giovedì 21 giugno 2012

Canone inverso, seconda parte


Sono un trekker, lo confesso. Lo sono stato, lo sono e lo sarò per sempre, mi conosco. Mi piace esserlo, ne sono soddisfatto, e sono cosciente che la legge del mutamento del canone ha proliferato anche qui.
E faccio questa premessa perchè questa seconda parte sarà molto trek, e quasi incomprensibile se non siete NERD con il pigiama rosso trek ed un tricorder trek funzionante nel cassetto o non avete la serie completa delle Micro Machine trek.
Se vi ci ritrovate in questa definizione, benvenuti, lunga vita e prosperità. Altrimenti, abbiate pazienza, proverò ad essere il più chiaro e preciso, e possibilmente prima di farvi raggiungere lo stato soporifero.
Lo sapevate che negli anni '80, nel mondo del fandom giravano due diverse descrizioni del pianeta Vulcano? Oh si, ma erano pure incompatibili tra loro. Perchè poco era stato detto del Pianeta vulcano nella serie classica, e poco era stato mostrato. E tutto ciò che si trovava erano descrizioni dei fan, che ricavavano i dati da quel poco che si diceva negli episodi, nei film e nei libri fino a quel punto. Ancora non sapevano che buona parte di ciò che avevano imparato dai libri sarebbe stata cancellata completamente di lì a poco, e tutto il resto modificato ed aggiornato con il proseguire della saga.

Partiamo da un esempio semplice: nella serie classica le astronavi avevano tutte la forma della classe Constitution (la stessa dell'Enterprise), altre navi che apparivano avevano la stessa forma, ma un nome ed una matricola numerica differente da 1701. Ma nel secondo film cinematografico (1982) ecco arrivare la U.S.S. Reliant, con un look del tutto differente, e con il film successivo, due anni dopo, si fa il bis, con la U.S.S. Excelsior, ancora più differente. Ma quando - alla fine del film - arriva la nuova U.S.S. Enterprise, questa ha la forma della precedente Enterprise. Qual'è il mistero dietro questa evoluzione incoerente?

E forse che questo abbia a che fare con un altro storico mistero, quello dell'astronave romulana scomparsa? Nell'episodio classico La navicella invisibile appariva per la prima volta una nave spaziale romulana: un'astronave bellssima ed elegante, con un grosso falco arancione dipinto sul dorso. Ma qualche episodio dopo i romulani hanno in dotazione un incrociatore Klingon, ma con i loghi romulani. Qualcosa non quadrava, e andava spiegato. Ma cosa era successo?
Le spiegazioni possibili sono due, come sempre. La prima ti spiega che i cantieri della flotta stellare avevano sviluppato solo nel corso degli anni nuovi e più moderni design per le loro navi, ma per l'Enterprise avevano preferito mantenere quello storico design, perché ancora valido. I romulani da parte loro avevano ottenuto le loro nuove astronavi grazie ad un accordo militare con i Klingon. E con questo tutti erano soddisfatti e accontentati.

E poi... oh si, anche qui ci sono naturalmente le voci senza fondamento. Quelle che suggeriscono che le navi della flotta stellare avessero tutte la stessa forma perché era più facile comprare il modellino da montare in un negozio di modellismo per ragazzi (e quindi limitarsi a invertire i numeri della sigla e cambiare il nome) che non realizzare ex novo un modello inedito. Mentre coi film arrivò finalmente la  possibilità di costruire nuovi modelli. E le stesse fonti, ma sicuramente inaffidabili, dicono che il modellino romulano andò distrutto durante le riprese, e sostituito da quello Klingon perché non ce ne erano altri disponibili. Perchè essendo un telefilm dal budget ridotto, questo era il massimo che potevano permettersi.
Ma voi scegliete la risposta che vi convince di più, e siate soddisfatti e felici, tenendo presente che forse non è vero che le due versioni si contraddicano a vicenda. Magari possono coesistere senza problemi.

