lunedì 7 ottobre 2013

Il male del mondo

Pinuccio non si mai interessato ai fumetti popolari.
Anzi, a dire il vero fino ad un certo momento della sua vita, ai fumetti proprio non s'è interessato. Mai, nix, nisba.
Pinuccio ha una vita normale. Fino a qui niente di strano, visto che è a tutti gli effetti una persona normale, con famiglia, scuola, amici, passatempi normali, TV, cinema, e ogni altra cosa normale possa desiderare un ragazzo della sua età. Ha studiato, sta studiando e nei prossimi anni studierà ancora, ed ha imparato a fare le cose con metodo, arrivando a darsi delle regole, e impegnandosi a seguirle.
Ha delle certezze. Ha capito molte delle cose della vita, pensa di avere imparato qualche regola, ed ha tutte le intenzioni di usarle. Comunque, se non proprio normalissimo, almeno è sicuro di sè, il che non è poco.
Ha tutta la vita davanti, ha (o non ha) una ragazza, così come una moto, o un'auto, o un taglio di capelli bizzarro. Un giorno sarà qualcuno, o rimarrà un giovane fuoricorso; abiterà in una grande città o rimarrà in provincia. Pinuccio può essere qualcuno che avete conosciuto prima o poi, o che conoscerete. Che incrocerete in un forum o conoscerete in qualche occasione, o che non avrete mai occasione di incontrare. Ma esiste, tranquilli.
I dettagli di ciò che sarà sono ancora sconosciuti, a lui stesso come a noi, e solo il futuro lontano darà le risposte. Ma a noi interessa quello che è adesso..

In particolare una fase della sua vita, che forse rimarrà una breve parentesi, oppure diventerà un punto fermo. Un giorno di sole come di pioggia, di precoce mattina o di tardo pomeriggio, fermo a fissare il cielo o camminando perso nei suoi pensieri, Pinuccio prenderà una decisione a suo modo fondamentale: deciderà che vuole interessarsi ai fumetti.
Detto così sembra facile, ma non lo è. Perché Pinuccio vuole leggere i fumetti belli.
Molto probabilmente ha letto un articolo nelle pagine di cultura di qualche quotidiano, oppure ha visto qualche servizio in televisione. Oppure ancora è andato al cinema, e si è incuirosito leggendo che tale film è tratto dal "romanzo grafico" tal dei tali.
Oppure il consiglio di un amico, un imput su facebook, o una moda del momento.
Sente parlare dei fumetti belli, di quelli da non perdere. "Voglio il meglio!" si ripete deciso. Niente menate popolari, niente fumetti tradizionali, quelli sono per i ragazzini o la gente mai cresciuta. No, vuole la letteratura fumettata. Vuole le Graphic Novel.
Come biasimarlo? Desidera confrontarsi con il meglio del meglio. Non ha il tempo (e forse nemmeno la voglia) di incominciare dal basso, di fare la gavetta, di imparare da solo. Vuoi che in tanti anni non abbiano gia stabilito cosa è bello e cosa no? Gli basterà chiedere.
In fondo ha fatto così anche con la musica, e lo hanno consigliato bene. Adora i Beatles, adora i Nirvana, ha tutti gli U2, e idolatra Bruce Springsteen. Non sono forse il meglio? Indubbiamente. Ma Pinuccio può solo immaginare che dicano cose interessanti nei loro testi, perché l'inglese non lo capisce. In compenso non è interessato al Jazz, ignora il punk, magari pensa che il Glam sia una marca di biancheria intima per ragazze sofisticate, e non sa distinguere davvero la differenza tra un basso ed una chitarra. E' convinto che il più bravo bassista al mondo sia Sting, che alla batteria nessuno sia più bravo di Phil Collins, e pensa che gli ABBA non abbiano portato alcuna novità nella musica. Se glielo nominate, è possibile che pensi che Elvis Costello sia solo un mafioso newyorkese, e i Red Hot Chili Pepper una spezia da cucina messicana.

