martedì 31 dicembre 2013

Anomalie di fine stagione

Un anno sta finendo, e qualcuno dice che in quel momento bisogna fare il bilancio.
Qualcun'altro dice che bisogna prendere chi dice che bisogna fare il bilancio e abbandonarlo nel primo grill sull'autostrada, così impara a dare consigli utili. Altri dicono che è un giorno come un altro. Chissà, magari hanno ragione tutti, e magari hanno tutti torto, e forse nell'ultimo dell'anno non devi fare niente di speciale, se non sperare che il prossimo anno sia migliore di questo (e che ci vuole? Direte voi).
In questo momento, in questa pagina di questo blog, io lo utilizzerò per rivelare una curiosa scoperta venuta fuori dagli oscuri meandri della rete.
Ogni tanto ammetto di avere dei momenti di protagonismo. Sì, lo confesso. Inserisco il mio nome su Google, scelgo Google immagini, e osservo i risultati. Dài, siamo disegnatori, lo facciamo spesso, siamo esseri umani e ci teniamo a sapere cosa si trova di nostro associato al nostro nome. E siccome non sono così famoso da avere gente che venda su eBay qualcosa di mio, osservo solo per curiosità cosa si trova in giro, cosa circola senza che io ne abbia il controllo.
Spesso poi, quando incontri qualcuno che non legge fumetti ma vuole che tu gli dica assolutamente DOVE lavori, salvo poi confessare che non ha idea di cosa sia (ecco perché quando capita a me cerco sempre di rimanere sul vago), finisci per dirgli di cercare il tuo nome su Google. Fare altrimenti mi parrebbe come cercare di spiegare al telefono come si ripara uno stereo giapponese.


Ma Google ti viene incontro. Si trovano informazioni, immagini, tutto ciò che serve che sappia chi vuole conoscere qualcosa di tal disegnatore, specie se sei nell'ambiente da più di quindici anni.

Digiti, e guardi il risultato:  qualla foto con la maglietta di Batman (perché mai proprio quella? Boh), le immagini del blog, la copertina di facebook, il link alle varie immagini da quell'intervista un po' folle a uBC che ti fece Platonirico, immagini da vari Lambiek, le anteprime dal sito Bonelli e da terre di confine, con l'intervista doppia assieme a Carlo. E i disegni fatti per i fan alle fiere, pubblicati da loro su blog o siti, sia quelli fatti con calma che quelli fatti in piedi, magari di corsa, magari un po' buffi, ma che ricordi comunque con affetto. E guarda, ci sono pure i papermodel-fan dedicati a Michel Vaillant, pure la gif della macchinetta che avevi disegnato per il videogioco GP2 e che è scaricabile gratuitamente in rete, e giù giù anche molto materiale dello sfortunato Harry Moon e pure i disegni che hai messo solo su DevianArt, ma che là non sono visibili ai non iscritti perché hai attivato un filtro.

Okay, ma Ma queste sono le cose normali, e da che mondo è mondo le notizie le fanno le anomalie, non la normalità. L'unico film dedicato alla missione Apollo è quello sull'unica che sulla Luna non ci arrivò mai (Apollo 13), ergo chi siamo noi per opporci a tutto ciò?
Questo pezzo non sarà dedicato alle immagini normali.
Sarà dedicato all'anomalia.

What? Quale anomalia?
La seconda pagina di fumetti ad apparire (la prima è Anjce, da non credere...) è questa che vedete al fianco.
Appartiene ad una pagina di uBC, a suo tempo uno dei migliori siti dedicati ai fumetti Bonelli, pieno di pagine dedicate ad ogni serie Bonelli, a recensioni e analisi di ogni numero possibile, a dossier sui avri personaggi. Oh, una volta si faceva spesso, poi i tempi sono - purtroppo - cambiati. La pagina in particolare è tratta da un'anteprima del dicembre 1998 dedicata all'uscita prevista per il marzo successivo del primo numero di Jonathan Steele. Nell'articolo si postavano diverse pagine estratte da storie varie in lavorazione, che sarebbero uscite nei primi numeri.
"E allora?" domanda Pippo Pappo, lettore occasionale che ha seguito paro paro il mio ragionamento (e che per questo merita la menzione).
"Dov'è l'anomalia? Cosa c'è di strano" insiste lui.

Semplice, amico mio: questa pagina non esiste.
Nella storia non c'è.

La storia a cui fa riferimento è Il volo dell'Albatross, che uscirà nei numeri 22, 23 e parte del 24, nei primi mesi del 2001, quella che sarà la mia terza storia Bonelli. E nella narrazione non si verifica una situazione simile, non accade nulla del genere. Myriam non indossa mai un abito da Hostess, il mago con la faccia di Vangelis non muore in quel modo.
Oh, nulla di troppo drammatico, tranquilli e niente panico, succede spesso. Quella che doveva essere la mia prima storia di JS divenne in realtà la seconda, e uscì solo dopo la precedente, con due anni di ritardo, con qualche... cambiamento. Una storia prima di arrivare alla sua conclusione può subire modifiche e variazioni impreviste all'inizio del lavoro. Errori, cambi di idee, variazioni nella continuity, i motivi possono essere diversi. In questo caso la pagina è tratta di una breve scena di come avrebbe dovuto evolversi la storia nella prima stesura. Ma qualcosa accade. Un giorno lo sceneggiatore (Federico) si accorge di una cosa, e ci pensa, e ci ripensa, e ci pensa ancora, e arriva l'idea definitiva, che ti fa' cambiare tutto, allunga la storia di un albo e la rende speciale. E quella sarà la storia che tutti conosciamo.

Ma la mia prima pagina di Jonathan su Google immagini è una che non è mai stata pubblicata. Tra oltre mille pagine disegnate.
Solo io lo trovo insolitamente... ironico?
Oh, questo mi permetterebbe anche di fare un sacco di considerazioni aggiuntive: il fatto che nessuno se ne sia mai accorto; che i fan che riescono a trovare ogni cosa possibile e curiosa sui fumetti non trovano davvero tutto; o che sia ancora disponibile in rete un dossier enorme e ricco di dati che probabilmente nessuno visita più da anni; che in rete ci sono di sicuro centinaia di migliaia di pagine di siti del passato che nessuno visita più, come fantasmi, nascoste nei vicoli in ombra, pronte a venire fuori a sorpresa. Ma ci sarà sicuramente un momento in futuro per approfondire queste considerazioni, ma solo avendo tempo e - sopratutto - voglia. Oggi ci fermiamo all'anomalia.
Perchè come i fantasmi sono pronti a venire alla luce del sole da un momento all'altro.
O grazie a Google.
Se ogni epoca deve avere i suoi fantasmi, a noi toccano quelli della rete.
Dai, questo non è troppo negativo.

Buon 2014, gente.

venerdì 29 novembre 2013

Presto, prestissimo, quasi mai

Un mese passato senza post. Che accade? Cos'è che ha contribuito a violare quella piacevola abitudine dell'anno in corso, che spingeva questo disegnatore ad aggiornare almeno una volta al mese il blog, con qualche articolo anzichenò interessante (quando andava bene) o qualche ragionamento soliloquiale (quando andava meno bene)?
Niente di grave. Un paio di pezzi che mi manca il tempo di completare, un racconto a cui non mi decido di dare il taglio definitivo, oppure considerazioni che posso fare a voce ma che non metterei mai in un blog, e che negherei con forza di avere mai detto (dai, càpita a tutti noi, qualche volta), e così un giorno guardi e ti rendi conto che è passato un mese, e quindi...
Oh, intendiamoci, argomenti ne posso mettere, ma a volte ce ne sono di piccoli, quasi insignificanti, tali da non essere suffucienti da soli.
E poi una sera mi viene in mente una vecchia regola di alcuni telefilm di un tempo. Se avevi una storia debole, o senza troppe possibilità di sviluppi, allora la mettevi assieme ad un'altra storia debole, e ne poteva venire fuori una buona puntata: due mezze storie facevano una storia completa, e tutti erano contenti.
Oggi quindi avremo una di quelle storie.

San Donà del Piave ospita ogni anno una piacevole fiera di fumetti. E' diventato ormai uno di quegli appuntamenti che non mi perdo mai negli anni recenti, perchè non è troppo lontano, e perchè ci vado in compagnia di amici; è poi perché tra mille fiere dedicate a cosplayer e gadgets, qui riesci ancora a trovare negozianti di soli fumetti, con roba interessante, che ti permette di tornare a casa con qualcosa in più da leggere.
Ogni anno ospitano anche mostre ed incontri con autori ospiti, e a differenza di altre fiere più titolate, qui chi fà le domande dimostra di conoscere bene il suo interlocutore e la sua produzione, e scusate se è poco.
Come al solito il vostro caro Jack ha girato in largo e ha realizzato un breve filmato. Se non vi sembra chissà cosa, pensate che qui, a differenza dell'ultima Lucca Comics, almeno si riusciva a camminare.


Ha solo un piccolo, quasi insignificante difetto, come fiera, ma sopratutto come fiera locale, ma lo scrivo in piccolo, così magari non se ne accorge nessuno:
a me non m'invitano mai...

Nel frattempo, ai primi di novembre è uscito in edicola qualcosa che mi ha visto partecipare. Sì, è arrivato l'immancabile momento dello spot. Evviva!!
Sulla collana Universo Alfa (Sergio Bonelli Editore), è uscito il numero Guerra Futura 2115. Testi dell'infaticabile Stefano Vietti, e coi disegni di una buona squadra: Max Bertolini, Michela Da Sacco, Ivan Fiorelli, Oskar Scalco, il sottoscritto e Stefano Santoro, con uno sguardo a posteriori ad alcuni eventi della guerra dei Mondi che è imperversata sulle pagine di Nathan Never un anno fà.
Un certo numero di pagine a matita della sezione disegnata da Oskar sono mie, ma non mettetevi a cercarle, perché quando il lavoro è di squadra, l'insieme è superiore alla somma della parti, e il risultato di questo lavoro non può che essere una conferma di questa legge universale.
Un'altro piccino che arriva in casa, che mi ha permesso di apparire con qualcosa anche in questo 2013, visto che tutte le cose cominciate da tempo non è previsto che escano prima del prossimo anno, e questo rischiava di essere un anno senza uscite del sottoscritto. E quindi, nell'attesa di ulteriori uscite future, porgo il benvenuto al volumetto di Universo Alfa, che da adesso occuperà anche lui un posticino speciale nella biblioteca e nel cuore del tenero Jack.

