venerdì 23 novembre 2012

Gli irregolari di Ceti Alpha V

In quel giorno lontano di quell'anno dimenticato, mentre la televisione continuava a proporre sempre i soliti programmi, accadde che il celebre produttore Peter Wonder, nel suo gioioso paese di Meravigliandia ebbe una fantastica e originale idea meravigliosa.
Egli avrebbe realizzato un nuovo adattamento televisivo delle avventure di Sherlock Holmes. Cosa c'era di meglio che riproporre, in questi tempi moderni, l'immortale classico di Conan Doyle, che sempre aveva divertito e appassionato centinaia di migliaia di lettori? Generazioni di appassionati del detective di Baker Street avrebbero accolto con gioia questa originale novità, e l'avrebbero seguita con fedeltà, e sarebbe stato un successo clamoroso. Un altro da aggiungere ai tanti successi che il talentuoso produttore aveva realizzato.
E così fù. Peter Wonder realizzò davvero una serie nuova, che rispettava tutte le regole della tradizione del personaggio: un caso misterioso portato a conoscenza del famoso detective, e la scienza deduttiva che entrava in gioco, e magicamente ogni cosa andava al suo posto, e ogni indizio portava ad una soluzione unica, logica e sorprendente. Lo show aveva successo, i suoi episodi vincevano continuamente il premio Edgar Allan come migliore spettacolo giallo, e tutti erano felici.
Ma... non era abbastanza. Certo, le avventure di Sherlock avevano successo, ma c'erano sicuramente molte più storie da raccontare, pensò Peter Wonder.
Le cose accadono, le idee arrivano, e quindi nel gruppo di autori che lavoravano a questa versione di Sherlock Holmes venne una voglia irresistibile: raccontare altre storie ambientate nel mondo di Sherlock Holmes. Per esempio, sarebbe stato interessante raccontare le vicende di affittacamere della signora Hudson. Sarebbe stato sufficiente aggiungere dei personaggi nuovi pensò Peter Wonder, e la magia avrebbe continuato più forte che mai.
Gli irregolari di Baker Street, come si facevano chiamare gli appassionati dello show, sarebbero stati di certo entusiasti, per questa nuova e originale proposta.

E così avvenne. Cominciò a partire lo spin-off di Sherlock Holmes, si chiamava 221B BAKER STREET, e cominciò a seguire le vicende quotidiane della signora Hudson, dei suoi affittuari, Bill, Ted e Samanta (detta Sammie), del postino Buff, del garzone Jim del panettiere John, della giovane cameriera Lilly della duchessa Fearless, e naturalmente del gioviale poliziotto di quartiere Bing.
Ogni tanto la signora Hudson, o il poliziotto Bing si imbattevano in qualche caso interessante (Chi ha rubato la posta? Che fine ha fatto la torta al mandarino lasciata a raffreddare sulla finestra?), ma lo risolvevano brillantemente prima della fine dell'episodio. Ma intanto - e sopratutto - seguivamo le vicende di Ted, e del suo amore per Lilly, del giovane orfano Walt e del padre ritrovato Ted, abbracciando tutta una serie di nuovi temi che l'autore originale di Sherlock Holmes non aveva mai affrontato, portando nuova linfa allo show. E portando nuovo pubblico alle avventure di Bill, Ted, Sammie, Buff, Jim, John, Lilly e Bing, pubblico che finora era convinto che Sherlock Holmes fosse noioso.
Uno dei primi segnali che qualcosa non stava andando come previsto avrebbe potuto essere che solo il primo episodio venne candidato al prestigioso premio Edgar Allan. A vincere quell'anno toccò ad un adattamento fedele del romanzo "Il lungo sonno" di Raymond Chandler, con protagonista il detective Philip Marlowe.