Con tutta questa capacità che ha dimostrato finora, come potrebbe mai sbagliare sui fumetti? Trovare il meglio sarà un gioco da ragazzi. Sarà sufficente chiedere, come ha sempre fatto.
Gli è facile ottenere aiuto, e le risposte che desidera. E' già molto pratico di internet, dei forum e delle discussioni, visto che già si occupa di interessa di Playstation, di Xbox, o di GameBoy, o qualsiasi altra cosa telematica vi venga in mente (nemmeno questo ha davvero importanza). Gli è sufficente entrare in un forum di fumetti e porre la fatidica domanda. O entrare in quel curioso e colorato negozio di quella stradina secondaria, pieno di giovani un po' strani con brufoli e occhiali e di ragazzini che giocano a carte (quel negozio che in un gergo incomprensibile chiamano fumetteria) e fare la stessa domanda al titolare: "Mi indicate i capolavori a fumetti?". Niente Topolino, niente roba da ragazzini, niente eroi colorati scacciapensieri, lui vuole solo i fumetti belli veri.
E qui comincia l'avventura. "Leggi Maus di Spiegelman!" gli dice Uno pimpante. "E' indispensabile Pazienza!" aggiunge Due allegramente. "Non puoi fare a meno di leggere McFarlane" aggiunge Tre pensieroso. "Freddo Equatoire di Bilal non può mancare!" si intromette Julien. "Tutto Giardino, tutto Hugo Pratt, tutto Moebius, tutto Manara!" puntualizza Quattro. "Naruto è indispensabile!" suggerisce il giovane Cinque. "Peppa Pig spakka!" suggerisce la piccolina Sei. Pinuccio segna tutto, si arma di santa pazienza, e in breve si procura tutto.
E' stato facile. Ha evitato tutto il resto: i fumetti per ragazzini, Topolino e la sua banda, i supereroi chiassosi e gli eroi in bianco e nero dei fumetti italiani, antichi e superati.

Ben presto pensa di avere capito tutto. Come aveva letto in quell'articolo sul quotidiano, ci sono questi volumi eleganti, questi fumetti con tante pagine, che impieghi un periodo che va da qualche ora a qualche giorno a leggere, che si chiamano Graphic Novel. Lo hanno anche scritto sul settimanale a colori di quel prestigioso quitidiano. Li preferisce al resto. Sono i fumetti belli. Ma quelli belli davvero. Che lo emozionano, che può esporre in biblioteca, che può citare parlando con gli amici, senza il timore di essere preso in giro, perché questi non sono solo fumetti, sono cultura.
Se gli chiedete informazioni, probabilmente vi metterà al corrente, spiegandovi pazientemente il significato di Graphic Novel, che questi sono i fumetti belli, e il nome serve per distinguerli dai fumetti normali, quelli popolari che leggono i ragazzini, quelli che vogliono passare il tempo, e molti altri, proprio quelli che a lui non interessano affatto: quelli chiassosi, sicuramente sciocchi e ingenui.

Alla fine i capolavori veri li ha tutti. Ha Maus, Watchmen, V per Vendetta, Persepolis, Pentothal e i romanzi di Will Eisner. Possibilmente in edizioni DeLuxe. Tutto Giardino, Hugo Pratt, Manara, Crepax.
E anche i supereroi, certo. Ma solo quelli belli, ovviamente Ha il cavaliere Oscuro di Miller, The Killing Joke, Anno uno e Hush e ogni cosa abbia fatto Alex Ross. Ha 1602 di Gaiman, Rinascita di Miller e Mazzuchelli e gli X-Men di Morrison e il Punisher di Garth Ennis. Ha Hellblazer in volume in pelle di serpente a intagli argentati, ha Sandman in volume in pelle umana e intarsi d'oro zecchino.

E sono tutte Graphic Novel, certo.
Il problema è che è circondato da gente che non lo capisce davvero. Ginetto, compagno della gilda di Dungeon & Dragons, sostiene che stia sbagliando. Gli ripete che Batman era popolare, che Hush era uscito mese per mese regolarmente come prodotto popolare, e che solo perché è raccolto in volume, ciò non lo trasforma in Graphic Novel. E anche Watchmen, Anno Uno, Marvels e Kingdom Come. Bè, ma non è che poi Ginetto ne sappia molto, a dire il vero: lui legge i Fantastici Quattro, siamo su altri livelli.
Anche Epifante, amico di corso di cinese mandarino, non si trova d'accordo con lui. Sostiene che non ottiene nulla leggendo solo "il meglio". Che fidandosi ciecamente di quel "The best" riferito da altri, forse non capirà mai perché sono considerati belli, se non ha un metro di paragone col resto. Che seguirai solo la massa, ma non avrai mai le tue passioni personali, i tuoi feticismi a fumetti. Che il tesoro può anche essere nascosto in una serie popolare western sfortunata. Ma come può Epifante a sostenere tutto ciò, pensa Pinuccio, proprio lui che legge Tex Willer, che lui considera la cosa più vicina al suo concetto di trash?
Non riesce nemmeno a sostenere una conversazione col titolare della fumetteria. "Le didascalie di Miller sono eccezionali, una grande invenzione!" sostiene Pinuccio. "Mica le ha inventate Miller, già Claremont le usava in modo simile negli X-Men, e prima di lui molti altri. Lui le usa in un modo particolare, ma non le ha inventate." gli risponde svogliato Gegio nella fumetteria, mentre sfoglia il suo Ultimate X-tinction Zero Hour crossover.
"La narrazione introspettiva di Moore di Watchman è unica!" rincara Pinuccio. "Moore le usava già in Swamp Thing, e prima di lui lo faceva già Oesterheld in altra sede", suggerisce Tino occhialuto, mentre rovista tra colonne impolverate di fumetti antiquari ad una fiera di comics.
"Le inquadrature di Eisner nei suoi romanzi sono così' moderne!" aggiunge Pinuccio. "Veramente le ha introdotte 50 anni fa in Spirit" puntualizza Dario, il titolare della fumetteria più antica della città.
"Grant Morrison mette vero pathos nelle sue storie". E il giovane Jack rinuncia a spiegargli che il pathos poteva ritrovarlo anche con una ragazza cieca ed un gigante d'argento, nella pagina colorata di un chiassoso comic per ragazzi.