Ancora. Immaginate di andare indietro nel tempo, e interrogate un appassionato che sia appena uscito dal cinema tutto raggiante dopo la visione di StarTrek III (1984); gli domandate a bruciapelo se i Klingon abbiano mai letto Shakespeare, o se mangiano cibo vivo, o usano una bat'leth come arma di combattimento. Lui vi guarderà strano, ma strano davvero. Poi troverà una scusa qualsiasi (i trekker sono molto educati), vi saluterà cordialmente e vi girerà le spalle, ma mentre si allontanerà da voi non potrà fare a meno di pensare che ce ne sono tanti di matti in giro, e oggi ne ha conosciuto un altro - e pure lui trekker, accidenti!
Perché non c'è nulla nei Klingon del terzo film che vada d'accordo con quello che si saprà dei Klingon dopo il sesto film (1990). Perchè la cultura della morte con onore, dei bastoni del dolore e della via del guerriero verrà inventata da alcuni sceneggiatori dopo il 1988, nel corso della serie TV StarTrek: The Next Generation. E da allora quello diventerà CANONE. E finirà nei manuali, nelle guide, nelle memorie degli appassionati e nei film successivi... fino a quando qualche sceneggiatore non avrà qualche nuova idea. Quindi adesso sai che esiste il carcere di Rura Penthe, una traduzione di Shakeaspere in klingon, e dell'esistenza di un certo alieno che ha gli organi genitali nel ginocchio. E che esistono dei vulcaniani neri di pelle, perché ne hai visto uno sul ponte dell'Excelsior. Ma perché prima non ne avevo mai visti? Combinazione del caso o semplicemente non ci aveva pensato nessuno? Il canone della nostra serie preferita si è ingigantito, e rispetto a 10 anni prima si è riempito in maniera esponenziale. E c'è sempre qualcuno che protesta "Ma non era così...!". No, ma da adesso è così, that's Life.
Però adesso c'è una sola descrizione di vulcano (diversa dalle due dei tempi antichi, naturalmente), il cielo ha un colore solo, e le sue lune hanno smesso di cambiare di numero.

Ne volete ancora?
Le stazioni orbitanti della Federazione sono stazioni in cui le astronavi attraccano all'esterno, vedi la stazione K7 e successive. In fondo c'è il teletrasporto, e ci sono le navette per scendere, c'è bisogno di un punto di attracco? Davvero, no. Questo riferiscono le guide: "Le stazioni orbitanti sono così e cosà, e le navi attraccano e si scende con navette e teletrasporto". Ma nel terzo film (1984) appare una stazione enorme, a fungo, dentro la quale entrano le astronavi, e parcheggiano, e si scende direttamente. Perché? Perché è dannatamente bella e appariscente, e nella storia c'è bisogno di una porta che sia forzata durante una fuga. Il canone si aggiorna, ora tra le stazioni appare anche questa. Ora attraccano anche così.

Poi arriva nel 1987 la serie TV The Next Generation: l'Enterprise D è grossa tre volte la nave classica, e nel caso tu voglia anche sapere se è più grossa del Millennium Falcon, tranquillo, c'è chi ci ha pensato (Dio benedica i fan). Ma adesso come attraccherà a queste stazioni spaziali, grossa com'è? Attracca all'esterno, suggeriscono in ordine cronologico la logica e lo scenografo Andrew Probert.
No. Entra anche lei. Troppo costoso realizzare modellini nuovi (non si lavorava ancora in digitale), per cui si fa finta di niente, ed entra nello stesso modo, dallo stesso portone. Ma il canone va aggiornato, è un'incongruenza che non può esistere in questo universo. Non si può semplicemente ignorare? E sopratutto, a qualcuno davvero importa? Sì, eccome.
E allora ecco che il canone si aggiorna, e menti creative cercano di dare una risposta logica che possa chiudere una falla che potrebbe far inabissare il Titanic. E talvolta è pure una trovata talmente debole che la accetti ma non la contesti, perché in fondo non ti importa davvero sapere che le stazioni del nuovo secolo sono più grosse, per accogliere le nuove astronavi più grosse. Il canone è stato abilmente invertito, ma ora tutto rientra nelle righe. Più o meno. Più meno che più.