Fermi tutti, dissero a questo punto gli irregolari di Baker Street. "Ma se prendete Sherlock Holmes, togliete lui, togliete Moriarty e togliete la scienza deduttiva, non sono più le avventure di Sherlock Holmes. E' qualcosa d'altro."
Storie, risponde Peter Wonder, questo è ciò che ci chiede il pubblico oggi. Storie di gente vera, di problemi veri, di rapporti familiari, e Bill, Ted, Sammie, Buff, Jim, John, Lilly e Bing, e certo, anche di scienza deduttiva, sicuro...
No, non ci siamo, risposero gli irregolari. Personaggi come Irene Adler o Moriarty sono molto più forti e interessanti, e che no, non interessava loro sapere di cosa accadesse nella vita di Bill, Ted, Sammie, Buff, Jim, John, Lilly e Bing e la duchessa Fearless. Noi vogliamo Sherlock Holmes. Vogliamo il giallo, insistevano

Antichità, pensò il talentuoso Peter Wonder. E' questo il futuro della televisione, personaggi che appassionino milioni di persone, anziché le poche misere centinaia di migliaia di prima. E se protestano, bè... che diamine, che se ne facciano una ragione, questo è il progresso, non si torna più indietro. E prima o poi anche loro finiranno per entusiasmarsi per le vicende drammatiche e strappalacrime di Bill, Ted, Sammie, Buff, Jim, John, Lilly e Bing. E sopratutto al mistero della duchessa Fearless. E se non saranno loro, toccherà ai loro figli, negli anni a venire.
In fondo, il prestigioso premio EdgarAllan non è poi così prestigioso, dice Peter Wonder, se quest'anno è andato all'adattamento televisivo dell'87esimo distretto di Ed Macbain, dove ci sono solo uomini che parlano e arrestano delinquenti.

E così fù. Il premio Edgar Allan, così come le preferenze degli irregolari di Baker Street, da allora in poi andò ogni anno ad una serie differente, l'importante è che non avesse tra i suoi protagonisti nessuno con un nome anche solo lontanamente somigliante a Bill, Ted, Sammie, Buff, Jim, John, Lilly e Bing. Per loro c'erano sempre le nuove generazioni ad adorarli.
Nuove generazioni che non capirono mai, proprio mai, perché gli irregolari di Baker Street continuassero a lamentarsi.
Già. E' dura essere un irregolare, ai giorni nostri.

Ecco. Ora potete continuare a chiedere perché non mi piacciono molti dei telefilm che vengono definiti "fantascienza" che vengono prodotti oggi.
Io voglio Moriarty. E loro mi danno Bill, Ted, Sammie, Buff, Jim, John, Lilly e Bing. Questi non li reggo proprio.
Ma sopratutto, quella che non reggo è proprio la contessa Fearless. 

Sorry folks.

venerdì 9 novembre 2012

Con un cucchiaio, al centro del mondo

Sto girando per Udine. E' una giornata di metà autunno, dedicata ad un giro di spese nel basso Friuli in compagnia di vecchi amici: centro commerciale, MediaWorld, e tutto quello che c'è di mezzo. La mi spesa finora consiste in due tappetini da bagno (ma che invece mi servivano per la postazione PC) e poco altro. La città è l'ultima tappa prima del rientro a casa, il sole sta già tramontando, e dopo il complicato parcheggio ci dirigiamo verso una fornita libreria del centro. Andrea 1 cerca un libro, Andrea 2 vuole dare un'occhiata, io non ho priorità, mi accontento di curiosare in giro senza obbiettivi precisi. E come sempre quando sono in una libreria, finisco per cercare il settore fantascienza. Scavo nella libreria, cercando e leggendo i titoli sulle costolette dei libri.
Quello che vedo però non è molto edificante per un appassionato: le ristampe di Asimov, le ristampe di Dick, qualche ristampa della guida galattica e del ciclo di Hyperion, qualcosa di Evangelisti, la ristampa di Harry Potter e varia Urban Fantasy. Guardando bene trovi anche qualche ristampa di Darkover della Bradley, ma poco altro. Oh, lì in basso ci sono le  ristampe di Dune e del ciclo del fiume di Farmer, ma proprio in basso, dove di solito tieni il buon vino..
Ristampa, una parola che arrivo ad odiare. Perché ci fu un tempo lontano, quando il settore era considerato un ghetto, e veniva stivato negli angoli bui delle librerie, in cui ogni mese invece uscivano novità... e non serviva scavare sul fondo per trovarle. Era sufficiente che cercavo la zona della libreria dove prevaleva il color Oro, dove stazionavano i Cosmo Oro della Nord. Ed eri in paradiso.
Oggi niente oro, niente party.

