giovedì 13 gennaio 2011

La materia di cui sono fatti i sogni

Essere un appassionato di fantascienza non è una cosa facile.

Cioè, è divertente quando cominci, quando hai tutto un mondo da esplorare davanti a te.

Quando ero piccino, in TV c'erano solo UFO e l'astronave Orion, e le serie a pupazzi di Gerry Anderson, e poco altro. Dovevano ancora arrivare i film, e poi libri, e gli scrittori preferiti, e le affannose ricerce nei mercatini dell'usato dei libri ricercati. Questo avvenne molto dopo.

I Fremen di Dune, Hari Sheldon della Fondazione Galattica, Kickaha e i fabbricanti di Universi, tutti quanti entrarono a far parte del mio immaginario collettivo, incolonnandosi nei miei ricordi secondo precise e personali scale di preferenza.

Il trucco per divertirsi quando si inizia è leggere di tutto, senza soffermarsi troppo su un singolo autore. Ho conosciuti troppi appassionati che rimanevano fedeli ad un singolo autore, senza aver mai nemmeno letto altri. Se ti piaceva Sturgeon, allora non potevi divertirti con Farmer e Leinster (e perchè mai??), poteva piacerti tutta l'opera omnia di Simak e allo stesso tempo ignorare cosa fosse la Lega Polesotecnica di Anderson (Poul, e no, non è il regista).

Oggi il mondo è pieno di gente che adora Dick ma non ha mai letto i suoi colleghi contemporanei, gente che non conosce Spinrad e Zelazny e Ursula LeGuin, e questo è un peccato (mannaggia).

Ma tornando al discorso iniziale, non è facile essere un appassionato di FS, oggi. Il genere non è più tale, i confini sono stati abbattuti, trovate fantascientifiche sono inserite nella letteratura tradizionale, tutti scoprono di essere capaci di scrivere un Fantasy, e magari senza avere mai letto Tolkien, Howard e Lord Dunsany. Vabbè, pazienza, tutto cambia, e anche questo fa parte del gioco.

Ma per un vecchio appassionato, divertirsi con un libro oggi è difficile. Buona parte delle idee sono già state inventate, i libri che escono sono 1) lunghi e dilatati 2) divisi in cicli 3) pubblicati cartonati con ritmi da elezione di papa. Ben poca la roba che mi ha divertito negli anni recenti. E intendo DAVVERO divertito. Il ciclo di Ilium di Simmons, qualcosa sparso di Alan Dean Foster, un po' di Haldeman, e così via, nel mare dei libri ancora intonsi che mi guardano e richiedono attenzione; libri che probabilmente non riuscirò mai a leggere tutti.

Per cui mi viene l'insano pensiero di inaugurare una nuova rubrica, facendo tesoro della mia memoria storica e decido che comincerò a segnalare qualche libro che merita di essere letto, da eventuali volenterosi appassionati in cerca di sfide.

Cosa facevate voi nel 1992? Era il periodo di Gladio, della prima edizione del TG5, di Alesi e Capelli alla Ferrari e del trattato di Maastricht. Di lì a poco Tangentopoli cambierà molte cose nel paese, e nel mondo Sienad O'Connor stracciava una foto del Papa, pensando di essere originale, e io i fumetti li leggevo soltanto.

Comunque, torniamo in carreggiata. In quel periodo ero un fedele lettore di Urania. Riuscivo all'epoca a leggere tutti i numeri usciti (ci sono riuscito dal 1000 al 1200 circa, e non è male), ed un giorno mi capitò tra le mani questo:


Di Gerrold avevo letto qualcosa negli anni precedenti, e sapevo che era un autore che riusciva sempre a divertire, che aveva lavorato anche su Startrek, e che non era prolifico come altri, ma quella copertina di Oscar Chiconi prometteva avventura.

Dovette attendere qualche mese, visto che leggevo tutti i numeri seguendo l'ordine di uscita, ma quando arrivò il suo turno, "Il viaggio dello StarWolf" si dimostrò un libro davvero unico. Divertente, una space opera classica con degli ottimi personaggi, buon ritmo, una storia avvincente e raccontata benissimo. Di quelle storie che ti divertiresti vedere al cinema, ma da cui - grazie al cielo - il cinema si tiene lontano, preferendo fare storie come Armageddon e Supernova. Poi, per la lettura impegnata c'è sempre tempo, e per una volta Simmons, Le Guin e Silverberg possono aspettare.

Non battei il mio record personale di lettura di un libro (quel record lo detiene Ubik, letto in un pomeriggio, senza rendermi conto che diventava buio e che dovevo cenare), ma ci andai vicino. E quando terminai ne volevo ancora. Infatti sarà un ciclo, ma il successivo è anche lui in quella lunga pila di libri che richiedono attenzione.

Proprio vero, gente. C'è tutto un mondo là fuori. Enjoy.



Un ringraziamento a MondoUrania, da cui ho preso l'immagine.

3 commenti:

  1. Leggere queste pagine è sempre un piacere, Jack...
    Mi evoca pomeriggi trascorsi immerso in un libro...
    Secondo me, in qualche modo, ci siamo persi qualcosa di VITA vera, rispetto a tanti altri che hanno vissuto di più nel reale e meno nella fantasia... ma ci abbiamo guadagnato in qualcos'altro... qualcosa di impalpabile.
    La giusta dose, come sempre, starebbe nel mezzo, ma va bene così...


    Massi

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  2. Cos'hai contro Armageddon? Liv Tyler è così carina! ahahaha!
    L'atro ieri mi sono sparato Pandorum l'universo collage...ehm parallelo...vuoi un commento?
    Ehm ...ok parli di libri e io di film...leggo poco , guardo molto.
    Ahahaha!
    Come nel '92 non fumettavi ancora?

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  3. Fumettavo per divertimento, caro Giacomo, ma sbagliavo ancora le proporzioni realistiche... ehm, sai com'è :-)

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