 Ai primi di ottobre ho partecipato all'annuale ritrovo degli ex  commilitoni del mio servizio di leva militare, svoltosi a cavallo tra il 1984 e il successivo, nella ridente località di Arzene, dalla parti di Valvasone, frazione di Casarsa, vicino a Pordenone, a due passi dal Tagliamento. Ormai è diventato un'altro immancabile appuntamento fisso, per rivedere vecchi amici e ritrovare posti che avevi dimenticato, e scoprire come il progresso ha modificato dei posti sperduti che pensavi destinati a rimanere tali per sempre. E per vedere l'effetto del tempo in altri posti, che davvero sono rimasti tali.
E così, oltre a fornirti una location da indicare per girare un film del dopobomba (sempre che un talentuoso cineasta pensasse di chiederlo proprio a te, evento altamente improbabile), ti permette un viaggio del tempo virtuale che ha un sapore di amarcord, e che ti permetterà di scrivere forse sì e forse no, un pezzo futuro per il blog.

Se un giorno avrete mai la malaugurata occasione di passare per per Gorizia, e non perché siete diretti ai Casinò della vicina Slovenja, girando per la città potreste avere l'occasione di incrociare e vedere qualcosa di curioso. Un'autobus con un curioso disegno fumettoso su un fianco, e una citazione di Ungaretti dall'altro. Per iniziativa della provincia di Gorizia, e i mezzi della locale APT, ecco che gira per la città un autobus la riproduzione di un disegno del vostro Jack su un fianco. Con grafica e colorazione dello studio grafico che si è occupato del progetto.
Una mattina che avevo appena compiuto con grande coraggio un'impresa eroica (pagato bollette), uscendo dalla posta avevo l'occasione di vederlo pronto e in attesa di entrare in servizio. In quel momento ho pensato un paio di cose: che fosse un segno del destino che mi ringraziava di non aver posticipato l'impresa eroica, e che vederlo così grande era bello. Che sarebbe stato maledettamente figo tirarsela dicendo "L'ho fatto io", quando la gente ti chiede cosa fai per lavoro (cosa che ho fatto, ovviamente). E poi (sentimentale che non sono altro) un'altra cosa, che però scrivo in piccolo, così magari non la legge nessuno: non mi hanno invitato alla presentazione alla stampa. Destino gramo dei disegnatori locali...





Se quando li vedrete noterete qualche differenza, non vi meravigliate. Come per il duomo di Milano o la Sagrada Famlia di Barcellona, credo che la decorazione di un bus locale riguardante la guerra del 1815/18 sia anch'essa un work in progress infinito, pieno di aggiornamenti continui (per esempio i nomi in sloveno) sotto forma di adesivi posteriori.
"Ma questo ha importanza?" domanda il solito lettore curioso in cerca di scoop preziosi. No, affatto, e il disegnatore che è in me è totalmente soddisfatto, e scusate se è poco.
Un'ultima cosa: se ne vedete due, non siete sotto l'influsso dell'alcol. Pare davvero siano due, uno per le linee urbane e uno extraurbane.
Ma se per caso ne vedete tre, non scarterei l'ipotesi di un influsso alcolico...

E poi? Finito. E come in un vecchio telefilm abbiamo una puntata nuova, completa e variabile.
Certo, non la ricorderemo come una puntata indimenticabile, ma almeno ci siamo divertiti. E scusate se è poco.

lunedì 7 ottobre 2013

Il male del mondo

Pinuccio non si mai interessato ai fumetti popolari.
Anzi, a dire il vero fino ad un certo momento della sua vita, ai fumetti proprio non s'è interessato. Mai, nix, nisba.
Pinuccio ha una vita normale. Fino a qui niente di strano, visto che è a tutti gli effetti una persona normale, con famiglia, scuola, amici, passatempi normali, TV, cinema, e ogni altra cosa normale possa desiderare un ragazzo della sua età. Ha studiato, sta studiando e nei prossimi anni studierà ancora, ed ha imparato a fare le cose con metodo, arrivando a darsi delle regole, e impegnandosi a seguirle.
Ha delle certezze. Ha capito molte delle cose della vita, pensa di avere imparato qualche regola, ed ha tutte le intenzioni di usarle. Comunque, se non proprio normalissimo, almeno è sicuro di sè, il che non è poco.
Ha tutta la vita davanti, ha (o non ha) una ragazza, così come una moto, o un'auto, o un taglio di capelli bizzarro. Un giorno sarà qualcuno, o rimarrà un giovane fuoricorso; abiterà in una grande città o rimarrà in provincia. Pinuccio può essere qualcuno che avete conosciuto prima o poi, o che conoscerete. Che incrocerete in un forum o conoscerete in qualche occasione, o che non avrete mai occasione di incontrare. Ma esiste, tranquilli.
I dettagli di ciò che sarà sono ancora sconosciuti, a lui stesso come a noi, e solo il futuro lontano darà le risposte. Ma a noi interessa quello che è adesso..

In particolare una fase della sua vita, che forse rimarrà una breve parentesi, oppure diventerà un punto fermo. Un giorno di sole come di pioggia, di precoce mattina o di tardo pomeriggio, fermo a fissare il cielo o camminando perso nei suoi pensieri, Pinuccio prenderà una decisione a suo modo fondamentale: deciderà che vuole interessarsi ai fumetti.
Detto così sembra facile, ma non lo è. Perché Pinuccio vuole leggere i fumetti belli.
Molto probabilmente ha letto un articolo nelle pagine di cultura di qualche quotidiano, oppure ha visto qualche servizio in televisione. Oppure ancora è andato al cinema, e si è incuirosito leggendo che tale film è tratto dal "romanzo grafico" tal dei tali.
Oppure il consiglio di un amico, un imput su facebook, o una moda del momento.
Sente parlare dei fumetti belli, di quelli da non perdere. "Voglio il meglio!" si ripete deciso. Niente menate popolari, niente fumetti tradizionali, quelli sono per i ragazzini o la gente mai cresciuta. No, vuole la letteratura fumettata. Vuole le Graphic Novel.
Come biasimarlo? Desidera confrontarsi con il meglio del meglio. Non ha il tempo (e forse nemmeno la voglia) di incominciare dal basso, di fare la gavetta, di imparare da solo. Vuoi che in tanti anni non abbiano gia stabilito cosa è bello e cosa no? Gli basterà chiedere.
In fondo ha fatto così anche con la musica, e lo hanno consigliato bene. Adora i Beatles, adora i Nirvana, ha tutti gli U2, e idolatra Bruce Springsteen. Non sono forse il meglio? Indubbiamente. Ma Pinuccio può solo immaginare che dicano cose interessanti nei loro testi, perché l'inglese non lo capisce. In compenso non è interessato al Jazz, ignora il punk, magari pensa che il Glam sia una marca di biancheria intima per ragazze sofisticate, e non sa distinguere davvero la differenza tra un basso ed una chitarra. E' convinto che il più bravo bassista al mondo sia Sting, che alla batteria nessuno sia più bravo di Phil Collins, e pensa che gli ABBA non abbiano portato alcuna novità nella musica. Se glielo nominate, è possibile che pensi che Elvis Costello sia solo un mafioso newyorkese, e i Red Hot Chili Pepper una spezia da cucina messicana.

Con tutta questa capacità che ha dimostrato finora, come potrebbe mai sbagliare sui fumetti? Trovare il meglio sarà un gioco da ragazzi. Sarà sufficente chiedere, come ha sempre fatto.
Gli è facile ottenere aiuto, e le risposte che desidera. E' già molto pratico di internet, dei forum e delle discussioni, visto che già si occupa di interessa di Playstation, di Xbox, o di GameBoy, o qualsiasi altra cosa telematica vi venga in mente (nemmeno questo ha davvero importanza). Gli è sufficente entrare in un forum di fumetti e porre la fatidica domanda. O entrare in quel curioso e colorato negozio di quella stradina secondaria, pieno di giovani un po' strani con brufoli e occhiali e di ragazzini che giocano a carte (quel negozio che in un gergo incomprensibile chiamano fumetteria) e fare la stessa domanda al titolare: "Mi indicate i capolavori a fumetti?". Niente Topolino, niente roba da ragazzini, niente eroi colorati scacciapensieri, lui vuole solo i fumetti belli veri.
E qui comincia l'avventura. "Leggi Maus di Spiegelman!" gli dice Uno pimpante. "E' indispensabile Pazienza!" aggiunge Due allegramente. "Non puoi fare a meno di leggere McFarlane" aggiunge Tre pensieroso. "Freddo Equatoire di Bilal non può mancare!" si intromette Julien. "Tutto Giardino, tutto Hugo Pratt, tutto Moebius, tutto Manara!" puntualizza Quattro. "Naruto è indispensabile!" suggerisce il giovane Cinque. "Peppa Pig spakka!" suggerisce la piccolina Sei. Pinuccio segna tutto, si arma di santa pazienza, e in breve si procura tutto.
E' stato facile. Ha evitato tutto il resto: i fumetti per ragazzini, Topolino e la sua banda, i supereroi chiassosi e gli eroi in bianco e nero dei fumetti italiani, antichi e superati.

Ben presto pensa di avere capito tutto. Come aveva letto in quell'articolo sul quotidiano, ci sono questi volumi eleganti, questi fumetti con tante pagine, che impieghi un periodo che va da qualche ora a qualche giorno a leggere, che si chiamano Graphic Novel. Lo hanno anche scritto sul settimanale a colori di quel prestigioso quitidiano. Li preferisce al resto. Sono i fumetti belli. Ma quelli belli davvero. Che lo emozionano, che può esporre in biblioteca, che può citare parlando con gli amici, senza il timore di essere preso in giro, perché questi non sono solo fumetti, sono cultura.
Se gli chiedete informazioni, probabilmente vi metterà al corrente, spiegandovi pazientemente il significato di Graphic Novel, che questi sono i fumetti belli, e il nome serve per distinguerli dai fumetti normali, quelli popolari che leggono i ragazzini, quelli che vogliono passare il tempo, e molti altri, proprio quelli che a lui non interessano affatto: quelli chiassosi, sicuramente sciocchi e ingenui.

