venerdì 7 novembre 2014

Amarcord in salsa Chili

LuccaComics 2008
Nel corso di ogni anno faccio toccata e fuga in diverse fiere dedicate ai fumetti. Sono già tre anni, forse quattro, che non vado a LuccaComics, e quest'anno ho pure saltato Cartoomics, ormai saldamente stabilita a Milano-Rho. Ma tra quelle visitate in passato figurano anche una MantovaComics, due Comicon a Napoli, una Comiconvention al Quark Hotel di Milano in tempi preistorici, oltre all'unica edizione di FirenzeComics mai organizzata, alla stazione Leopolda, sotto gli strali di Giove Pluvio, della stagione fredda, e dell'indifferenza del pubblico (anche se non direttamente in quest'ordine).
A queste, sottovoce e senza strilli, si aggiungono quelle a livello locale, situate qui nel ridente nord-est: Pordenone, Trieste, Fiume Veneto, Godega, San Donà del Piave, Treviso e Padova, e svariate altre sparse qua e là nella Terra di Mezzo. E un paio di queste saranno protagoniste di questo pezzo che torna ad aggiornare il blog dopo la pausa di ottobre. Ma è bello lungo, per cui fingiamo che vale doppio.

PadovaComics accavalla da qualche anno le sue date con quelle di Lucca, nel primo weekend di novembre, col risultato di riempire il capannone dedicato al "Comics & Collezionismo" piú al Collezionismo che ai Comics, essendo frequentato da coloro che a Lucca non ci vanno (e pare che a Lucca vadano davvero tutti). Ma essendo ubicato all'interno di Tuttinfiera, nel quartiere fieristico di Padova, non puó decidere le date, e cosí divide il weekend con hobby e tempo libero, collezionismo, elettronica, fitness e auto d'epoca. L'anno che spostarono le date ai primi di dicembre, fu abbastanza desolante vedere poca gente in giro, e l'esperimento dicembrino non ebbe seguito. Da allora prosegue regolarmente una volta all'anno, il primo weekend di novembre, anche se solo come mercato modesto.
Eppure aveva iniziato con grandi aspirazioni...

Era il 1997, l'anno di una piccola grande rivoluzione. La tradizionale e storica Trevisocomics di ottobre si trasferiva a Padova, per motivi vari. Fu organizzata La Bonelliana, una grande mostra dedicata alla Bonelli, con diverse esposizioni e molti autori presenti. Fu la mia prima fiera visitata come autore, e tra gli altri autori presenti conobbi in particolare Teresa Marzìa, che partecipava insieme al marito Federico Memola, mio supervisore e sceneggiatore su Zona X, dove avevo iniziato a lavorare da meno di un anno.
Glamour editore dette alle stampe un prezioso catalogo generale con tutta la produzione Audace-Bonelli (indispensabile per ogni appassionato Bonelli), a luglio era uscita la mia prima storia disegnata su Zona-X, e quindi in quel catalogo, seppure per tre mesi, c'ero anche io (sniif, commozione). Una fiera ricca, anche se personalmente ricordo poco, se non che c'era folla. Insomma, una fiera importante.
Forse troppo. O troppo costosa?
Nei due anni successivi infatti arrivarono le vacche magre. Si abbassò lo standard (o mancarono gli sponsor) e si trasformò in un semplice mercato all'interno di un garage sotterraneo, dalla parte opposta della città. Tanta folla ma un po' ostico e claustrofobico, e livello culturale (leggi mostre) zero. O se c'erano io non me ne sono accorto, e in quel caso qualcuno avrebbe dovuto essere cazziato per la mancata promozione. Sorry, niente foto di questi eventi, la mia abitudine di fare foto ovunque è di qualche anno dopo.
Come ho scritto sopra, oggi resiste ancora, ai primi di novembre, ma quando passi più tempo a vedere e fotografare le auto, forse non ci vai più solo per i fumetti.

Chevrolet Corvette del 1958. Arte pura...