Se sei un appassionato di fantascienza letteraria, scavi nelle librerie, trovi e leggi molti libri. O almeno dovresti. Se sei un grande appassionato (o così ti piace definirti, perché sei gasato, bla bla bla), allora segui anche il resto: cerchi le notizie sugli scrittori, le novità in uscita nel mondo anglosassone, e tutto quello che gira intorno. Farlo nell'epoca analogica era difficile, ma primo a poi venivi a sapere dei premi letterari americani, l'Hugo, il Nebula, il Campbell... e quindi scoprivi anche il sondaggio di Locus.
"Sondaggio, che sondaggio? E che roba è Locus?" chiede il solito lettore curioso con facoltà telepatiche preveggenti, inviandomi le sue domande col pensiero nel momento stesso in cui scrivo, permettendomi di rispondere.
Locus è una rivista di fantascienza che esce negli States. Una delle sue particolarià, o almeno il motivo per cui la citiamo qui, è che effettua ogni anno un sondaggio tra i lettori, per chiedere di segnalare la meglio FS pubblicata nell'anno precedente. Un premio popolare, insomma. E i lettori rispondo, compilando il foglietto apposito, scrivendo i loro preferiti, applicando un francobollo sulla busta e spedendo alla redazione il risultato. E fin dai primi anni '70 ogni anno Locus pubblica la lista dei lettori con il the Best of.

Chris Foss
Ma nel 1975, nel 1987 e nel 1998 (circa) chiesero uno sforzo in più: di elencare anche le migliori opere di sempre fino a quel momento, in tutte le categorie principali. E i lettori risposero con entusiasmo. Ancora oggi queste classifiche sono indicate dagli appassionati come una valida guida per recuperare il meglio del meglio (ovviamente solo delle opere anglosassoni). Tutto un mondo che si evolve, tra una classifica e l'altra, così come si evolvono le copertine, con gli stili e gli autori che passano, da Chris Foss a Frazetta a Michael Whelan.
E quest'anno si replica. Il nuovo sondaggio, scoperto grazie ad un post dell'amico Silvio Sosio su Facebook, è aperto non solo ai lettori, non solo agli iscritti al sito ufficiale della rivista, ma a tutti visitatori.
Quando ho letto la notizia, mi sono davvero sentito in cima al mondo: perché quest'anno avrei potuto votare pure io. Tutti quegli anni passati a scavare nelle librerie, non sarebbero stati inutili. Alla fine il mio feedback poteva avere un riscontro.
E' stato rapido. L'ho fatto. E' sufficiente andare sulla pagina apposita, con la sua finestrella con le 10 scelte divise per categoria. E forniscono anche 4 link con delle utilissime liste delle più importanti opere nei romanzi (Novel), nei romanzi brevi (Novelette), racconti (Novella) e racconti brevi (Short Stories). Ti registri (solo per il voto) e compili le tue liste... sapendo scegliere bene nella lista romanzi, dove trovi mescolati e senza indicazione di genere, quelli fantasy e quelli di fantascienza. "Così vediamo come te la cavi, ragazzo".

