venerdì 6 settembre 2013

Una luce nell'oscurità

No, non mi sono armato di lampadina, e non è andata via la corrente da queste parti. Il titolo è solo un pretesto per presentare il risultato di una piacevole conversazione a due, iniziata qualche tempo fa su facebook. Con la bravissima collega Patrizia Mandanici (Nathan e Legs li leggete, vero?), abbiamo conversato del più e del meno riguardo a fantascienza e cinema, avendo solo il cielo come limite. La conversazione è virata sul recente film Star Trek Into Darkness (da cui il mio originalissimo titolo), e partendo da quello abbiamo intrapreso una fitta conversazione su quelle che sono le attese che sempre abbiamo riguardo agli oggetti del nostro desiderio. Ragionandoci sopra, e cercando di capire i pro e i contro della faccenda, entrando nelle scarpe degli altri e immaginando di essere altri da sè.
Per seguire la conversazione dovrete andare sul  blog di Patrizia ed entro un paio di giorni avrete la chiacchierata al completo, visto che era un po' lunga e io devo essere probabilmente l'unico disegnatore che scrive post chilometrici. Là potrete anche commentare, sempre che vi vada l'idea, ma ricordate di comportarvi bene, di non fare chiasso e di saper dimostrare che le Infinite diversità in Infinite combinazioni siano uno dei fondamenti delle persone tolleranti.
Per l'occasione ho pensato che era arrivato il momento di rimettere mano su un vecchio disegno che realizzai qualche anno fa, e aggiornarlo. Qui, per dare un motivo alternativo anche a questo post, seguirete l'evoluzione di quel disegno.

Tutto nasce con un'illustrazione, che realizzo per un progetto concepito con l'amico e collega (come lavoro e come trekker) Carlo Recagno. Dovrebbe essere una Splash-page, ma a causa di mille motivi tutti importanti a modo loro, rimarrà (per il momento) solo un'illustrazione, e un giorno sveleremo l'arcano meccanismo per dominare il mondo che tutto questo nasconde (AHR! AHR! AHR!).
Ma se dico cosa rappresenta, rovino il quiz che abbiamo programmato di fare con Patrizia, per cui immaginate per un istante di sapere benissimo quello che c'è nell'immagine. (non dovrebbe essere così difficile, ma sono certo che ce la farete, quant'è vero che mi chiamo Giancarlo). Questa immagine, che vedere qui a fianco, è del tutto inedita, non essendo mai uscita dalle cartelle del pc. Il disegno originale mostra esattamente questo, errori compresi.
A questo punto lo mostro a Carlo, e lui mi chiede:
"E dov'è la nave dei film?"
Bè, avevo pensato ad una sola versione della nave. Ma gli sceneggiatori hanno sempre ragione, accidenti, e in effetti quella manca, e a vederlo adesso lo senti che stona. Okay, ma la cosa non è un problema.
Su un foglio a parte si disegna l'inserimento. Che sarà questo:



Ora si tratta solo di inserirlo nel disegno sopra, utilizzando Photoshop. Si scannerizza, si pulisce (solo col mouse all'epoca, erano altri tempi) e si colloca nella posizione studiata con cura, rispettoso della prospettiva del disegno originale.
Per molto tempo questa versione rimarrà l'unica vista in giro. La inserisco su DeviantArt, ottiene un buon successo a giudicare dai commenti, e per un pezzo non ci penso più.
Poi nel 2009 esce il re-boot di J.J.Abrams.
Ma adesso il disegno è di nuovo monco. "C'è lo spazio libero in alto", mi suggeriscono nell'ordine Carlo, i visitatori di DeviantArt, gli amici e le action figure sullo scaffale, e hanno ragione, e io ormai ho imparato a non trascurare le opinioni della action figure.
Continuo a pensare che dovrei sinceramente mettermi a programmare  di colmare quella lacuna. Ma il tempo passa, le action figure mi guardano male, e nulla muta.
E poi Patrizia mi propone di fare entrambi qualcosa di nuovo a tema trek da mettere come illustrazione al post. E adesso c'è anche l'occasione giusta.
Si riprende in mano il disegno originale, perdendo un'ora per cercarlo, e poi si cerca la documentazione necessaria: foto di scena, disegni in CGi, il modellino tenuto in mano e fotografato, ogni risorsa può essere utile.
Il parto del disegno non è troppo difficile. Le cose difficili sono altre.


Finito. Lascio a voi il piacere della scoperta delle differenze tra le varie versioni, dei ritocchi effettuati in digitale perché la resa fosse più efficace. Delle mille piccole modifiche fatte qui e là, sopra e sotto.
Il cerchio si è chiuso, l'illustrazione adesso è davvero completa. Ora Carlo è soddisfatto, sono soddisfatti i visitatori di DeviantArt, sono soddisfatte le action figure, che non minacciano più ritorsioni contro i Miaoegizi.
Manca solo la firma, erroneamente scordata nelle edizioni precedenti. Si inserisce anche quella.

E la luce fù.

Alla prossima gente, e buona lettura. Che possiate sempre avere una luce che vi guidi nell'oscurità: ricordate che ogni uomo di mondo (ma anche ogni donna) non dovrebbe mai farne a meno.

Live Long and prosper, folks.

2 commenti:

  1. Non per guastare la festa :D ma a essere pignoli(ssimi) manca un'Enterprise a tre gondole che si vede in una puntata di TNG, non ricordo se "L'Enterprise del passato" o "Ieri, oggi, domani".

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