Treviso però era e rimaneva la vecchia classica. Era stata la mia prima fiera a fumetti, visitata per caso un giorno che ero da quelle parti a trovare un amico. "Se ti va domani mattina facciamo un salto a vedere Trvisocomics" mi aveva detto la sera precedente il buon amico Daniele. Al tempo ero ancora un semplice appassionato e curioso, e visitare quell'edizione fu molto invitante: mercato e mostre, una goduria, anche se il mercato lo evitai. Quell'anno era dedicata, tra le altre cose, a Cristoforo Colombo (e questo mi suggerisce che fosse il 1992), e in uno dei locali (Palazzo Ducale?) era esposita l'intera l'opera omonima creata da Altan, che lessi per la prima volta lì, sotto le sue bacheche. O quell'anno o uno dei successivi visitai anche una mostra dedicata a Batman, dove erano state esposte alcune pagine originali del Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland, e ricordo che rimasi senza parole a vedere gli strati di cartoncino e bianchetto delle infinite correzioni, io che ero convinto che un disegno dovesse essere preciso e perfetto come quelli che presentavi all'insegnante dopo un compito.E invece scoprivo che l'errore era tollerato. E che il disegnatore poteva sbagliare, che non era infallibile, ma solo un essere umano come noi.
Quella prima volta Daniele si offri di insegnarmi la strada per raggiungere Palazzo Ducale e Cà dei Carraresi da solo, due dei piú prestigiosi palazzi dedicati alle mostre, ma io fui pigro, pensai che non mi sarebbe servito a molto e mi limitai a seguirlo mentre mi faceva strada, ma anni dopo rimpiansi la cosa (vedi dopo).
Negli anni successivi tornai spesso a Trevisocomics, che ad ogni ottobre si presentava al pubblico.

TrevisoComics, lo scorso settembre.
Ubicato nella sede della locale Camera di commercio, a breve distanza dalla stazione FS, con il McDonald's lungo il tragitto, nel caso avessi avuto fame. Piano terra dedicato ai commercianti, primo piano alle proiezioni. Era il periodo della Granata Press di Luigi Bernardi e degli arrivi dei primi VHS giapponesi. Si cominciava a parlare di Akira di Otomo, ci si augurava di riuscire a vedere il film nei nostri cinema. L'unica volta che entrai nella sala proiezioni ebbi il tempo di vedere una testa che scoppiava. Era il cartone animato di Baoh, e quella testa rimarrà l'unica cosa ne vidi mai di quell'anime.
La sua ultima edizione classica (mercato e mostre, prima di emigrare a Padova) fu l'anno delle 3M, dedicata a Magnus, Moebius, e Franco Maticchio (probabilmente era il 1996). Quell'anno mi ero dato appuntamento con gli amici Gianpaolo e Mauro, venuti in auto da Ronchi. Loro si erano diretti alla sala incontri, per vedere e toccare Moebius e Magnus, io (arrivato in treno) avevo scelto di passare prima alla Camera di Commercio, e fare un giro.
Mentre giravo in piena fiera, mi trovai davanti Magnus... Non fu difficile riconoscerlo. Girava per i banchi come un appassionato qualsiasi, e veniva riconosciuto, e firmava autografi su fumetti che gli porgevano. Erano gli anni in cui stava lavorando al Texone, la Granata Press aveva pubblicato molto materiale suo, era l'uomo del momento, e il Mito assoluto. Io avevo in mano solo il catalogo della mostra, comprato all'arrivo, presi coraggio e mi feci avanti, chiedendogli un autografo. Gli porsi la mia stilografica a inchiostro blu Pelikan, e lui disse "stilografica su carta patinata? Non si asciugherà piú!". Aveva ragione, ma non c'erano altre penne disponibili. E mentre si allontanava dopo avermi ringraziato (per averlo riconosciuto? Bho), io rimanevo fermo, eretto e imbambolato e con un catalogo spalancato tra le mani, ad aspettare che l'inchiostro asciugasse. Lui si rivolse al banco dell'organizzazione, chiedendo che gli indicassero la strada per arrivare alla Cà dei Carraresi, dove avrebbe avuto l'incontro col pubblico mezz'ora dopo, perché la strada non la sapeva. Ad accompagnarlo fu un ragazzo dell'organizzazione che si portò dietro tutta la mia invidia, mentre io che non avevo voluto imparare la strada, lanciavo contro me medesimo macumbe e vudù. A queste si aggiusro occhiate d'odio degli amici, quando li raggiunsi per l'incontro, e dissi loro che avevo già l'autografo...
Dalla volta dopo mi portai dietro una penna normale.

