Quello che segue è un pezzo recuperato da Facebook, dove lo scrissi nel gennaio scorso, in occasione del mio compleanno. Mi è tornato in mente nei giorni scorsai, visto che affrontai lo stesso discorso del pezzo con un amico (discorso inutile, ognuno rimase sulle sue, ahimè, come perdere altri 20 minuti inutilmente). Ma la parte sull'imprinting è dannatamente autentica, l'ho provata sulla mia pelle...
Quante buone cose possono accadere, nascendo nel freddo gennaio del 1964?
Quando l'uomo arriva sulla luna, nel 1969, ho 5 anni e sono troppo piccolo per ricordare qualcosa. O per aver visto 2001 odissea nello spazio al cinema. Peccato...
Ma ho 8 anni nel 1972, quando scopro i fumetti del Corriere dei ragazzi, e ne avrò 12 nel 1976, quando degenererà in qualcosa di grammaticamente illeggibile (Corrier Boy, ARGH). Un buon imprinting su una mente giovane ha la sua importanza? Oggi, col senno di poi direi di si.
Ho 10 anni nel 1974, quando scopro i classici di Walt Disney in edicola, con il primo volumetto ristampa di Paperinik, che compro investendo metà del prezioso regalo di mia sorella Ornella (1000 lire). Stessa età di quando papà regala a me e mio fratello una "busta sorpresa" di quelle che si trovavano nelle edicole, formate da rese di vari editori svendute per poco prezzo. Nella nostra ci capiterà di trovare un albo di Buck Danny, di Charlier-Hubinon. Solo anni dopo collegai il nome di uno degli autori con quello del il signore che scriveva Blueberry sul Corriere di piccoli... uno dei tanti giornali a fumetti che si trovavano in tutte le edicole. Si, decisamente si direbbe un buon imprinting per l'età infantile.
E scoprire la rivista Orient Express a 20 anni, laddove due anni prima divoravo Metal Hurlant. E a 24 anni prendere il primo numero dei Fantastici 4 della Star Comics, quando la Marvel Italia/Panini ancora non esisteva. Leggere il primo Urania a 18 anni, e la trilogia di Isaac Asimov di lì a poco. Cominciando ad appassionarmi alla lettura, e non smettendo ma più.
E che dire della TV? UFO a 8 anni, nella TV dei ragazzi, alle 17 del sabato, dopo un'interminabile monoscopio che caratterizzava l'assenza di programmazione, in un'epoca in cui qualche dirigente televisivo sicuramente aveva sentenziato "Diamine,ma chi volete che guardi la tv nel pomeriggio, siamo seri!", e quindi dalla fine del telegiornale delle 13.30 alle 17 avevamo il pomeriggio libero per contarci i pollici e fare altro (contare gli alluci, per esempio). Quindi, in orari simili L'astronave Orion un anno dopo, e Spazio 1999 a 12 anni, Doctor Who con Tom Baker, e poi Goldrake a 14, Gundam (Amici miei, sono Peter Rei, comandante del robot...) di lì a poco, e Conan e Lupin III e Grand Prix il campionissimo. E pure a vedere Nausicaa nella valle del vento un Natale di quel periodo lì, quando ancora dovevo imparare chi fosse Miyazaki. Quando in quegli orari non avevano ancora preso piede programmi di fitness, gossip e grandi fratelli vari. E poi Furia, Happy Days, Zorro, Un uomo in casa, George e Mildred, Hawaii 5.0 e Mission Impossible, l'ispettore Derrick e il tenente Colombo.
E poi e infinite tv private... quando la definizione TV commerciale ancora non esisteva. Avrò 17 anni quando arriverà Canale 5, e già la febbre della TV era passata da un po'. Salvo per un pelo... niente Puffi e Cristina D'avena, ero già oltre. Ma assisto agli anni di piombo mentre faccio la seconda media (latino obbligatorio, porcum canem).