Alla fine i capolavori veri li ha tutti. Ha Maus, Watchmen, V per Vendetta, Persepolis, Pentothal e i romanzi di Will Eisner. Possibilmente in edizioni DeLuxe. Tutto Giardino, Hugo Pratt, Manara, Crepax.
E anche i supereroi, certo. Ma solo quelli belli, ovviamente Ha il cavaliere Oscuro di Miller, The Killing Joke, Anno uno e Hush e ogni cosa abbia fatto Alex Ross. Ha 1602 di Gaiman, Rinascita di Miller e Mazzuchelli e gli X-Men di Morrison e il Punisher di Garth Ennis. Ha Hellblazer in volume in pelle di serpente a intagli argentati, ha Sandman in volume in pelle umana e intarsi d'oro zecchino.

E sono tutte Graphic Novel, certo.
Il problema è che è circondato da gente che non lo capisce davvero. Ginetto, compagno della gilda di Dungeon & Dragons, sostiene che stia sbagliando. Gli ripete che Batman era popolare, che Hush era uscito mese per mese regolarmente come prodotto popolare, e che solo perché è raccolto in volume, ciò non lo trasforma in Graphic Novel. E anche Watchmen, Anno Uno, Marvels e Kingdom Come. Bè, ma non è che poi Ginetto ne sappia molto, a dire il vero: lui legge i Fantastici Quattro, siamo su altri livelli.
Anche Epifante, amico di corso di cinese mandarino, non si trova d'accordo con lui. Sostiene che non ottiene nulla leggendo solo "il meglio". Che fidandosi ciecamente di quel "The best" riferito da altri, forse non capirà mai perché sono considerati belli, se non ha un metro di paragone col resto. Che seguirai solo la massa, ma non avrai mai le tue passioni personali, i tuoi feticismi a fumetti. Che il tesoro può anche essere nascosto in una serie popolare western sfortunata. Ma come può Epifante a sostenere tutto ciò, pensa Pinuccio, proprio lui che legge Tex Willer, che lui considera la cosa più vicina al suo concetto di trash?
Non riesce nemmeno a sostenere una conversazione col titolare della fumetteria. "Le didascalie di Miller sono eccezionali, una grande invenzione!" sostiene Pinuccio. "Mica le ha inventate Miller, già Claremont le usava in modo simile negli X-Men, e prima di lui molti altri. Lui le usa in un modo particolare, ma non le ha inventate." gli risponde svogliato Gegio nella fumetteria, mentre sfoglia il suo Ultimate X-tinction Zero Hour crossover.
"La narrazione introspettiva di Moore di Watchman è unica!" rincara Pinuccio. "Moore le usava già in Swamp Thing, e prima di lui lo faceva già Oesterheld in altra sede", suggerisce Tino occhialuto, mentre rovista tra colonne impolverate di fumetti antiquari ad una fiera di comics.
"Le inquadrature di Eisner nei suoi romanzi sono così' moderne!" aggiunge Pinuccio. "Veramente le ha introdotte 50 anni fa in Spirit" puntualizza Dario, il titolare della fumetteria più antica della città.
"Grant Morrison mette vero pathos nelle sue storie". E il giovane Jack rinuncia a spiegargli che il pathos poteva ritrovarlo anche con una ragazza cieca ed un gigante d'argento, nella pagina colorata di un chiassoso comic per ragazzi.

Ginetto, Epifante, Jack o chiunque altro con cui vuoi parlare di fumetti, dopo un po' è probabile rinuncino a insistere. Forse hanno imparato che ognuno ha una sua visione fumettistica, o forse semplicemente sono troppo occupati con le loro collezioni per prestare attenzione ad altro.
Caro Pinuccio, forse loro potrebbero convincerti. Se si mettessero d'impegno potrebbero spiegarti che molti di quelli che tu chiami Graphic Novel sono solo fumetti popolari che sono diventati molto popolari e si sono conquistati la pubblicazione in volume. E che non è detto che, solo perché sono di successo, ogni cosa che troverai sopra (che sia una didascalia, un testo introspettivo o una scena particolarmente dinamica) l'abbiano inventata loro.

A dire il vero è molto probabile che Pinuccio non si convinca mai. La gente molto sicura difficilmente cambia idea, ma di fronte a sè in questo momento il nostro amico ha due sentieri futuri che potrà percorrere, due realtà alternate che coesistono entrambe al momento, che hanno le stesse probabilità di essere l'unico percorso che lui seguirà nei giorni a venire.
Nella prima realtà Pinuccio capisce. Decide di scegliere di seguire i fumetti popolari, capirà che la Graphic Novel è una cosa differente. Come un osservatore di una partita di scacchi, che improvvisamente capisce che ogni pezzo ha una sue regola di movimenti. E se anche continuerà a collezionare solo preziosi volumi, almeno avrà capito come sceglierli da solo.
Altrimenti seguirà l'altra strada. Che potrà anche portarlo un giorno non troppo lontano a stancarsi di prendere tutte queste edizioni costose che sembrano fatte apposta per essere desiderate da lui. A fargli venire la voglia di fare altro.

Fino ad allora resterà su un piano di realtà differente. Leggendo i fumetti belli: le Graphic Novel lunghe e anche quelle brevi, anche di una sola pagina. E' possibile che prima o poi qualcuno provi a cercare di spiegargli che così dicendo violenta la lingua inglese, che novel stà per romanzo, e quindi un racconto breve dovrebbe semmai chiamarsi Graphic Short Story, o Graphic Novelette, che però come termini sono inesistenti, e che quindi una Graphi novel deve avere TANTE pagine e non una. E' possibile, ma non probabile..

Persone come Pinuccio esistono. Ma sì, lo sapete bene, ora, qui e sempre.
Questo per caso vi fa arrabbiare? E perché mai? Un Pinuccio ci sarà sempre, perché è da sempre uno degli interpreti della commedia che interpretate anche voi, anche se lui non ha dentro di se il bambino che si diverte con le cose semplici. Con lo stesso diritto di esistere e di collezionare, nel suo caso le edizioni pregiate, che continueranno ad uscire all'infinito perché gli editori hanno capito che i Pinuccio le prenderanno sempre.
Se un giorno lo incontrerai, non strafare. Rispondi educatamente, accetta la chiacchierata, ma non insistere troppo nella discussione che si potrebbe generare, e poi torna alla lettura del tuo Ultimate X-tinction Zero Hour crossover, ai suoi cloni e i suoi mutanti. Ricorda che non è il nome che attribuisci ad un volume che lo identifica. Ma tu lo sai bene. E sai pure che non è così grave.
I veri mali del mondo sono ben altri.

venerdì 6 settembre 2013

Una luce nell'oscurità

No, non mi sono armato di lampadina, e non è andata via la corrente da queste parti. Il titolo è solo un pretesto per presentare il risultato di una piacevole conversazione a due, iniziata qualche tempo fa su facebook. Con la bravissima collega Patrizia Mandanici (Nathan e Legs li leggete, vero?), abbiamo conversato del più e del meno riguardo a fantascienza e cinema, avendo solo il cielo come limite. La conversazione è virata sul recente film Star Trek Into Darkness (da cui il mio originalissimo titolo), e partendo da quello abbiamo intrapreso una fitta conversazione su quelle che sono le attese che sempre abbiamo riguardo agli oggetti del nostro desiderio. Ragionandoci sopra, e cercando di capire i pro e i contro della faccenda, entrando nelle scarpe degli altri e immaginando di essere altri da sè.
Per seguire la conversazione dovrete andare sul  blog di Patrizia ed entro un paio di giorni avrete la chiacchierata al completo, visto che era un po' lunga e io devo essere probabilmente l'unico disegnatore che scrive post chilometrici. Là potrete anche commentare, sempre che vi vada l'idea, ma ricordate di comportarvi bene, di non fare chiasso e di saper dimostrare che le Infinite diversità in Infinite combinazioni siano uno dei fondamenti delle persone tolleranti.
Per l'occasione ho pensato che era arrivato il momento di rimettere mano su un vecchio disegno che realizzai qualche anno fa, e aggiornarlo. Qui, per dare un motivo alternativo anche a questo post, seguirete l'evoluzione di quel disegno.

Tutto nasce con un'illustrazione, che realizzo per un progetto concepito con l'amico e collega (come lavoro e come trekker) Carlo Recagno. Dovrebbe essere una Splash-page, ma a causa di mille motivi tutti importanti a modo loro, rimarrà (per il momento) solo un'illustrazione, e un giorno sveleremo l'arcano meccanismo per dominare il mondo che tutto questo nasconde (AHR! AHR! AHR!).
Ma se dico cosa rappresenta, rovino il quiz che abbiamo programmato di fare con Patrizia, per cui immaginate per un istante di sapere benissimo quello che c'è nell'immagine. (non dovrebbe essere così difficile, ma sono certo che ce la farete, quant'è vero che mi chiamo Giancarlo). Questa immagine, che vedere qui a fianco, è del tutto inedita, non essendo mai uscita dalle cartelle del pc. Il disegno originale mostra esattamente questo, errori compresi.
A questo punto lo mostro a Carlo, e lui mi chiede:
"E dov'è la nave dei film?"
Bè, avevo pensato ad una sola versione della nave. Ma gli sceneggiatori hanno sempre ragione, accidenti, e in effetti quella manca, e a vederlo adesso lo senti che stona. Okay, ma la cosa non è un problema.
Su un foglio a parte si disegna l'inserimento. Che sarà questo:



Ora si tratta solo di inserirlo nel disegno sopra, utilizzando Photoshop. Si scannerizza, si pulisce (solo col mouse all'epoca, erano altri tempi) e si colloca nella posizione studiata con cura, rispettoso della prospettiva del disegno originale.
Per molto tempo questa versione rimarrà l'unica vista in giro. La inserisco su DeviantArt, ottiene un buon successo a giudicare dai commenti, e per un pezzo non ci penso più.
Poi nel 2009 esce il re-boot di J.J.Abrams.
Ma adesso il disegno è di nuovo monco. "C'è lo spazio libero in alto", mi suggeriscono nell'ordine Carlo, i visitatori di DeviantArt, gli amici e le action figure sullo scaffale, e hanno ragione, e io ormai ho imparato a non trascurare le opinioni della action figure.
Continuo a pensare che dovrei sinceramente mettermi a programmare  di colmare quella lacuna. Ma il tempo passa, le action figure mi guardano male, e nulla muta.
E poi Patrizia mi propone di fare entrambi qualcosa di nuovo a tema trek da mettere come illustrazione al post. E adesso c'è anche l'occasione giusta.
Si riprende in mano il disegno originale, perdendo un'ora per cercarlo, e poi si cerca la documentazione necessaria: foto di scena, disegni in CGi, il modellino tenuto in mano e fotografato, ogni risorsa può essere utile.
Il parto del disegno non è troppo difficile. Le cose difficili sono altre.