Dopo il trasloco forzato a Padova dell'anno successivo (di cui ho parlato sopra), per qualche tempo non ci fu nessuna fiera Comics a Treviso. Passarono alcuni anni, e infine tornò a essere organizzata, negli stessi locali e dagli stessi organizzatori di una volta, ripartendo da capo. Ma ormai già le fiere comics avevano cominciato a crescere come funghi nel triveneto. Col tempo tornarono le mostre, poi alcuni editori, ed adesso ha ripreso con decisione, rivolta esclusivamente ai collezionisti. La visitai di nuovo circa 4/6 anni fa, le mostre (rigorosamente con fotocopie) erano state inserite in alcuni negozi del centro, e per vederle dovevi entrare... un po' imbarazzante a dire il vero, per cui dopo quella di Archibaldo e Petronilla rinunciavi alle altre. Quest'anno ci sono ritornato, dopo che me ne avevano parlato bene più persone, ed è stata di certo interessante, con tanta folla e mi ha permesso di rivedere anche alcuni vecchi amici.

Pordenone si svolge da sempre un giorno solo, il sabato. Organizzato ogni volta dagli instancabili Gabrio e consorte, con l'aiuto di qualche volenteroso volontario. A due passi dalla stazione, facilmente raggiungibile dall'autostrada, ospita nei locali della Fiera i banchi dei venditori, dei negozi, degli esordienti, dei venditori di gadgets, dei giocatori di miniature e di cards, di accessori per cosplayer, di stage di modellismo, e di una sezione per le autoproduzioni. Ha un concorso per cosplayer, che riempiono la sala con i loro colori e i suoni da una certa ora in poi, è abbastanza grande, ha una bella atmosfera e ogni volta rimani soddisfatto.

Naoniscon 2012, Pordenone Fiera

Fiume Veneto (Fiumettopoli), Godega Sant'Urbano (GodegaFumetto) e San Donà del Piave (SanDonàFumetto) non si differenziano troppo tra loro, anche se probabilmente leggendo questo si arrabbieranno, sostenendo che ognuna è unica. Sì, vero, ogni fiera di fumetti è unica nel suo genere, ha i suoi punti di forza e le sue specialità, che ti portano a preferirle e a continuare a tornarci. Ma rispetto alle fiere più importanti, quelle a livello locale difficilmente hanno gli editori, e sono riservate ai venditori e ai negozianti locali. Magari nel dettaglio me ne occuperò in futuro, qui basti dire che frequentarle è sempre piacevole, sappiatelo.

San Donà Fumetto, 2011

A Godega c'é sempre una mostra di qualche tipo, e ospiti importanti (nel 2013 Lucio Filippucci, questo Carlo Ambrosini) cosí come San Donà del Piave, dove agli incontri con gli ospiti le interviste con gli stessi vengono fatte da personale competente che conosce bene la storia dell'ospite (dote rara per gli intervistatori). Molta folla anche qui.


Godega Fumetto, 2014

Ma sono collezionisti o curiosi? Comprano o solo guardano?
E come cambia la fiera a seconda che sia per i primi o i secondi?

Eh, questo era l'Amarcord. La parte chili, con una possibile risposta a quest'ultima domanda, costituirà il prossimo aggiornamento, tra qualche giorno.

Lo ammetto, non riesco ad aggiornare spesso il blog, ma poi magari mi viene fuori un pezzo lunghissimo, dove la cosa che vorresti dire richiede un'introduzione, e quest'ultima sfugge al tuo controllo, si evolve da sola e prende vita propria... e ti accorgi che funziona anche da sola.
Per cui oggi il pezzo si divide in due.

See ya, folks!

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