Uhura ha un nome? No. Mai avuto, mai chiamata per nome in tutti i 79 episodi della serie classica, così come nei 6 film successivi. Però ogni fan sapeva che il suo nome era Nyota. Nelle guide, nella voci sui dizionari in rete, il Canone ufficioso stabiliva che il suo nome fosse Nyota. Ma da dove veniva fuori? Inventato da uno scrittore, che domandò il permesso allo stesso Roddenberry, e si sentì rispondere che doveva chiederlo alla stessa Nichelle Nichols, visto che il personaggio era interpretato da lei. La Nichols quando ne venne a conoscenza ne fù entusiasta, acconsentì e si sentì imbarazzata semmai che avessero voluto il suo permesso. E finì nel canone, anche se solo in quello ufficioso.
Avvenne lo stesso anche per altri storici eventi della storiografia trekkiana:  prima del 1982 non esisteva una nava chiamata Kobayashi Maru, e neppure un test ad essa collegato che Kirk solo aveva superato, e nemmeno l'alluminio trasparente prima del 1986, così come non esisteva targa con la scritta "Where no Man has gone Before" in una sala della nave orientata frontalmente prima del 1988, anche perché nel primo film una grande sala con le vetrate sullo spazio c'era, ma era più grande e si trovava sulla parte posteriore della sezione a disco. E non esistevano neppure gli Okudagrams prima del 1987. Le navette cambiavano ad ogni film e stagione TV e nessuno ormai si meravigliava più. E nell'ufficio di Kirk non c'era e non c'è mai stata una foto della Enterprise NX-01 tra le navi precedentemente chiamate Enterprise, e le creste dei Klingon ebbero una spiegazione molto dopo la loro comparsa.

Come in una colossale macchina del tempo, il mondo delle nostre fiction preferite, anche quelle che amiamo alla follia, è un mondo in continua evoluzione, e questa è l'unica regola. Se un canone c'è, puoi stare certo che verrà ampliato, modificato, rivoltato o contraddetto a seconda della necessità degli sceneggiatori, che ignoreranno ciò che qualche appassionato ha scritto per rendere coerente una cosa non raccontata in un film o un telefilm.
Non lamentarti, non estrarre dalla tua biblioteca la guida al mondo e all'universo trek per dimostrare le tue ragioni, potrà essere contraddetta senza il minimo problema e non potrai farci nulla, solo adeguarti, così si sono adeguate (se non estinte) le due descrizioni del pianeta Vulcano.
Oppure puoi sempre arrabbiarti, e intendo arrabbiarti forte (magari se gridi forte forte qualcuno alla Paramount ti sente anche) se non intendi adeguarti e comprare la prossima guida aggiornata.
Ma a differenza di Star Wars, in cui puoi indirizzare le tue possibili ire nei confronti del solo George Lucas, qui hai un sacco di gente diversa con cui arrabbiarti. Non hai che da decidere il motivo.