Finito. Lascio a voi il piacere della scoperta delle differenze tra le varie versioni, dei ritocchi effettuati in digitale perché la resa fosse più efficace. Delle mille piccole modifiche fatte qui e là, sopra e sotto.
Il cerchio si è chiuso, l'illustrazione adesso è davvero completa. Ora Carlo è soddisfatto, sono soddisfatti i visitatori di DeviantArt, sono soddisfatte le action figure, che non minacciano più ritorsioni contro i Miaoegizi.
Manca solo la firma, erroneamente scordata nelle edizioni precedenti. Si inserisce anche quella.

E la luce fù.

Alla prossima gente, e buona lettura. Che possiate sempre avere una luce che vi guidi nell'oscurità: ricordate che ogni uomo di mondo (ma anche ogni donna) non dovrebbe mai farne a meno.

Live Long and prosper, folks.

giovedì 15 agosto 2013

La curiosa genesi di una ragionevole inquietudine

Alla fine non puoi continuare a rimandare, devi farlo. Ogni pezzo in cui presenti qualche cosa necessita anche di un giudizio. Il tuo giudizio, il giudizio di chi compila l'articolo o la lista. Amici miei, il pezzo di oggi avrebbe dovuto concludere il pezzo precedente sui libri trek, ma alla fine stonava in quel contesto, e ho deciso l'avrei rimandato di qualche giorno. Poi ti giri un attimo ed è già passato un mese.

Ma ammetto che la cosa non è così facile. Spesso ho pubblicato dei pezzi su libri e fumetti che mi piacevano, e il motivo era chiaro, non li avrei fatti se non fosse stato così. Ma questa è la prima volta in cui devo parlare di qualcosa, e le cose da dire non sono del tutto positive. Inutile rimandarlo ancora, alla fine la notizia bomba va data: una buona parte di questi libri trek erano bruttini. Ecco qua, l'ho detto.
Normalmente non mi piacciono le stroncature, penso sempre che si più importante segnalare le cose belle piuttosto che denigrare quelle negative, ma è anche vero che nel nostro caso particolare (i libri trek) non si tratta di stroncare, ma solo di fare delle distinzioni sul perché della critica. Ed estrapolando il tutto ne viene fuori un discorso più ampio, che non si limita solo al mondo delle narrativa "per" il fandom, e che genera una leggera inquietudine... ma di questo ne parleremo nel finale. Occhio, oggi non si parla solo di libri trek, continuate a leggere.

Dunque, ogni giudizio o critica che sia, si basa sempre su un dettaglio fondamentale: esprimere un giudizio é qualcosa di oggettivo, di tuo personale gusto. Ciò che a me può piacere, a te magari farà rivoltare lo stomaco. E questo, oltra a suggerirti di non chiedermi Più consigli, non sarebbe troppo diverso dal voler leggere i pensieri oziosi di un ozioso e pensare di trarne un insegnamento diverso da quello di imparare ad oziare meglio.
Ma se affermo che la terra è al centro del sistema solare o affermo che l'acqua è composta di plutonio e marmellata, per quanto io possa esserne convinto, in realtà non dico altro che delle corbellerie. Bullshit, direbbero gli anglosassoni. Possono anche essere mie opinioni, ma sono decisamente sbagliate, e chiunque potrà farmelo notare, e potrò anche arrabbiarmi, gridarlo, scriverlo in maiuscolo, ripeterlo ad ogni minima occasione, non per questo diventeranno reali e riconosciute da tutti.
Se invece dico che tale film, fumetto o libro mi piace o non mi piace, dico che è brutto o bello, emetto un giudizio personale e soggettivo. Che (appunto) riguarda me e potrebbe non avere lo stesso risultato con un altro soggetto. Se lo vedi e ti piace, non arrabbiarti con me.
Nel nostro caso quindi è evidente che si tratta di opinioni personali, che possono essere discutibili e non gradite, e se spiego le mie motivazioni posso avvicinarmi a permettere a chiunque di capire il perché e il percome di questo punto di vista. Come una regola. Che è più o meno basata su questo:

1° regola di Jack sulla sincerità:
Se sei appassionato di qualcosa, devi essere sempre sincero con te stesso. Devi stabilire le tue personali regole riguardo ai tuoi oggetti del desiderio. Non arrivare MAI a idolatrare qualsiasi cosa appartenga alla loro categoria, ma sappili giudicare in maniera indipendente.
Se un giorno uno di essi ti sembrerà una cazzata, non preoccuparti: lo sarà sicuramente.
Non cercare di negarlo, accettalo senza problemi e vivi felice.

Fui un ghiotto collezionista dei libri Trek, lo confesso. In quei tempi lontani ero un teledipendente, e i film e telefilm di Fantascienza erano un richiamo irresistibile. Per quale motivo? E che ne so? Le astronavi, i mostri, il sense of wonder, forse tutto l'insieme, uno psicanalista troverebbe di certo motivazioni interessanti, ma se associasse questo pure ai soldatini ed ai fumetti, di certo si darebbe alla pazza gioia, per la consapevolezza di avere trovato il cliente perfetto. Certo, i gialli, i western, ma se c'erano astronavi, alleluja, non ce n'era per nessun altro.
Poi un giorno - c'è poco da fare, prima o poi accade sempre - scopro che quello che c'è in tv non basta, e non arrivano prodotti nuovi. Ci sono i cartoni nippi, certo, ma mancano le avventure delle astronavi.
Un giorno di questi anni lontani e perduti in cui internet era un'utopia lontana, mi prestano un volumetto della pista delle stelle. Mondadori. Veloce, divertente, ben scritto, e sopratutto "interessante". Pare tratto da un telefilm. "Sì, Destinazione Cosmo, su Teleblablbla" mi informa il cugino Piero. E con tutte le montagne intorno a Gorizia non c'è la minima possibilità di ricevere fino a qui quella TV, e molte delle altre. Non ho idea di quale sia l'aspetto dei personaggi, ho solo una sagoma nera della nave stampata sul retro, e poco altro.
"Caro Jack, forse non vedrai mai un telefilm chiamato StarTrek, ma è probabile che se trovi quei libretti probabilmente ti divertirai" ti suggerisce una vocina interiore.
Era vero. Spassosi, buona fantascienza, allargando i mie confini che fino ad allora si fermavano a Spazio 1999. Robot, viaggi nel tempo, computer senzienti, alieni cattivi, civiltà telepatiche, in pratica un bignami della fantascienza mondiale, un'antologia di ogni argomento disponibile. Come può tutto questo non essere divertente?
On breve li lessi tutti in un paio d'anni, poi arrivò la visione di qualche puntata su qualche TV, almeno per permettermi di capire che faccia avevano i protagonisti. Poi il film del 1979. E il libro di Roddenberry tratto dal primo film. Ma poi il nulla. Un'attenta e rigorosa rovistazione nelle infinite centinaia di mercatini dell'usato mi aveva permesso di recuperare anche i due Urania (HURRA!!!), ma poi era finito tutto.

Diciamolo: non riesco a stare fermo, a farne a meno. Una scintilla si è accesa, e necessita di una miccia da  bruciare. Decido di guardarmi intorno, e vedere cos'altro mi propone la fantascienza, e ancora non lo so che questo cambierà tutto.
Quella miccia fu la fantascienza classica letteraria: Urania e i suoi fratelli. Nel periodo che passò tra la pubblicazione dei numeri della Pista delle Stelle a quella dei volumetti Garden, mi evolvetti (Evolussi? Evolvei?) in un grande appassionato di fantascienza classica, e in qualche anno divenni un'autorità. Avevo letto i maggiori classici, avevo assimilato Asimov, divorato Heinlein, esplorato tutto Clarke e assaporato Herbert. Mi ero divertito con Farmer e Lafferty, esaurito la produzione disponibile di Dick, amato le produzioni della LeGuin e di Lem, interessato a Ballard e Pohl e Moorcock, ed avevo già iniziato a seguire i nuovi talenti degli anni recenti, come Brin, Gibson e Benford.
Ma soprattutto avevo imparato che alcune di quelle belle storie dell'astronave Enterprise, erano state scritte proprio da alcuni di quegli scrittori che leggevo ora. E che nelle loro storie personali erano ancora più bravi, andavano più lontano.
Insomma, a quel tempo ero diventato... Come spiegarlo? Piú "esigente". Ma riuscivo ancora a divertirmi con la fantascienza avventurosa, quando la trovavo.
Intanto avevo imparato una cosa importante, che anche i più grandi autori toppavano, talvolta. E quindi poteva succedere che qualcosa che terminavi ti lasciasse con l'amaro in bocca. E permettersi di essere insoddisfatto, faceva bene alla salute. Nasconderlo a se stessi, fingere fosse bello, no.