1998 Top Five

Quest'anno, appunto, la votazione era doppia. Un secolo è finito, per cui si possono chiedere due classifiche: Per il libri dello scorso 20esimo secolo, e per il quelli usciti finora nel 21esimo... 12 anni di nuovi libri. Sono pochi per fare una classifica del secolo, ma è un buon inizio, perché tolti i classici, o i gradi antichi, rimangono tutti gli altri. Come se si ripartisse tutti dal via.
I miei voti sono passati e ormai faranno parte del conteggio. Guardo la mia lista, e mi rendo conto che non è proprio sincera. Perché 10 scelte per categoria sono poche, se hai letto tanto. Ma la vita è fatta di scelte, in fondo...
Così, visto che la seconda parte del pezzo sulle canzoni di 007 è complicata da finire, nel frattempo mi è venuto il pensiero di condivide qui la mia lista, e ragionare sul perché e il percome ho dato questi voti, perché tenere tutto dentro ti da' da pensare, sul perché hai scelto alcuni fondamentali che non potevano assolutamente mancare, ma in altri casi hai scelto con il cuore. Ed è anche l'occasione per fare due chiacchiere su fantascienza e tutto quello che c'è (o c'era) intorno. Certo, quello di oggi probabilmente non sarà un post troppo interessante, ne convengo, quanto piuttosto un soliloquio dell'autore. Ma almeno io soliloquio in modo divertente.
Checchè ne dica la regola del bravo blogger.
E checchè ne dicano pure le librerie odierne, accidenti a loro.

Nota: per i racconti ho indicato i link al Catalogo Vegetti, il migliore (e unico, a dire il vero) database della letteratura fantastica italiana.

Romanzo di Fantascienza
1: Dick, Philip K. : Ubik (1969)

2: Simmons, Dan : Hyperion (1989)
3: Spinrad, Norman : Astronavi nell'abisso (The Void Captain's Tale, 1983)
4: Le Guin, Ursula K. : I Reietti dell'altro pianeta (The Dispossessed, 1974)
5: Lem, Stanislaw : Solaris (1970)
6: Silverberg, Robert : Shadrach nella fornace (Shadrach in the Furnace, 1976)
7: Heinlein, Robert A. : La porta sull'estate (The Door Into Summer, 1957)
8: Adams, Douglas : (Guida Galattica per Autostoppisti (ciclo, 1979)
9: Pangborn, Edgar : Pianeti allo specchio (A Mirror for Observers, 1954)
10: Asimov, Isaac : La Trilogia della Fondazione (The Foundation Trilogy, 1953)

Michael Whelan
Lo so, è una classifica del piffero. Ma volevo mettere libri che mi fossero piaciuti davvero tanto. Ma per mettere Pangborn ho dovuto togliere Guerra Eterna di Haldeman, e a Fanteria dello Spazio ho preferito un romanzo minore di Heinlein (ma non meno bello). Per il resto ci sono i libri indispensabili di Dick, di Simmons e di Lem, una le Guin (scegliere quale è stata dura) e I cicli fondamentali di Asimov e Adams. Al libro di Silverberg sono legato affettivamente, perché oltre ad essere un gran libro, fu il primo dell'editrice Nord che comprai, ma so benissimo che ha scritto di meglio. Ma in compenso il libro di Spinrad rappresenta bene quanto di meglio io abbia letto negli anni recenti, a pari merito con Hyperion.
Manca il mondo del fiume di Farmer accidenti, manca Rama di Clarke, manca Dune, manca Bester e mancano tanti altri... ci penserà qualcun altro a inserirli in lista, e alla fine ci saranno.