Indeciso? Dai, essendo io buono e generoso, ti ne faccio un piccolissimo elenco dei responsabili:
  Arrabbiati con Robert Wise, regista del 1° film, perché tutti hanno divise grigie e azzurre e l'Enterprise ti sembra fredda ed estranea e ti rompe che Kirk ci giri attorno con lo shuttle per 10 minuti per vederla bene prima di entrare.
  Arrabbiati con Andrew Probert, designer delle navi e degli ambienti, se non ti piace la forma di questa nuova Enterprise, o lo shuttle di Vulcano o i nuovi incrociatori Klingon, visto che la cosa è possibile. Ma sappi che io ti contesterò con tutte le mie forze, ti avverto.
  Arrabbiati con Nicholas Mayer, regista del 2° e del 6° film: è colpa sua se esiste un test chiamato Kobayashi Maru e se Kirk è diventato un imbroglione per passarlo, così come è sua l'idea delle divise rosse con i risvolti bianchi, come quelle del capitano Hornblower. E se non riesci a concepire come possa Saavik essere mezza vulcaniana e mezza romulana, se Kirk ha avuto un figlio da una relazione con Carol Marcus, se la cabina di Kirk e le cuccette dell'equipaggio dell'Enterprise si riducono di dimensioni col passare dei film, se i Klingon recitano Shakespeare e se c'è un carcere su Rura Penthe, è sempre colpa sua. Pure colpa sua se sul ponte, sotto lo schermo principale, adesso c'è un orologio digitale.
  Arrabbiati con Leonard Nimoy (regista del 3° e del 4°), se esiste uno Sparviero Klingon con le ali mobili, se viaggiano indietro nel tempo con una facilità scolastica, e se ti chiedi come l'incursione nel 20° secolo di Rotta verso la terra (1986) non modifichi minimamente il corso della storia negli anni a seguire, come avevi imparato guardando Ritorno al Futuro solo un anno prima.
  Arrabbiati con William Shatner, regista del 5° film, quando ti irriti se i tuoi amici trekker cantano in coro "Row Row Row your Boat", o se ti pare che l'intero equipaggio (a parte il capitano) sembra composto da gente incapace, e l'Enterprise è completamente ridipinta di bianco, e non brilla più come nei film precedenti.
  Arrabbiati con Gene Roddenberry, il "creatore" in persona, se in StarTrek: TNG come comandante dell'Enterprise c'è un capitano pelato, e come se non bastasse pure francese, e sul ponte con lui c'è anche un klingon, e non ti spieghi a cosa serva Wesley Crusher.
  Arrabbiati con Ron D. Moore se trovi che in StarTrek: DS9 la federazione si comporti in maniera bastarda e poco IDIC.
  Arrabbiati anche con J. Michael Straczynski per lo stesso motivo, visto che è dal suo Babylon 5 che arrivano un po' di idee valide dalla terza stagione di DS9 in poi, e il bello (o il brutto, scegli tu) è che te ne accorgi e lo ammetti a denti stretti anche se sei un trekker convinto.
  Arrabbiati con Rick Berman e Brannon Braga se ti capita di assopirti guardando Voyager o ti vedi stravolgere i Borg ogni volta che li rivedi, o se soffri quando vedi l'Enterprise D finire la sua carriera schiantandosi malamente su un pianeta (e per colpa della povera Deanna Troi). O se trovi che le battute di Marina Sirtis e Gates McFadden in StarTrek: Insurrection (2000) siano davvero terribili. O se il tuo eroe James Kirk, che è passato indenne di fronte a ogni pericolo possibile, adesso muore cadendo da una scala. In questo caso però sappi che sarò dalla tua parte.
  Arrabbiati con John Eaves, designer della nuova Enterprise-E, se non ti piace la forma della 1701-E, perché ora sembra troppo una nave da guerra, o non concepisci una sfera Borg in un mondo fatto di cubi.
  Arrabbiati con Jonathan Frakes (regista dell'8° e 9° film) se l'Enterprise si guida con un joystic in casi d'emergenza, portandoti a domandarti - visto che è così facile guidare una nave così grossa- allora a cosa mai servisse avere avuto sul ponte di domando per tanto tempo prima Sulu e poi Geordi la Forge.
  Arrabbiati con Rick Berman e Brannon Braga (sempre loro) se Trip fa una morte ignobile in StarTrek: Enterprise. E se i vulcaniani che appaiono nello stesso telefilm ti stanno sulle balle e contraddicono tutto quello che sai sui vulcaniani.
  Arrabbiati con Stuart Baird, regista del 10° film, se ti sembra che abbia dei ritmi troppo da film d'azione, e con John Logan (che l'ha scritto) se trovi che sia poco più di un remake del secondo film, e con Berman e Braga (che l'hanno riscritto) se ti sembra leggerissimamente prevedibile e scontato.
  Arrabbiati con Manny Coto , produttore della 4a stagione di StarTrek: Enterprise, se non ti piacciono la riscrittura del mito di T'Pau e l'origine del dottor Sung, o perché si sforza di giustificare il motivo per cui i vulcaniani ti sembravano strani prima, e per una spiegazione della cresta klingon molto più valida del precedente "Una storia che non ci va di raccontare" detta da Worf in una puntata di DS9.