Arriviamo ad un giorno del 1988, e quell'appassionato prende il suo primo volumetto Trek della Garden. E poi tutta la serie a seguire. Poi però comincia a leggerli...
Ahia.
Sì, ho presente cosa state pensando, certo, non si possono paragonare libri avventurosi ai classici della letteratura, non più di quanto si possa paragonare i film di Don Camillo e Peppone a Il Ponte sul Fiume Kwai. Lo so eccome. E' ingeneroso dirlo, o fare paragoni tra libri dedicati ad un serial tv e i classici del fantastico. Ma invariabilmente il paragone ti scappa, e volente o nolente lo fai. Quindi non sono molto fiero di me quando dico che trovai quasi incomprensibili i libri della coppa Marshak & Culbreath, che trovai un po' noiosi e confusionari, così come banali una buona parte degli altri, ma sono felice di dire che mi divertii parecchio con i titoli di Gerrold, della Sky e il ciclo del Figlio del Passato. L'impressione era che quella prima serie di libri dell'editore Bantam Books fossero libri per fan, scritti da fan, e probabilmente era vero. Personaggi conosciuti che avevano comportamenti anormali, storie allungate, dialoghi interminabili... basta trovare una sola di queste cose e metà del tuo divertimento scema. Le cose migliorarono con i numeri Argento, che proponevano la successiva collana Pocket Books americana: belli, belli belli, divertenti e fedeli ai personaggi, nonostante qualche licenza. Certo, lo so che Frank Herbert e Philip K. Dick erano diversi, e sicuramente migliori, ma qui parliamo di intrattenimento, non di alta letteratura, ed è in base all'intrattenimento che qui va dato un giudizio, non sulla quantità di idee fantascientifiche presenti nel libro. Ecco, come ho detto sopra, tanti anni di letture mi avevano insegnato che non dovevo giudicarli come libri di FANTASCIENZA, ma piuttosto come libri di INTRATTENIMENTO. E quando riuscivano a divertirmi, voleva dire che il loro compito l'avevano svolto alla perfezione. E quando dopo tre anni di appuntamento estivo con il Garden Argento, non trovai il numero nuovo, un po' ci rimasi male. "Peccato, ma è stato divertente, finché è durato", mi dissi.

Intanto la TV Italia 1 aveva incominciato da qualche anno la trasmissione pomeridiana quotidiana della serieThe Next Generation, e aveva provocato quell'onda lunga di nuovi appassionati.

Quando arrivò in Italia il settimo film, Generazioni, venne effettuato un discreto sforzo promozionale: Patrick Stewart venne in Italia, e apparve pure al Maurizio Costanzo Show, anche se probabilmente oggi lo avrà cancellato dal suo curriculum.
Ma a seguire quel lancio, ecco che esce l'adattamento letterario del film per l'editore Fanucci, inserito in una collana di letteratura fantascientifica varia. C'è l'entusiasmo per il film, che ti pare bellissimo, ma è solo colpa dell'entusiasmo, e qualche anno dopo al massimo dirai che era "carino", ma comunque il libro si prende e si legge.
Nei mesi successivi ecco partire la pubblicazione di altri libri della serie, inseriti all'interno della pre-esistente collana da libreria E.T. (Economica Classica). Pochi, ma si spera scelti con cura. La serie riprende, più forte che mai.

Rimasi fedele anche qui, e cominciai ad... accumularli in casa, ma iniziai a leggerli circa un anno dopo. Le copertine erano quelle americane, sopratutto composizioni di facce e niente altro, accattivanti zero, ma c'era la passione, e alla passione non si comanda, e anche se graficamente non facevano faville, si prendevano. Mi divertì il primo libro di Shatner... ma mi raffreddai sul secondo. Trovai inverosimile la trovata per portarlo nel 24esimo secolo e resuscitarlo, così come vederlo come eroe impegnato a salvare l'universo intero, mentre Picard e soci stavano a guardare passivi. E già lasciava intuire come sarebbe continuato il ciclo. C'era poco da fare, la 1° regola di Jack sulla sincerità si stava esternando in tutto il suo splendore. Resistetti il primo anno, e poi diradai. Feci eccezione per la fiducia che avevo per Peter David, del quale ho ancora una coppia di Imzadi che mi feci autografare alla sticcon 2002, ma decisi di tralasciare i cicli multi-serie, che non mi interessavano proprio: Una storia che continuava tra le varie serie differenti, in epoche e in zone dello spazio diverse? Mi sembrò solo una mossa per convincere il lettore a prendere 4 libri al posto di 1. Oltretutto all'epoca DS9 era stata trasmessa molto poco, solo una stagione, e così anche Voyager. Non li trovavo attraenti, non conoscevo abbastanza i personaggi da volerli seguire anche nei libri. Ma se toglievi i libri di DS9 e di VOY, i cicli multiserie e il ciclo di Shatner, gli adattamenti e le ristampe Garden... rimaneva molto poco da seguire. Per la prima volta avevo una collana Trek con volumi poco interessanti per me. Li prendevo sempre più raramente.

Grazie di cuore all'amico che mi scattò questa foto ;-)

Entro un paio d'anni la pubblicazione invece si moltiplicò. L'intera collana E.T. venne dedicata ai libri Trek. Fu un bene o un male? E chissà. Immagino fosse il segnale che vendevano bene. Sergio Fanucci partecipava alle Sticcon, aveva il suo banchetto vendita e i libri andavano. Nel frattempo avevo già rinunciato. Basta, stop, finiamola qui. Potevi spendere  4.500 lire (2/2,5 €) per i volumetti Garden ogni mese, ma un brossurato mensile da 12.000 lire (circa 6 €) non era più il caso, sopratutto se ogni mese prendevi anche altri libri di Fantascienza, e questi sembravano più interessanti.
No, a me mancava il tempo (e anche la voglia, a dire il vero) di seguire TUTTO. Per cui feci la dolosa scelta: basta del tutto coi libri Trek. Se li avessi trovati nell'usato o nei remainders, okay ci avrei pensato, ma quelli sarebbero stati altri giorni, in un futuro non bene identificato. Quando qualcuno me ne avrebbe segnalato qualcuno davvero bello, lo avrei recuperato con calma. Ti distrai un attimo, e sonno passati dieci anni, e non li hai ancora recuperati, e ora non hai tutta questa voglia.

"E allora?" domanda a questo punto il lettore fan. "Questo non cambia nulla. Così tradisci così la tua serie preferita. Sei scorretto."
No, affatto. La serie è sempre lì, intoccabile. I libri sono... una cosa in più. Non erano indispensabili, non era necessario averli letti tutti. Era solo passione e divertimento, se ti va lo fai, altrimenti no, e non cambia nulla. E poi, c'è quel piccolo, insignificante dettaglio, quello che cerchi di tenere nascosto, che ad un certo punto pensavi di lasciare fuori, ma che devi deciderti e esternare, caro Jack, c'è poco da fare. Quello che fa quadrare il cerchio. L'origine di quella ragionevole inquietudine del titolo a cui accennavi in alto.

Perché ad un certo punto della tua vita arriva un momento particolare. Quando guardi alle cose che hai fatto da giovane, ai millelibri che hai letto, e a tutto il tempo libero che avevi allora. E guardi ora, e cerchi di calcolare quanto sia quel tempo libero oggi, quello che ti rimane dal lavoro e da tutto il resto, e capisci che devi decidere come riempirlo. Devi scegliere. Due le scelte possibili:
1) Seguire il solito sentiero, quello sicuro dove i personaggi sono vecchi amici, dove succedono cose, che sono più o meno sempre le stesse, dove non accade mai niente di drastico, perché in una serie non possono mai mancare i protagonisti, ma dove ti diverti comunque. Come leggere solo i libri di Tizio, o la serie di Tazio Pitt. Oppure puoi seguire l'altra strada. 2) quella che hai iniziato nei primi anni '80, quando i libri di Star Trek inediti erano finiti. Quando hai cominciato a esplorare quel mondo immenso chiamato fantascienza, cercando anche tu di vedere se riuscivi ad arrivare dove nessuno era mai giunto prima. Cercando di riuscire a vedere tutti i film, i telefilm e i libri che vorresti. Guardando oltre. Continuando a esplorare, senza sapere davvero dove ti porterà, ma senza porti dei limiti.

Non mi lamento della scelta. Continuo a seguire la fantascienza, pur con il tempo limitato che posso permettermi. E anche se ormai ogni lettura si trascina per mesi, ci sarà sempre posto nel tempo libero per un libro.
E poi, tutto si evolve. E' di pochi giorni fa un test personale, brillantemente superato: il primo romanzo letto in lingua inglese. Ed era un romanzo trek, come un vecchio amico che ti dà una mano nel momento dell'esame di guida. Perché nelle cose difficili devi cominciare con un aiutino. Ma lo avevo scelto apposta, proprio quello e proprio su quell'argomento, ero certo che non mi avrebbe deluso. E lo sapevo bene che era solo intrattenimento, ed è giusto che sia così.

"Scusa, ma il discorso sull'andare dove nessuno era mai giunto prima?"
E' in inglese, se non è un passo avanti, cos'è? E poi certe rimpatriate con i vecchi amici non fanno male.
E le regole, le tue stesse regole, puoi anche infrangerle ogni tanto.
Solo per questo non ti serberai rancore.

martedì 23 luglio 2013

Seguendo la pista delle stelle

Ho sempre compilato liste, lo confesso. Magari all'inizio non me ne rendevo davvero conto, ma iniziai ben presto. Giocavi con i soldatini? Facevo la lista di tutta le serie, e di quelli che mi mancavano. O la lista dei numeri di Topolino che avevo. E così avanti nel tempo: quando mi prese la passione per la fantascienza cominciai a compilarmi con metodo le liste di tutte le collane di libri  esistenti. Ehi, internet era lontano negli anni '80, dovevo arrangiarmi con la lista dei numeri arretrati, che si trovava nelle pagine finali di ogni numero, e riempire i vuoti. E i quaderni si riempivano.
E quando scoprivo che le pagine erano finite, e non potevo più aggiornare... cambiavo quaderno. Ma ricopiando rigorosamente tutto, perché si sa che le liste devono sempre essere complete, non vale metà in un quaderno e metà nell'altra. Col tempo scoprii l'utilità dei quaderni con i fogli mobili, e fu una grande evoluzione.
Poi  arrivó l'informatica, e tutto cambiò di nuovo. Dal semplice dBase 3 per Dos, al semplice documento .doc con la lista ricopiata, più facilmente consultabile. Senza dimenticare l'indispensabile taccuino da tasca, quello dove normalmente faccio i disegnini o mi segno le idee importanti, che mi porto sempre dietro, e mi permetteva di controllare i numeri mancanti quando serviva.

