Rifletti. Ma senza impegno, mentre aggiorni qualche programma davanti al PC ed al tuo monitor da 17 pollici. Tra le varie cose guardi anche il blog, leggi le statistiche, e pensi.
Dovrei aggiornare... E decidere quale pezzo fare per primo. Perché si spingono l'uno contro l'altro, vorrebbero il privilegio di avere la precedenza, il desiderio di essere i favoriti, ma i pezzi per i blog sono sempre così: egoisti. Alla fine devi seguire l'istinto (usare la forza, Luke?), e solo così avrai la certezza che in meno di un'ora avrai completato la prima bozza, e potrai stare tranquillo perché il più sarà fatto, e a quel punto, tutto il resto è facile.
Manca solo dover decidere quali foto mettere, quale chiusura dare e quale titolo scegliere, tra i venti che ti vengono in mente e i cinque che potrebbero andare. E anche cercare di capire se quello che hai scritto ha un senso (sì, tranquilli, controllo sempre).
"Non mettere più i tuoi sfoghi, sono una palla, a chi vuoi che interessano se non a te?" mi dice Otto. Ma è un blog, è il mio, ed è giusto che io metta di volta in volta quello che mi accade intorno, quello che mi colpisce, e che mi piace segnalare, anche se so che non cambierà di una virgola i problemi del mondo.
"Posta roba tua!", mi dice Etta, e se per un secondo sarei d'accordo, quello successivo penso che per quello scopo la pagina di DeviantArt.
"Perché non recuperi dalle vecchie mail le tue recensioni e riassunti delle Sticcon e di Luccacomics?" mi implora Utto, ricordandosi quanto si era divertito a suo tempo, e facendomi venire voglia di farlo davvero.
"Ah, hai un blog?" sentenzia Hatto, cadendo dalle nuvole, suggerendomi che non è scontato che a tutti possa interessare la cosa.
Alla fine è tutta questione di decidere cosa fai e dove lo fai. Facebook è per rimanere in contatto con amici e parenti troppo lontani, in giro per l'Italia, e anche se poi scopri che qualcuno si offende mortalmente per questa scelta, ups....
DeviantArt è il tuo ArtBook, posti i tuoi disegni, e se poi scopri che qualcuno pure ti ruba un disegno per una commissione privata, puoi incavolarti come meglio preferisci, non hai che la scelta di quale mazza usare.
Stai lontano da Twitter, Google+, che già così il tempo per essere onnipresente ti manca.
Alla fine ti rimane il Blog: che è per i pensieri, gli articoli, i dettagli e per raccontare le storie dietro i disegni quando queste esistono. E poi per il resto, naturalmente, i commenti, le riflessioni - come questa medesima - e tutto quanto non puoi mettere da altre parti.
E tra quel tutto quanto si colloca la mia personalissima impressione che Attila e gli Unni stiano conquistando le anime della gente, riuscendo dove hanno fallito con il territorio. Certo, lo so che possono benissimo essere seghe mentali mie, ma essendo mie, le metto qui, dove altro, se no?
In pratica, questo post è solo... per assicurare che anche se il tempo libero è sempre poco, ci stiamo organizzando per aggiornare.
Stay Tuned, Folks...
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