Come dici? Che tutto questo ora fa' parte del canone? Vero, hai perfettamente ragione, ma forse non serve che ti ricordi (o ti faccia scoprire per la prima volta) che TUTTE queste riscritture del canone vennero contestate quando apparvero. Qualcuna poco, ma altre in maniera forte e martellante (i trekker son testardi, si sa). E te lo dice un trekker che ha assistito a tutta la vicenda dall'inizio. No, invece sono convinto che  serva proprio che lo dica.
Eppure siamo ancora qui. Sempre trekker, sempre a farci domande e a darci risposte.
E poi pensa a quante edizioni della guida di Startrek dovettero venire aggiornate negli anni, a come potranno cambiare ancora le voci della Wikipedia e a quanto siano affidabili.

E poi, ma solo poi, puoi cominciare anche ad arrabbiarti con J.J. Abrams, se ha scelto di ambientare le storie in un altro continuum, per non alterare troppo ciò di cui sopra.
Mai nessun canone rimane assoluto. La regola è di cercare di divertirti comunque.


Però a questo punto ho un lampo, mi fermo, e penso un attimo ad un dettaglio quasi insignificante: nel film del 2008, Uhura viene chiamata davvero Nyota.
Oddio... devo pensare che qualcuno ha seguito il canone ufficioso? Qualcuno di quelli-che-scrivono-i-film ha letto ciò che nessuno di loro legge mai? Rispettando ciò che qualcun altro, piccolo e senza importanza, aveva scritto? Qualcosa che era rimasto nella mente e nel cuore degli appassionati? Senza fare di testa sua e inventare un nome appariscente? E' forse questo quello che il dottor Manhattan chiamava il miracolo termodinamico? Questo si merita una modifica al finale.
Quasi mai nessun canone rimane assoluto. E sono convinto che in fondo vada bene così.
Opinione personale, certo, e anche questo è giusto così.

Live Long and Prosper, folks.

martedì 12 giugno 2012

Canone Inverso, prima parte

Per questa tentativo di analisi introspettiva delle seghe mentali dell'appassionato medio, dovrò partire un po' da lontano. Non in una galassia lontana lontana ma nei ridenti Stati Uniti d'America, quando venne dato il via a qualcosa che ben presto sarebbe sfuggito ad ogni controllo, diventando il caposaldo di uno dei maggiori problemi esistenziali della media degli appassionati. Era il 1977 quando Guerre stellari arrivò nei cinema italiani. Immaginate di avere l'età giusta nel momento giusto per poterne approfittare. Arriva il fenomeno, l'onda lunga ti travolge, e naufragare ti è dolce in quel mare. Entusiasmo, euforia, e sopratutto voglia di averne ancora. 
Per cui ti guardi intorno - è normale - e un bel giorno trovi su una bancarella, sotto una bella copertina di Ralph McQuarrie, un libro interessante: La gemma di Kaiburr. Nientepopodimeno che un'avventura inedita di Luke Skywalker e di Leia! Già.
Soli su un pianeta alieno contro il bieco Darth Fener/Vader, una storia piacevole, una lettura entusiasmante (Alan Dean Foster è sempre stato e sempra sarà una garanzia), durante la quale assisti all'amichevole flirt tra Luke e Leia, mentre il bieco signore dei Sith cerca in ogni modo di ucciderli. La premessa è quella che c'era nel primo film, è giusto, non c'è nulla di sbagliato.