Sono orgoglioso di aver visto Niki Lauda vincere con la Ferrari all'età di 11 e 13 anni, infinitamente grato per aver seguito tutta la parabola di Gilles Villeneuve nel momento giusto. O aver visto l'Italia di Panatta-Barazzutti-Bertolucci-Zugarelli vincere la coppa Davis nel Cile di Pinochet disertato dai grandi del tennis. Quando, per essere chiari, non capivo un'acca delle regole del tennis.
E Paolo Rossi e i mondiali di Spagna a 18 anni. E prima ancora Marcello Fiasconaro e Pietro Mennea.
Fatto il militare a 20 anni, e aver visto Dune e Ghostbuster nei cinema di Pordenone, avere prestato il libro alle guardie smontanti per poi discutere davanti ad una pizza che "Però il libro è meglio del film..." e aver diviso il numero di Topolino con la prima parte di "Zio Paperone e l'avventura in formula 1 (di Pezzin e Cavazzano) con tutta la caserma, e scoprire che un numero di Topolino (che tempi, eh?) poteva essere letto da 200 persone e ritornarti in mano intonso, mentre un numero del Tromba o di Jacula perdeva pagine e copertina in poche ore... E assistere alla tragedia dello stadio dell'Eisel nel piccolo televisore del centralino, riempito di gente stupefatta da ciò che vedeva. E la nevicata del secolo, e le notti senza luna nelle stradine vuote e senza luci della caserma. E aver sperimentato per la prima volta nella mia vita il SILENZIO assoluto intorno a me... nel buio totale.
E ce ne sarebbero da raccontare di cose. Della Musica, del primo 33 giri di Vinile (Glass Houses di Billy Joel) preso a 18 anni, o dell'ultimo (007 Licence to Kill di Michael Kamen) a 25, una settimana prima che la Standa svuotasse la sezione vinile in favore del CD. Essere passato attraverso innumerevoli strumenti HiFi: il registratore Geloso del nonno per registrare le sigle dei telefilm, da 14 anni in poi. Al primo e unico walkman a 26. E poi l'Ipod tarocco a 44 (con la pila che sis carica rapida, ma d'altronde era tarocco, lo sapevo...). Avendo assistito al boom del VHS, quando non lo distinguevi dal Video 2000 e dal Betamax, e aspettavi di vedere chi di loro sarebbe sopravissuto.
E aver sentito parlare del laser Disc, e poi in rapida (troppo rapida) evoluzione del DVD, del Blue Ray e l'HD.
E il cugino che veniva l'estate portando il nuovo rivoluzionario coso chiamato computer, lo ZX Spectrum, con le audio cassette per i programmi (20 minuti per caricare Space Invader, e mi sembrava rapidissimo...) . E il primo PC (del fratello) a 28 anni. 386, e poi 486, e poi Pentium, e pentium 2. E i giochi a poligoni, quelli lenti, lentissimi. E il primo sito internet visitato (e chi se lo ricorda?) con la connessione a 56 k. Quando scaricare una piccola foto richiedeva minuti interminabili. Prima della wikipedia e di Youtube, quando usavi Altavista e ti sembrava trovasse tutto.
Prima di facebook e dei cellulari, e quando volevi qualcuno lo chiamavi al telefono. E se non c'era pazienza... avresti richiamato un altro giorno. In fondo che fretta c'era? E i compleanni dovevi ricordarteli.
E quando inizi a vedere le ragazze in modo differente. Quando lei ti dà il suo numero di telefono e devi parlare coi suoi, e chiedere che te la passino, e sperare ci aver fatto una buon impressione.
E ripensi a quella ragazza che qualche settimana fa ti chiedeva incuriosita quanti anni avevi. Ti rivedi a rispondere sorridente con un quiz per lei insuperabile. "Fai un po' di conti: ho visto Guerre Stellari al cinema..."
I ricordi...i ricordi...
RispondiEliminaGrande Giacomo, ottimo post questo e quoto tutto, mi sembra proprio di rivedermi. Guarda, c'avrei aggiunto la leonessa Elsa (del 74/75) e il salto in alto con annesso record di Sara Simeoni nel '79 :-)) Scherzo, ovviamente!
RispondiEliminaCiao!