lunedì 12 marzo 2012

Imparare a remare... arrancando


Una volta, nella metà degli anni '90, quando cominciai il mio lavoro di fumettista, dovetti affrontare il problema della documentazione. Se hai da disegnare una scena che si svolge in una certa città, servirà che ti documenti in modo esaustivo, così da disegnare proprio quella città, e non una qualsiasi. Il più delle volte ci pensava la redazione, inviando tutta la documentazione necessaria, se il posto era particolare e specifico per quella scena, ma altre volte dovevo fare da solo: hai una serie che si svolge a Parigi? Devi disegnare edifici di Parigi, gente parigina,  non puoi fare Milano o Londra. Quindi dovevi cercare. Allora ricorrevo alla biblioteca di casa: una volta che hai la località, guardi se nell'enciclopedia trovi qualcosa, e poi cerchi di pensare se hai altri libri che ne parlino, da qualche parte. Se la risposta era no, dovevi arrangiarti. Una delle opzioni più valide era di andare in un'agenzia viaggi, e chiedere depliant di tale zona. E se l'agenzia insisteva che voleva sapere dove volevi andare, allora inventavi che pensando ad un viaggio così e cosà, e ottenevi tanti coloratissimi depliant, ma poi non potevi più tornare in quell'agenzia, perché non avrebbero più creduto alla storia delle vacanze. E non ditemi che se avessi detto la verità ("Sono un fumettista") avrei fatto prima: ci provai da subito, e decisi che non valeva la pena.

Poi arrivò l'informatizzazione. Internet facile. L'universo a portata di mano. E magari scoprivi che l'isola di Notre Dame che avevi trovato su quel depliant era... ribaltata?? Ma lo imparavi solo quando te lo segnalavano dalla redazione.
Per cui mai più errori simili, oggi è più facile e sei imparato. Cerchi Parigi? Scrivi su Google.
Cerchi un palazzo di Frank Lloyd Wright? Idem.
Lo sceneggiatore ti chiede una scena particolare? Ti manda il link dove trovi tutto, non deve più spedirti un pacco di fotocopie. O ti passa l'indirizzo di un server dove puoi scaricarti tutta la documentazione che ti serve.
Questo si chiama progresso, eh, sì. E dove non arriva la documentazione, ti arrangi googlando in relax: cavalli che cavalcano, molossi che abbaiano, tempi egiziani e look da popolazione nomade, trovi tutto.

Per cui, imparata questa nobile arte del sapersi arrangiare, rimango sempre un po' stupito quando, in un forum o in un social network, leggo di qualcuno che chiede aiuto per trovare cosa e cosi. Quando il più delle volte basterebbe aprire Google, scrivere quello che si cerca e vedere che succede: funziona sempre. Eppure non è così immediato.
"Aiutatemi! Dove trovo il sito di questo tale negozio?"
"Dove trovo il blog di codesto disegnatore?"
"Dov'è il sito della Gazzetta dello Sport?"
"Dove trovo Google?"
"Dove posso trovare in streaming Un medico in famiglia?"
"Ho una barca, come imparo a remare da solo?"

Se vuoi guidare devi fare la scuola guida, e impari a guidare l'auto.
Se vuoi sciare vai dal maestro di sci, e scendi solitario sciando.

"Ma cosa vuoi che mi serva per navigare in rete?" afferma il neo-navigatore, giovane e non.
Come fai a dargli una risposta così su due piedi?
E' possibile che una buona parte degli utenti della rete usi la rete solo saltuariamente? Sì.
Ignorando cosa sia un motore di ricerca, o cosa sia la Wikipedia o l'IMDB? Senza sapere cosa sia PayPal o che ^____^ equivale a :-) ed entrambi hanno un significato preciso, e che se SCRIVI MAIUSCOLO SEMBRA CHE TU STIA GRIDANDO? Che ci sia ancora gente che chiede il significato di IMHO, SOB, MILF, MUX, MKV? Che non sa che le Carte di Credito non ti mandano MAI la mail a casa (scritta in italiano maccheronico) in cui ti chiedono di mettere numero e codice perchè c'è un'emergenza? Che non devi cliccare sui link che ti dicono "Clicca qui, hai vinto un premio"? Che non devi inserire i dati della tua Carta di Credito troppo spesso ovunque ti viene chiesto? Che le finestrelle che ti si aprono in basso simulando una chat con una bella ragazza che ti saluta sono pubblicità occulte e NON vanno premuti?
O che se vai in un sito giornalistico e improvvisamente ti ritrovi su un sito di cinema che ti mostra il trailer di Bruce Willis, non hai sbagliato nulla, ma è il sito che ha un accordo pubblicitario che ogni tanto ti gira sul sito ospite, per cui devi riaprire la pagina recuperando l'indirizzo (non serve premere "Refresh").

Che i forum hanno la loro NETIQUETTE, le FAQ, il tutto per aiutarti a navigare meglio? E che danno per scontato che tu lo sappia? Proviamo per un breve istante a fare la maestrina con la penna rossa: la Netiquette è l'equivalente delle tavole della legge di Mosè: è il regolamento, con i comportamenti da seguire. E quindi se li violi subito non ti devi meravigliare se ti bannano (buttano fuori). O se dicono che si un Troll (rompiscatole intenzionale) e scateni un Flame (provocazione), affermano qualcosa seguito da IMHO (a mio personalissimo parere), o rispondono ROTLF  (mi sto rotolando dalle risate) e ti rimandano alla FAQ (Istruzioni per l'uso).
E' simile all'imparare l'uso delle marce quando guidi. Una volta che impari non lo scordi più, ma il primo sforzo dev'essere il tuo. Per esempio scrivendo le sigle incomprensibili su Google e vedendo che ne esce.

"E tu come le sai queste cose? Te le ha dette qualcuno?" domanda il gioviale lettore del blog.
No, ma quando ho cominciato io c'era Altavista come motore di ricerca. Che trovava molta più roba di Yahooo. Ma poi inventarono Gooooogle, e da allora sono a posto. Ho imparato a navigare, remando.

Per cui, fatemi una cortesia, piccola piccola: imparate le regole basilari della navigazione. Leggetevi le FAQ. Imparate la Netiquette. Salvate gli indirizzi di Google, della Wikipedia e dell'IMDB (serve sempre). Non lamentatevi di avere spam sul vostro sito se avete lasciato la possibilità a tutti di postare (ci sono dei filtri, usateli). Non lamentatevi di ricevere montagne di pubblicità indesiderata (questa è la Spam) se inserite il vostro indirizzo mail su mille forum e siti, e se vi mandano le mail cumulative con gli indirizzi in chiaro. Non pretendete di convincermi che la vostra homepage sia cambiata da sola e non avete idea di perchè ora c'è una donna nuda sul vostro schermo. E se non volete ricevere richieste di Castleville su Facebook, disattivatele (lo so, è complicato trovare come si fa, ma è possibile).
E se ti perdi un telefilm, è forse il caso di tenere sempre pronto il vecchio VHS e programmarlo, anziché domandare pubblicamente dove vederlo in streaming, perché i vecchi sistemi funzionano sempre bene, ogni tanto.
E comunque il Medico in Famiglia si vedeva in streaming dal sito della Rai. E se cerchi bene trovi che molti altri telefilm hanno questa possibilità.
Insomma, dai, non è difficile, solo un pizzico di impegno.

In compenso io non so remare, su una barca vera. In fondo non si riesce a imparare proprio tutto.