Ma altre preziose liste resistevano sui quaderni, a casa. Quelle sempre utili, ma che non serviva mi portassi dietro: la lista dei campioni del mondo di Formula 1, dei vincitori dei premi Hugo, i film che avevo visto al cinema... Liste indispensabili, apparentemente, o ameno per me; ma inutili per il resto del mondo.
Poi, grazie a Crom, arrivó la rete. E si scoprí che su internet le liste le trovavi ovunque. Volevi i vincitori dei premi Oscar? Li trovavi subito. I premi di Annecy? Idem. I vincitori del Tourist Thropy? Eccoli. E per avere la lista completa dei volumi di Segretissimo non serviva piú che cercassi il prezioso numero 1000, con in appendice l'elenco completo, ma c'era la Wikipedia.
Da quel momento ho lentamente smesso di aggiornare le mie liste, conservando solo le mancoliste. Tutto il resto si trovava facilmente in giro, pronto e a disposizione di tutti.
Questo è il bello della rete internet: qualsiasi cosa tu possa cercare, da qualche parte qualcuno l'ha fatta. E quindi se cerchi la troverai.
Così però le mie liste diventarono del tutto obsolete. Quella di Urania? Siti amatoriali, più di uno. Dei libri di Len Deighton? Sito dedicato. Liste di fumetti Bonelli? Sito ufficiale. Non nè è rimasta una di qualche utilità.

Poi un giorno cerco un'informazione, e controllo sulla wikipedia. E trovo una di quelle liste che avevo pure io, ma... come dire? Un po' lacunosa. Ma sopratutto mi rendo conto che la lista da sola non basta, talvolta. Che non servono solo i numeri, ci vuole anche la vita dietro. Ci vuole un po' di storia.

Caro Jack, hai un blog dove scrivi i fatti tuoi (ma non solo), della vita e dell'universo (ma non solo) e ogni tanto pubblichi anche articoli di pubblica utilità, partendo dalle tue passioni e conoscenze. E controllando nelle statistiche risultano quelli più visitati. Lo sapevi che se su Google scrivi Brilla brilla piccola Spia, il titolo di un vecchio libro di Len Deighton, l'unico sito nella prima pagina che non sia di vendita libri, è il tuo blog? Lo visitano Jack. Non te ne sei accorto, ma sei diventato, tuo malgrado,  anche un servizio pubblico.
Per cui ecco il post di questa volta, che si è fatto aspettare un po', tra aggiornamenti, controlli e colori. Questa volta è di nuovo un servizio pubblico, nei limiti del possibile. E se non proprio un post utile per tutti, almeno per una piccola minoranza entusiasta.
Per cui, spiacente amici lettori regolari, a una buona parte di voi questo post non dirà nulla, perchè esso altro non sarà che la lista dei

Libri di Star Trek pubblicati in Italia.

Che sorpresona, eh? Niente massimi sistemi, sorry, questa volta solo letteratura, e solo letteratura trek in lingua italiana. E come quasi ogni cosa, a volte bisogna iniziare con due parole di introduzione, partendo dall'inizio... più o meno. Ovvero dalla fine. Alla chiusura della serie TV di StarTrek, a cavallo degli anni '70, gli appassionati ne vogliono ancora. Partendo dalle riviste amatoriali, iniziano ad apparire oltreoceano racconti e storie ambientate nell'universo dell'astronave Enterprise. Così un decennio dopo si parte. Tra il 1979 e il 1981, la Bantam Books pubblica una prima breve serie di romanzi dedicati a Star Trek: romanzi brevi, a volte ingenui, talvolta verbosi, ma capaci di far rinascere l'entusiasmo nei lettori. Si alternano autori professionisti e amatoriali. E il genere pare funzionare. Dal 1979, con la pubblicazione dell'adattamento del primo film, comincia la fase dell'editore rivale, Pocket Book. A quel primo numero seguirà una lunga serie di libri, che continua ad uscire ancora oggi. Nel 1987, con la partenza della nuova serie TV, parte anche la serie parallela dedicata a The Next Generation. Dal 1993 e 1995 partiranno anche quelle dedicate a Deep Space Nine e Voyager. Ne usciranno anche altre, che vedremo in dettaglio più avanti, ma a parte l'adattamento del pilot di Enterprise, buona parte rimarranno da noi inedite.

A seguire trovate la lista, sperando che sia davvero completa. La prima divisione è quella temporale: le trovate rigidamente in ordine cronologico di uscita. E poi i vari editori che si sono alternati e le collane, con delle note a margine in fondo, e vedrete che saranno utili.
Ho utilizzato i colori per aiutare a differenziare le varie ambientazioni dei libri, per facilitare il riconoscimento a vista, secondo questo ordine: Novelization: adattamenti di film o telefilm; The Next Generation; Deep Space Nine; Voyager; New Frontier; Shatnerverse (la cronologia futura creata da William Shatner). Quelli non colorati si intendono dell'universo classico e/o film. Per ogni libro indico il numero di collana, il titolo, l'autore, titolo originale e anno di pubblicazione, e sopratutto il nome del traduttore italiano: mai dimenticarsi di loro. Senza traduttori niente di tutto quello che trovate qui sotto esisterebbe. E poi un paio sono cari amici, e mi fa molto piacere citarli.
Ultima cosa: qui troverete solo le opere di fiction. Saggi, biografie, manuali in Klingon o Regole dell'acquisizione non sono compresi.
Per tutti i dati che mi mancavano, mi sono basato sul preziosissimo Catalogo Vegetti della Fantascienza.

Mondadori Editore
Siamo in un'epoca davvero lontana nel tempo. Il primo film uscirà due anni dopo, ma qualche televisione ha cominciato a trasmettere la serie con il nome "Destinazione Cosmo". Eppure è in questo deserto che qualcosa si muove. Poca è ancora la documentazione disponibile, ma qualcosa accade, perché un giorno la Mondadori, alle varie collane popolari di genere fantastico che escono in edicola, affianca questa Pista delle Stelle. La documentazione è ancora molto carente, e si manifesta nelle comunque bellissime illustrazioni di copertina, in cui le "licenze" visive sono innumerevoli. 

Serie STAR TREK, La Pista delle Stelle
Mensile, volumetti brossurati formato pocket, in edicola. Si tratta degli adattamenti degli episodi TV, realizzati da James Blish, qui indicato come curatore. Nei 12 numeri vengono tradotti e adattati 11 degli 12 numeri della serie americana, tutti quelli che Blish è riuscito a pubblicare prima della sua morte. Già, la serie non è completa, lo sapevate?
Per vederla terminare bisognerà aspettare la serie Argento della Garden, nel 1988, addirittura dieci anni dopo.
Copertine di Oliviero Berni.

1978:
La pista delle stelle 1 [James Blish] (R.Sanità)
La pista delle stelle 2
[James Blish] (R.Sanità)
La pista delle stelle 3
[James Blish] (R.Sanità, G.Scarpa)
La pista delle stelle 4
[James Blish] (L.Cucchi)
La pista delle stelle 5
[James Blish] (R.Sanità)
La pista delle stelle 6 [James Blish] (A.Pasinetti)
La pista delle stelle 7 [James Blish]
(R.Sanità, D.Zinoni)
La pista delle stelle 8 [James Blish] (G.Scarpa)
La pista delle stelle 9 [James Blish]
 (A.Pasinetti)
La pista delle stelle 10 [James Blish]
(G.Scarpa)
La pista delle stelle 11 [James Blish] (D.Zinoni)
La pista delle stelle 12 [James Blish]
(R.Sanità)

Negli stessi anni fanno capolino un paio di romanzi anche sulla celebre collana di Fantascienza URANIA, qui nel suo periodo settimanale. Provengono dalla serie Bantam. Come tutti gli altri Urania del periodo, le copertine sono del grandissimo Karel Thole.

collana URANIA
Urania 758 (1978) Il pianeta del giudizio [Joe Haldeman] Planet of Judgement, 1977 (B.Della Frattina)
Urania 800 (1979) La sfera di Dyson [Gordon Eklund]
The Starless World, 1978 (L.Serra)



Nella primavera del 1979 esce il primo film anche in Italia, e la Mondadori pubblica l'adattamento ufficiale, nella sua collana Omnibus. L'anno successiva pubblicherà con lo stesso formato sia l'adattamento di The Black Hole che quello de L'Impero Colpisce Ancora. Se li avevate tutti e tre, facevano una bella figura affiancati nella vostra libreria

1980: StarTrek [Gene Roddenberry] Star Trek, 1979 (M.Galli)

Editoriale GARDEN
Il tempo passa. Dei volumetti della Pista delle stelle se ne perde memoria. Nel frattempo escono i film, i telefilm vengono trasmessi al completo, anche se talvolta in orari scomodi. Ma intanto anche in Italia il fandom è nato, si è formato da poco il club di appassionati italiani, lo Star Trek Italian Club, lo STIC. 
Nell'estate del 1987, mentre guardo il materiale esposto in edicola, mi trovo di fronte un libro Trek: che succede? Sono finito in un mondo parallelo dove si avverano i desideri della gente? Niente di tutto questo. L'editore è la Garden Editoriale di Antonio Bellomi, specializzata in pubblicazioni popolari da edicola: giallo, fantastico, mistery, Horror. E ora tocca a Star Trek: pubblicherà una buona parte dei rimanenti volumi editi dalla Bantam, ma inizieranno anche ad apparire i più corposi volumi Pocket Books. Due le serie. Ad una prima regolare e mensile, si affianca dopo un po' la serie Argento, che inizia pubblicando quello che sembra un solo un numero speciale, l'ultimo volume degli adattamenti di Blish, anche se in realtà è scritto dalla vedova. E porta a conclusione la serie Mondadori. Alla chiusura della collana regolare, continueranno ad apparire con cadenza varia altri romanzi nella collana Argento, tutti notevolmente più corposi. Dopo il 1992 la serie si interrompe in maniera definitiva.
Buona parte delle copertine di queste edizioni sono italiane e inedite, per la maggior parte sono di Marilena Maiocco. I primi numeri hanno la copertina lucida, gli ultimi avranno un cartoncino opaco che si rovina facilmente. Come curiosità, segnalo che in appendice era inserita una paginetta che forniva i dati per contattare lo StarTrek Italian Club. A leggerlo oggi sembra incredibile, ma per molti appassionati il viaggio su quella pista di stelle incomincerà in questo modo.