Romanzo di Fantasy
1: Tolkien, J. R. R. : Il signore degli anelli (The Lord of the Rings, 1955)
2: Wolfe, Gene : Il ciclo del nuovo sole (The Book of the New Sun ,1983)
3: Le Guin, Ursula K. : Il mago di Earhtsea (A Wizard of Earthsea, 1968)
4: Howard, Robert E. : Conan il Barbaro (Conan the Barbarian, 1950)
5: Silverberg, Robert : Il castello di Lord Valentine (Lord Valentine's Castle, 1980)
6: Holdstock, Robert : La foresta dei Mythago (Mythago Wood, 1984)
7: Leiber, Fritz : Le spade di Lankhmar (The Swords of Lankhmar, 1968)

E poi? Solo otto? Si, non sono un grande frequentatore di Fantasy, lo ammetto.
C'è poco da fare. Io considero Howard il più grande scrittore di Fantasy di sempre, per cui inserisco il suo ciclo di Conan, ma Tolkien non può non avere la posizione Top. Per gli altri si va un po' a caso. Della trilogia di Earthsea ho letto solo il primo libro, ma era davvero bello (e Ursula è sempre Ursula). Il libro di Silverberg è un ottimo science-fantasy, non eccelso, ma mi piace che sia presente. Farhard e il Grey Mouser di Leiber non possono mancare, e aggiungo due dei pochi fantasy moderni che mi siano piaciuti, il libro di Holdstock e il ciclo di Wolfe, quest'ultimo (colpa mia, lo ammetto) completato solo nei mesi scorsi.

Romanzo breve
1: Silverberg, Robert : La comunione segreta (The Secret Sharer, 1987)
2: Brin, David : Il simbolo della rinascita (The Postman, 1982)
3: Zelazny, Roger : Il boia torna a casa (Home Is the Hangman, 1975)
4: Zelazny, Roger : 24 viste del monte Fuji, di Hokusai (24 Views of Mt. Fuji, by Hokusai, 1985)
5: Leiber, Fritz : Brutto incontro a Lankhmar (Ill Met in Lankhmar, 1970)
6: Varley, John : Premi Enter [] (PRESS ENTER[], 1984)
7: Dickson, Gordon R. : Il Dorsai perduto (Lost Dorsai, 1980)
8: Longyear, Barry B. : Mio caro nemico (Enemy Mine, 1979)
9: Farmer, Philip José : I cavalieri del salario purpureo (Riders of the Purple Wage, 1967)
10: Pohl, Frederik : Alpha Aleph (The Gold at the Starbow's End, 1972)

Qui le cose si complicano. Perché la narrativa breve si legge solo se ti piacciono le antologie personali, o leggi le riviste o le antologie generiche. E come annunciato prima, da qua in poi trovate i link verso tutte le informazioni utili per trovare queste storie brevi, sempre che le mie parole generino in voi qualche forma di interesse. In primis ho messo un romanzo di Silverberg che lessi su un Millemondi. Non c'è da spiegare perché è lì. Gli spetta, e basta. Sempre da un Millemondi arriva il secondo racconto di Zelazny, una bellissima escursione nel mondo cyberpunk. L'altro è l'opera che gli fruttò un premio Hugo, ma anche un capitolo del romanzo Il mio nome è legione. Trovai anche Varley su un Millemondi, ed è colpa sua se ogni volta che sullo schermo del il mio PC appare la scritta "Premi il pulsante Invio" mi vengono un po' di brividi... Il dorsai perduto era uno dei capitoli di un'antologia di Dickson, ed è ancora l'unico caso che ricordo di storia che tratti in maniera intensa di un pacifista in un mondo in cui tutti fanno la guerra. Leiber fa' il bis con uno dei suoi migliori racconti Fantasy, Longyear verrà ricordato solo per quel racconto (da cui ricavarono -un po'... liberamente nel finale- il film omonimo, con Luis Gossett Jr.), mentre Farmer sono riuscito finalmente a inserirlo, con il racconto che lui scrisse per l'antologia Dangerous Visons di Harlan Ellison. Quello di Brin invece è solo il primo capitolo di quello che da noi è uscito come romanzo.