Quelle dell'universo di Guerre stellari erano delle regole: un nuovo mondo e nuovi personaggi, tutto ancora da esplorare. E così, come capita ogni tanto nella vita nell'universo e in tutto il resto, seguì tutto il resto, e quell'universo si espanse. Escono libri illustrati, ma arrivano - appunto - anche le avventure inedite: romanzi (tra cui La gemma di Kaiburr), e anche fumetti. Nel luglio 1977 esce negli States il primo numero di una nuova collana a fumetti Marvel, dedicata proprio al mondo di StarWars, che per breve tempo vide la luce anche da noi. E nel novembre del 1978 la rete TV CBS trasmette pure uno StarWars Christmas Special. Dove, in mezzo a canzoncine di Natale e frammenti di vita casa Chewbecca, (con moglie, figlio e nonno), potevi avere una prima visione originale del pianeta degli Wookie e delle loro case. Ma il destino sarà differente, e mentre i fumetti (non tutti) verranno ricordati, quest'ultimo special verrà dimenticato col tempo, senza troppo rammarico dai fan, che non trovarono niente da salvare da uno spettacolo natalizio televisivo con prestigiatori e canzoni. Ma in quel momento esiste un universo intero, in cui puoi entrare per esplorarlo, e hai imparato il suo canone, che comprende i personaggi, i mondi, e gli eventi.

O almeno credi di conoscerlo. Voglio dire, sì, lo conosci, ma non finisce mica lì?
Il tempo di aspettare tre anni, ed ecco che nel 1980 arriva sugli schermi L'impero colpisce ancora, il seguito ufficiale. E tra le cose che venivano rivelate c'era il non trascurabile dettaglio che Luke fosse il figlio di Darth Fener/Vader (che lo sa, lo ha sempre saputo), e Leia è sua sorella. E' uno di quei momenti in cui la tua logica giovanile trova una leggera contraddizione: "Se Luke è figlio del signore nero, come mai lui voleva ucciderlo in quel libro, e in tutti i fumetti? E quei baci e quegli sguardi?". Ma è inutile che le cerchi, mio giovane lettore. E' arrivato il momento che impari una delle regole fondamentali della tua esistenza di apprendista NERD: che NON esiste una regola. Non esiste un canone di riferimento a cui attenersi. Se sei fortunato non ancora, se non lo sei non ci sarà mai. E sopratutto non fidarti mai dei seguiti non ufficiali (fumetti e libri), non sono affidabili. Perché proprio come il metodo scientifico, una nuova regola sostituirà la vecchia, quando dimostrerà di funzionare meglio della precedente. Ieri eri convinto che il sole girava intorno alla terra? Sveglia ragazzo, da oggi si cambia, è l'inverso. Nuovo mondo, nuove regole.

Adesso, mettiamo il caso che dopo il primo StarWars un appassionato si metta di buona leva e inizi a scrivere, per passione o per un più impegnativo intento enciclopedico, una guida all'universo di Guerre Stellari: lo scrive, lo rifinisce, lustra que e là, ritocca tutto il ritoccabile, lo rende ricco e avvincente, e laddove non ci siano fonti ufficiali, riempie con la propria fantasia, ma senza violare le premesse del primo film... tutto va bene, ma solo fino alla visione del film successivo. No, ora deve cambiare tutte le astronavi, entrano nuovi sistemi planetari, nuovi personaggi, e vengono modificati i rapporti tra loro e quelli precedenti. Bisogna riscrivere da zero almeno metà dei testi, accidenti. Il canone è cambiato, porca paletta. In compenso gioiscono i fumettisti della Marvel, visto che finalmente Leia e Luke possono indossare abiti differenti da quelli disegnati loro finora, o inserire alieni diversi da quelli che apparivano nella cantina di Mos Eisley.


Per cui la guida ufficiale, nel caso ce ne fosse una, si aggiorna. Eppure in questo momento nessuno ha ancora ha idea di quale aspetto possa avere Jabba the Hutt, o anche solo immagini l'esistenza di orsetti pelosi chiamati Ewoks o di una luna che si chiami Yavin 4. Bisognerà attendere il 1983, quando esce Il ritorno dello Jedi, terzo e conclusivo film della trilogia (almeno era quello che si pensava allora); le guide si aggiornano e le pagine aumentano, in quella che sembra avvicinarsi ad essere l'opera completa. Tutti vedono l'aspetto di Anakin Skywalker nel finale del film, e il cerchio pare chiudersi. I due film degli Ewoks che usciranno negli anni immediatamente successivi non modificheranno il canone, anzi, qualcuno nega che siano mai apparsi, e siano solo una visione provocata sicuramente da qualche avvelenamento dell'acqua potabile. Sveglia ragazzo, da oggi si cambia, questo è il nuovo canone. Nuovo mondo, nuove regole

