narrante del protagonista, la principessa che canta, insomma il classico cartone come ce ne sono tanti, quello che lo spettatore medio si aspetta da un film d'animazione. Lo trovate qui sotto.

Ma volete vedere come continua, sorry, dovete cercarvi da soli le parti successive su Youtube, a me, dopo aver visto l'originale, manca il cuore. O lo stomaco, fate voi.

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