1987:
  1 Il prezzo della Fenice [S.Marshak, M.Culbreath] The Price of Phoenix, 1977 (A.Bellomi) [1]
  2 Spock, il vulcaniano [Kathleen Sky] Vulcan, 1978 (A.Guarnieri)
  3 L'enigma della protostella [Greg Bear] Corona, 1984 (A.Guarnieri)
  4 Il figlio del passato [A.C.Crispin] Yesterday's Son, 1983 (A.Guarnieri) [2]

1988:
  5 Spock deve morire! [James Blish] Spock Must Die!, 1970 (A.Guarnieri)
  6 Mondo senza fine [Joe Haldeman] World Without End, 1979 (A.Guarnieri)
  7 Triangolo [S.Marshak, M.Culbreath] Triangle, 1983 (A.Guarnieri)
  8 Messia degli spazi [T.R.Cogswell, C.A.Spano] Spock Messiah!, 1976 (A.Guarnieri)
  9 Progetto Prometeo [S.Marshak, M.Culbreath] Prometheus Design, 1982 (F.Luzzatti)
10 Destinazione Madworld [Stephen Goldin] Trek to Madworld, 1979 (A.Guarnieri)
11 Pianeta infernale [Gordon Eklund] Devil World, 1979 (A.Guarnieri)
12 Gli angeli di Mudd [J.A. Lawrence] Mudd's Angels, 1978 [Antologia] (A.Guarnieri) [3]
13 Fantasma a bordo [Kathleen Sky] Death's Angel, 1981 (A.Guarnieri)
14 Il destino della fenice [Marshak, M.Culbreath] The Fate of the Phoenix,1979 (A.Guarnieri)
[1]
1989: 
15 Vortice galattico  [David Gerrold] The Galactic Whirlpool, 1980 (A.Guarnieri)



STAR TREK Serie Argento
1988:
1 Missione nell'universo  [James Blish, J.A. Lawrence] Star Trek 12, 1977 (A.Guarnieri)
1990: 
2 Crisi su Centaurus  [Brad Ferguson] Crisis on Centaurus, 1986 (Mida)

1991:  
3 Il guardiano del tempo  [A.C. Crispin] Time for Yesterday, 1988 (A.Guarnieri) [2]

1992:
4 Il principio di Pandora [Carolyn Clowes] The Pandora Principle, 1990 (A.Guarnieri)
5 Intrigo Galattico  [J.M. Dillard] Bloodthirst, 1987 (A.Guarnieri)


ARMENIA editore
Per un breve periodo ci prova anche l'editore Armenia, già specializzato in letteratura fantastica. In un colpo solo pubblica 4 libri, due del ciclo classico, e due di The Next Generation. Questa volta niente edicola, solo libreria. Le copertine riprendono quelle delle edizioni originali. Questi quattro libri non avranno seguito.

1993: 
ST 1 Effetto entropia [Vonda N.McIntyre] The Entropy Effect, 1981 (S.Ciaghi)
ST 2 Il fuoco nero [Sonni Cooper]
Black Fire, 1983 (G.Roversi)
TNG 1 I bambini di Hamlin [Carmen Carter] The Children of Hamlin, 1988 (G.Cordone, A.Lisiero)
TNG 2 Il paradiso di ghiaccio [Peter David] A Rock and Hard Place, 1990 (G.Cordone, A.Lisiero)




FANUCCI editore
Un altro paio d'anni di silenzio, e poi ecco riapparire i libri Trek in libreria. Approfittando anche del lancio pubblicitario dell'imminente film Generazioni, esce l'adattamento librario, e questa volta tocca all'editore Fanucci.  Dopo quel libro, cominciano ad apparire con ritmo continuo altri libri Trek, inseriti nella collana E.T. (Economica Tascabile), insieme ad altri libri di fantascienza classica. Presumibilmente a causa del discreto successo, le uscite aumentano, al punto che dal 1999 la collana ospita SOLO volumi Trek. Le copertine sono le stesse delle edizioni americane: facce di attori e poco altro, alcune molto belle, altre poco accattivanti.

1995: 
Collana Biblioteca di FS [Libreria]
X (10), 1995: Star Trek Generazioni [J.M.Dillar] Star Trek: Generations , 1994 (G.Cordone, A.Lisiero) 
collana E.T. Economica Tascabile [Libreria]
28 Il segreto di Spock [Jeri Taylor] Unification (nov), 1991 (A.Guarnieri)
29 Un'ombra dal passato [Michael J. Friedman] TNG: Fortune's Light, 1991 (AM.Bonavoglia)
35 Le ceneri del paradiso [Shatner, Reeves-Stevens] SW1: The Ashes of Heaven, 1995 (C.Borriello) [4] 
36 Ieri, oggi, domani... [Michael J. Friedman] All Good Things (nov), 1994 (A.Lisiero, G.Cordone)



1996: 
39 Imzadi [Peter David] TNG: Imzadi, 1992 (C.Sassetti)
40 Il destino di Spock [Michael J.Friedman] TNG: Crossover, 1995 (C.Borriello)
45 Il ritorno [Shatner, Reeves-Stevens] SW2: The Return, 1995 (C.Borriello)
46 Requiem [M.J.Friedman, K.Ryan] TNG: Requiem, 1994 (C.Sassetti)

1997: 
50 Primo contatto [J.M. Dillard] First Contact (nov), 1996 (C.Sassetti)
55 [Invasione #1] Primo attacco [Diane Carey]
ST: First Strike, 1996 (C.Sassetti) [7]
56 [Invasione #2] L'esercito della paura [A.W.Smith, K.K.Rusch] TNG: The Soldiers of Fear, 1996 (C.Sassetti)
57 [Invasione #3] La furia del nemico [L.A.Graf] DS9: Time's Enemy, 1996 (F.Staglianò)
58 [Invasione #4] La sfida finale [Dafydd ab Hugh] VOY: The Final Fury, 1996 (C.Borriello)
65 Il vendicatore [W.Shatner, Reeves-Stevens] SW3: Avenger, 1997 (C.Borriello)
66 Il naufrago del tempo [Michael J. Friedman] Relics, 1992 (C.Sassetti)
69 Federazione
[J.& G. Reeves-Stevens] ST: Federation, 1994 (C.Borriello) [6]

1998: 
76 [Il giorno dell'Onore #1] Antico sangue [Diane Carey] TNG: Ancient Blood, 1997 (C.Sassetti) [7]
77 [Il giorno dell'Onore #2] I cieli di Armageddon [L.A. Graf] DS9: Armageddon Sky, 1997 (F.Staglianò)
78 [Il giorno dell'Onore #3] Anima Klingon [Michael J. Friedman] VOY: Her Klingon Soul, 1997 (C.Borriello)
79 [Il giorno dell'Onore #4] Giuramento di guerra [K.K. Rusch, D.W.Smith]
ST: Treaty' Law, 1997 (C.Borriello)
83 Salto nel tempo  [Diane Carey] TNG: Ship of the Line, 1997 (F.Staglianò)
84 Il Mondo di Spock [Diane Duane] ST: Spock's World, 1988 (C.Borriello)

95 Il fantasma  [Shatner, Reeves-Stevens] SW2-1: Spectre, 1998 (C.Borriello)
96 Q contro Q [Peter David] TNG: Q-Squared, 1994 (F.Staglianò)
101 [La tavola del capitano #1] Pirati [L.A.Graf] ST: War Dragons, 1998 (G.Pastorino)
[8]
102 [Q Continuum] Lo spazio di Q [Greg Cox] Q-Continuum (TNG): Q-Space, 1998 (F.Staglianò)

1999: 
108 La prima missione [Vonda N. McIntyre] ST: Enterprise, the First Adventure, 1986 (G.Pastorino)
109 [Q Continuum] La zona di Q [Greg Cox] Q-Continum (TNG): Q-Zone, 1998 (F.Staglianò)
110 [La tavola del capitano #2] Il tesoro di Dujonian [M.J. Friedman] TNG: Dujonian's Hoard, 1998 (F.Staglianò)
111 [New Frontier #1] Il castello di carte  [Peter David] NF: House of Cards, 1997 (A.Tintori) [9]
112 Imzadi II [Peter David] TNG: Triangle, Izadi II, 198 (M.Cassili)
113 L'insurrezione  [J.M.Dillard] Star Trek Insurrection (nov), 1998 (C.Sassetti)
114 Vittoria oscura  [Shatner, Reeves-Stevens] [SW2-2] Dark Victory, 1999 (G.Pastorino)
115 [Q Continuum] L'attacco di Q  [Greg Cox] TNG: Q-Continum: Q-Strike, 1998 (F.Staglianò)
117 Mosaico [Jery Taylor] VOY: Mosaic, 1996 (A.Tintori)
118 [La tavola del capitano #3] Il segreto dei Mist [DW.Smith, KK.Rusch] DS9: TheMist, 1998 (F.Staglianò)
119 Spock deve morire
[James Blish] ST: Spock Must Die!, 1970 (A.Guarnieri) [ristampa]
120 Gli angeli di Mudd
[J.A.Lawrence] ST: Mudd's Angels, 1978 (A.Guarnieri) [ristampa]

2000:
121 Un destino glorioso [Diane Carey] ST: Best Destiny, 1992 (G.Pastorino)
122 [La tavola del capitano #4] La nave di fuoco [Diane Carey] VOY: Fire Ship, 1998 (F.Staglianò)
123 Vortice galattico [David Gerrold] ST: The Galactic Whirpool, 1980 (A.Guarnieri) [ristampa]
124 Fantasma a bordo  [Kathleen Sky] ST: Death's Angel, 1981 (A.Guarnieri) [ristampa]