Ginetto, Epifante, Jack o chiunque altro con cui vuoi parlare di fumetti, dopo un po' è probabile rinuncino a insistere. Forse hanno imparato che ognuno ha una sua visione fumettistica, o forse semplicemente sono troppo occupati con le loro collezioni per prestare attenzione ad altro.
Caro Pinuccio, forse loro potrebbero convincerti. Se si mettessero d'impegno potrebbero spiegarti che molti di quelli che tu chiami Graphic Novel sono solo fumetti popolari che sono diventati molto popolari e si sono conquistati la pubblicazione in volume. E che non è detto che, solo perché sono di successo, ogni cosa che troverai sopra (che sia una didascalia, un testo introspettivo o una scena particolarmente dinamica) l'abbiano inventata loro.

A dire il vero è molto probabile che Pinuccio non si convinca mai. La gente molto sicura difficilmente cambia idea, ma di fronte a sè in questo momento il nostro amico ha due sentieri futuri che potrà percorrere, due realtà alternate che coesistono entrambe al momento, che hanno le stesse probabilità di essere l'unico percorso che lui seguirà nei giorni a venire.
Nella prima realtà Pinuccio capisce. Decide di scegliere di seguire i fumetti popolari, capirà che la Graphic Novel è una cosa differente. Come un osservatore di una partita di scacchi, che improvvisamente capisce che ogni pezzo ha una sue regola di movimenti. E se anche continuerà a collezionare solo preziosi volumi, almeno avrà capito come sceglierli da solo.
Altrimenti seguirà l'altra strada. Che potrà anche portarlo un giorno non troppo lontano a stancarsi di prendere tutte queste edizioni costose che sembrano fatte apposta per essere desiderate da lui. A fargli venire la voglia di fare altro.

Fino ad allora resterà su un piano di realtà differente. Leggendo i fumetti belli: le Graphic Novel lunghe e anche quelle brevi, anche di una sola pagina. E' possibile che prima o poi qualcuno provi a cercare di spiegargli che così dicendo violenta la lingua inglese, che novel stà per romanzo, e quindi un racconto breve dovrebbe semmai chiamarsi Graphic Short Story, o Graphic Novelette, che però come termini sono inesistenti, e che quindi una Graphi novel deve avere TANTE pagine e non una. E' possibile, ma non probabile..

Persone come Pinuccio esistono. Ma sì, lo sapete bene, ora, qui e sempre.
Questo per caso vi fa arrabbiare? E perché mai? Un Pinuccio ci sarà sempre, perché è da sempre uno degli interpreti della commedia che interpretate anche voi, anche se lui non ha dentro di se il bambino che si diverte con le cose semplici. Con lo stesso diritto di esistere e di collezionare, nel suo caso le edizioni pregiate, che continueranno ad uscire all'infinito perché gli editori hanno capito che i Pinuccio le prenderanno sempre.
Se un giorno lo incontrerai, non strafare. Rispondi educatamente, accetta la chiacchierata, ma non insistere troppo nella discussione che si potrebbe generare, e poi torna alla lettura del tuo Ultimate X-tinction Zero Hour crossover, ai suoi cloni e i suoi mutanti. Ricorda che non è il nome che attribuisci ad un volume che lo identifica. Ma tu lo sai bene. E sai pure che non è così grave.
I veri mali del mondo sono ben altri.