Niet, lo rimarrà fino al 1997, quando George Lucas incarica lo scrittore Timothy Zahn di scrivere una trilogia di libri che sia il seguito ufficiale del ciclo visto finora. Con i tecnici della Lucas che inventano e visualizzano i personaggi, per i fumetti e per la linea di giocattoli che ne uscirà. E ora tutte quelle nuove astronavi sono dentro il canone. E' definitivo? E' quello finale? Macchè, lo credevate, vero? Tocca ad un altro scrittore, Steve Perry, scrivere un nuovo libro (pure questo ufficialmente autorizzato) che si colloca tra L'ìmpero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi, per raccontare tutto quello che è accaduto tra la fine del primo e l'inizio dell'altro, eventi che ogni appassionato non può assolutamente fare a meno di voler conoscere (ma anche no).
E il canone si aggiorna. Gli scrittori si attengono alla guida fornita loro dal canone, e così fanno i fumettisti, attenendosi tassativamente alla cronologia degli avvenimenti descritta nel canone. Jar Jar Binks non è ancora apparso in questo mondo, il nome Amidala è sconosciuto ai più, e non ha importanza. E tutti vissero felici e soddisfatti... fino alle riedizioni del 1997, dove si scopre che ci siamo sbagliati, e Han Solo non ha mai sparato per primo a Greedo. Aggiornate le guide, please. Con qualche piccola sopresa, ohibò: nei libri e negli adattamenti a fumetti (con i veicoli e le scenografie create dalla Lucasfilm), appare pure il pianeta degli Wookie, e curiosamente è descritto e visualizzato esattamente così come era apparso nello special TV da tutti smemorato. Ma tu pensa, quello è diventato canone. Vedi che tutto è possibile?


Ma adesso se non altro pare che il canone sia completo, e la nostra guida possa considerarsi apparentemente completa.
Ma non mettetele via, perché nel 1999 dovrete aggiornarla. Esce Episodio 1: La minaccia Fantasma, e subito a ruota altri due film. Le guide vanno riscritte, le pagine raddoppiano, gli alieni e le astronavi anche, per non parlare dei vestiti indossati da Amidala.
Alla fine scopriremo che anche l'aspetto di Anakin Skywalker è diverso nel finale de Il ritorno dello Jedi, e se lo ricordi differente, non c'è spiegazione, non farti seghe mentali, questo è il canone ora. Sveglia ragazzo, da oggi si cambia, ci sono nuove regole in città.
Almeno fino a quando qualcuno non avrà una nuova e brillante idea che riscriverà parte del canone. E non lamentarti, amico mio, that's Life!

"Ma ce l'hai con Guerre Stellari?", domanda il nerd permaloso. No, affatto, lo adoro, e proprio per questo riesco comunque a dormire anche se non ho tutte le risposte che servirebbero. Accetto che non ci siano regole. Non ci sono, non ci sono mai state, e non solo qui.
Scettici, eh? Le parentele di Zio Paperone? Cambiavano ad ogni sceneggiatore, così come gli accessori di Paperinik o la casa di Paperino. Mai esistito un canone qui.
"Dai, nei fumetti americani è meglio!" mi suggerisce il marvel dipendente. Sicuro? Le origini di Wolverine  cambiavano come cambiava la sua altezza. Sei ancora della stessa idea? O mi spiegherai che l'adamantio nelle sue ossa lo ha fatto crescere in altezza? Il tempo di abituarti ed è già tempo di cambiare.

Oh, ce n'è anche per gli altri, mica sono monomaniaco. Ma già così sono andato lungo. Ci sarà una parte seconda.
Stay Tuned, Folks!

To be Continued