125 Io Q [J.DeLancie, P.David] TNG: I, Q , 1999 (F.Staglianò)
126 [New Frontier #2] Nel nulla [Peter David] NF: Into the Void, 1997 (A.Tintori)
127 [Dominion War #1] Dietro le linee del nemico [John Vornholt] TNG: Behind Enemy Lines, 1998 (F.Staglianò) [7]
128 Destini. Primo Volume [Jery Taylor] VOY: Pathways, 1998 (C.Sassetti) [10]
129 Destini. Secondo Volume [Jery Taylor] VOY: Pathways, 1998 (C.Sassetti)

130 Prima direttiva
[Judith & Garfiel Reeves-Stevens] ST: Prime Directive, 1990 (G.Pastorino)
131 [Dominion War #2] Chiamata alle armi [Diane Carey] DS9: Call to Arms, 1998 (F.Staglianò)
132 [La tavola del capitano #5] Umiliazione [Peter David] NF: Once Burned, 1998 (F.Staglianò)

2001: 
133 I protettori [Shatner, Reeves Stevens] Preserver (SW2-3), 2001 (G.Pastorino)
134 [Dominion War #3] Il tunnel tra le stelle [John Vornholt] TNG: Tunnel Through the Stars, 1988 (F.Staglianò)
135 [La tavola del capitano #5] Quando il mare incontra il cielo [Jerry Oltion] ST: Where Sea meets Sky, 1998 (A.Parovel)
136 Gli anni perduti [J.M.Dillard] ST: The Lost years, 1989 (G.Pastorino)
137 [Dominion War #4] Il sacrificio degli angeli  [Diane Carey] DS9: Sacrifice of Angels, 1998 (G.Pastorino)
138 [New Frontier #3] Guerra su due fronti  [Peter David] NF: The Two-Front War, 1997 (G.Pastorino)
139
[New Frontier #4] La fine del gioco [Peter David] NF: End Game, 1997 (G.Pastorino)
collana Solaria Speciale
2 Sarek [A.C.Crispin] ST: Sarek, 1993 (G.Pastorino) [11]

2002:
140 Missione Terra Nova [Diane Carey] New Earth (ST). Wagon Train to the Stars, 2000 (C.Sassetti)
141 [New Frontier #5] Martire [Peter David] NF: Martyr, 1998 (F.Staglianò)
142 [New Frontier #6] Fuoco al massimo [Peter David] NF: Fire on High, 1998 (G.Pastorino)
fuori serie:
Enterprise - Verso le Stelle [Diane Carey] Enterprise, Broken Bow (nov), 2001 (C.Sassetti)
Adattamento dell'episodio pilota della serie Enterprise.

ULTIMO AVAMPOSTO editore 
Nel corso del 2002 Fanucci interrompe la pubblicazione di libri di StarTrek. Perché? Mystero.
Subentra l'editore Ultimo Avamposto, che cerca di dare una continuità alla serie. La periodicità non è regolare come negli anni precedenti, ma almeno è continua, ed è la serie attualmente in corso.



2003:
cla01 Progetto Memory [J.& G. Reeves-Stevens] ST: Memory Prime, 1988 (E.Albertini, C.Sassetti)
cla02 Nel cuore del sole [P.Sargent, G.Zebrowski] ST: Heart of the Sun, 1997 (E.Albertini)
tng01 Specchio Oscuro [Diana Duane] TNG: Dark Mirror, 1994, (E.Albertini)
2004:
tng02 Vendetta [Peter David] TNG: Vendetta, 1991 (S.Bronzoni)
2005:
cla03 L'ultimo raduno [Christie Golden] ST: The Last Roundup, 2002 (E.Albertini)
cla04 I rischi del comando [Shatner, Reeves-Stevens] (SW3-1): Captain's Peril, 2002 (E-Albertini]
2006:
cla05 Sangue di capitano [Shatner, Reeves-Stevens] (SW3-2): Captain's Blood, 2006 (G.Cordone)
2007:
tng[?] Valiant [Michael Jan Friedman] TNG:  Pantheon, 2003 (S.Bronzoni) [12]
2008:
tng[?] Reunion [Michael Jan Friedman] TNG: The Reunion, 1991 (S.Bronzoni) [12]
2010:
cla06 Conflitto Galattico [Shatner, Reeves-Stevens] (SW3-3): Captains' Glory, 2009 (G.Cordone)
[?] Star Trek [Alan Dean Foster] Star Trek, 2009 (S.Bronzoni)
2012:
? [StarTrek Online] Le esigenze dei molti [M.A. Martin, J.Sisko] The Needs of Many, 2010 (S.Bronzoni)
2013:
cla07 [StarTrek Academy] Rotta di colisione [Shatner, Reeves-Stevens] ST: Collision Course, 2007 (S.Bronzoni)
[?] Star Trek Into Darkness [Alan Dean Foster] Star Trek Into Darkness, 2013 (S.Bronzoni)

E qui, per finire in bellezza, giusto un paio di note abbastanza indispensabili per chi voglia cimentarsi nella collezione
[1] Il prezzo della Fenice è il primo di un ciclo che si conclude nel successivo numero 14, Il destino della Fenice.
[2] Il figlio del passato ha un seguito, nel numero 4 della serie Argento, Il guardiano del tempo.
[3] Gli Angeli di Mudd viene considerato come il 13° volume americano degli adattamenti degli espisodi TV. Contine infatti le due avventure con protagonista Harcourt Fenton Mudd, assieme ad racconto inedito. L'autrice è la vedova di James Blish.
[4] William Shatner, con le Ceneri del paradiso inizia un ciclo tutto suo personale, che porterà a creare quello che viene chiamato in gergo lo Shatnerverse: ovvero le avventure di Kirk nel futuro, nello stesso secolo di TNG, ritornato in vita dopo gli eventi narrati nel film Star Trek VII: Generazioni. A tutti gli effetti è considerato un universo a parte rispetto agli altri libri ambiantati nell'era TNG. E' composto finora da tre cicli, ognuno di tre libri, segnati nell'elenco come [SW#] [SW2-#] [SW3-#]. Tutti scritti assieme alla coppia Judith e Garfield Reeves-Stevens, a cui si deve buona parte del lavoro di scrittura. Se vi chiedete dove avete già sentito questi nomi, sappiate che sono stati inseriti tra gli autori della 4a stagione di Star Trek Enterprise.
[6] "Federazione" è un libro che segue nei vari capitoli più epoche della saga. Nella lista è segnato come ST, ma allo stesso modo è anche TNG.
[7] In questi anni venivano pubblicati dei curiosi esperimenti di cicli congiunti: storie ambientate negli universi delle singole serie TV (ST classica, TNG, DS9 e VOY), ma legate a ciclo. Le storie avrebbero dovuto funzionare anche come storie singole, ma lette tutte insieme chiudevano la trama principale. La cosa non era facile, poichè coinvolgeva autori differenti. Fanno parte di questa serie i cicli Invasione, Il giorno dell'onore, e la Guerra del Dominio (Dominion War). A dire il vero spesso i cicli non erano molto organici, a causa anche degli autori differenti per i vari numeri. Però in Italia vengono pubblicati tutti quelli usciti in quel periodo di tempo negli USA.
[8] Il ciclo La tavola del capitano era basato su un concetto quasi Fantasy: quello dei racconti nella taverna, in cui in una misteriosa taverna/bar nella galassia, di volta in volta un capitano viene ospitato, e racconta una qualche vicenda che lo ha coinvolto. Il 5° numero è dedicato al Capitano Christopher Pike.
[9] New Frontier è una creazione interamente di Peter David. Narra le avventure dell'astronave USS Excalibur, e del comandante Mackenzie Calhoun e il suo equipaggio, in una nuova missione di esplorazione dell'universo, nell'universo di TNG. Il ciclo è continuato ad uscire oltreoceano, ma non è più stato proseguito in lingua italiana.
[10] E' un realtà un unico romanzo, diviso in due parti.
[11] Nel 2001 uno romanzo di StartTrek appare in edicola, inserito in uno dei numeri speciali della collana Solaria. Quest'ultima fu un coraggioso tentativo di proporre una collana di fantascienza in edicola, tra il 2000 e il 2002. Come supplemento, tra il 2000 e il 2001 uscirono 5 speciali, dedicati a libri ispirati o tratti da serie tv, anch'essi in edicola. Oltre al libro Trek vennero pubblicati anche un volume dedicato agli adattamenti italiani dei telefilm di spazio 1999, un libro sugli adattamenti del serial UFO e due volumi dei racconti di Twiligth Zone, questi ultimi gia apparsi qualche anno prima su Urania.
[12] Panthenon, di Michael Jan Friedman, è l'edizione americana che contiene i due romanzi ambientati all'epoca in cui Picard era al comando della USS Stargazer, ovvero The Valiant (2000) e Reunion (1991). In questa edizione è diviso in due parti, esattamente come i due romanzi separati.





Ecco. E questo potremmo dire che è tutto. certo, ci sarebbero ancora i libri di saggistica, l'enciclopedia, le guide agli episodi, ma qui volevo concentrarmi solo sulla fiction. E anche perché la saggistica è più varia. Volevo anche ci fosse un link da indicare a chi ti chiede info sui libri. Se mi capiterà di nuovo, ora ce l'ho.
Se qualcuno ha ancora curiosità sui libri trek, o sulle loro copertine, oltre ai link della wikipedia in alto, può andare alla pagina wikipedia a cui accennavo all'inizio, qui, oppure nelle pagine americane dedicate ai libri sulla serie classica, a The Next Generation o le altre.

Abbiamo finito. Se siete arrivati fino a qui, complimenti, non è da tutti.
Adesso se un giornoq ualcuno si domandasse "ma perché non escono libri di StarTrek in italiano?" (è successo, credetemi), potrete rispondergli che ne sono usciti più di un centinaio. E se invece insisterà e scuoterà la testa dicendo che non è possibile, che avete torto, perché lui ha sempre ragione (succede, oh se succede...) e se fosse come dite voi se ne sarebbe sicuramente accorto, potete indicargli questo blog, ma potreste anche scegliere di abbandonarlo nel suo brodo ed alle sue convinzioni.
Sono convinto che l'universo ve ne sarà comunque grato

[PS: Per qualunque omissione, errore o dati mancanti, comunicatelo nei commenti e provvederò a correggere al più presto.]