Racconto
1: Howard, Robert E. : La Torre dell'elefante (The Tower of the Elephant, 1933)
2: Leiber, Fritz : Per muovere le ossa (Gonna Roll the Bones, 1967)
3: Zelazny, Roger : La variante dell'Unicorno (Unicorn Variation, 1981)
4: Dick, Philip K. : Modello due (Second Variety, 1953)
5: Sturgeon, Theodore : Scultura lenta (Slow Sculpture, 1970)
7: Moore, C. L. : Shambleau (1933)
8: van Vogt, A. E. : La guerra contro i Rull (The Rull, 1948)
9: Clarke, Arthur C. : Incontro con Medusa (A Meeting with Medusa, 1971)
10: Asimov, Isaac : La palla da biliardo (The Billiard Ball, 1967)

Frank Frazetta
Tonto come sono ho inserito due volte lo stesso racconto di Howard, miseriaccia, per cui non troverete il numero 7. Scegliere uno solo tra tutti i racconti di Dick è una sofferenza, ma quello scelto vale la pena. Per Moore, Sturgeon e Clarke non c'è scampo, li ricorderò sempre con questi racconti. Il Rull di Van Vogt è un omaggio alla sua smodata fantasia sugli alieni, mentre Asimov figura con un racconto che lessi a suo tempo a scuola, durante una lezione di non-ricordo-che-cosa (come avrei potuto, ero distratto dal libro).
Leiber è presente con il suo contributo alla già citata antologia di Ellison, mentre Zelazny ci svela un metodo infallibile per vincere una partita di scacchi..

Racconto breve
1: Howard, Robert E. : La regina della costa nera (Queen of the Black Coast, 1934)
2: Le Guin, Ursula K. : Quelli che si allontanano da Omelas (The Ones Who Walk Away from Omelas, 1973)
3: Heinlein, Robert A. : Tutti voi Zombie (All You Zombies, 1959)
4: Bester, Alfred : Del tempo e della terza strada (Of Time and Third Avenue, 1951)
5: Brown, Fredric : La risposta (Answer, 1954)
6: Bester, Alfred : La fuga di quattro ore (The Four-Hour Fugue, 1974)
7: Ellison, Harlan : Jefty ha cinque anni (Jeffty Is Five, 1977)
8: del Rey, Lester : L'amore (Helen O'Loy, 1938)
9: Lovecraft, H. P. : Il modello di Pickman (Pickman's Model, 1927)
10: Lafferty, R. A. : La madre di Eurema (Eurema's Dam, 1972)

Howard rules, qui con il racconto che introduce il personaggio della piratessa Bèlit. Anche se non è proprio breve, invece lo sono sia quello di Ursula che quello famoso di Brown. E poi il racconto di Heinlein, padre di tutti i paradossi temporali venuti dopo, un racconto tra i tanti di Ellison (scegliere... ahi!), e due classici come Lovecraft e Del Rey. Doppia dose con il bravissimo Bester (da cui debbo farmi perdonare per non aver inserito suoi romanzi), e uno è il racconto che mi insegnò cosa fossero i Feromoni, mentre l'altro faceva copia con il racconto di Asimov sullo stesso numero di Urania, quando lo lessi durante lezione (certe cose non le dimentichi, eh).
E assolutamente, costi quel che costi, non poteva mancare uno dei capolavori di Lafferty, geniale ma semplice nello stesso tempo.

Certo, c'era anche il sondaggio sul 21esimo secolo. Ma non l'ho votato.
A causa delle innumerevoli ristampe presenti nelle nostre librerie, in questa categoria ho letto solo due libri: il ciclo di Ilium di Simmons (2003) e I Protomorfi di Haldeman (Camouflage, 2004) su Urania.
Come? Oh sì, naturalmente, mi manca anche il tempo che avevo una volta per scavare, e per leggerli, in effetti.
E per scavare ho solo un cucchiaio, quindi procedo con lentezza.

Ma con tante ristampe in giro non è troppo difficile scavare.